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Situata a circa 4 km ad ovest di [[Torre Sant'Andrea]] ([[Mare Adriatico]]), si basa sull'agricoltura e, da alcuni anni, su attività imprenditoriali come quella turistico-ricettiva. |
Situata a circa 4 km ad ovest di [[Torre Sant'Andrea]] ([[Mare Adriatico]]), si basa sull'agricoltura e, da alcuni anni, su attività imprenditoriali come quella turistico-ricettiva. |
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==Simone Quito== |
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E' l'unico abitante del paesino situato in una zona a valle dove il fumo dle discariche non arriva. Recentemente ha dichiarato qualcosa da vedere su facebook |
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Version vom 24. November 2009, 13:37 Uhr
Vorlage:Smiley: Der Parameter Lecce wurde nicht erkannt! Vorlage:Frazione Borgagne (2.300 abitanti circa) è una frazione del comune di Melendugno, in provincia di Lecce.
Situata a circa 4 km ad ovest di Torre Sant'Andrea (Mare Adriatico), si basa sull'agricoltura e, da alcuni anni, su attività imprenditoriali come quella turistico-ricettiva.
Storia
Le origini
Il nome Borgagne deriva da Borgo d’Agne, cioè “Borgo dell’agnello”, come già nel XIV sec. veniva chiamata questa località, caratterizzata da attività prettamente agricolo-pastorizie. Si chiamò anche Conca, in riferimento alla conformazione geologica del paese, situato, in effetti, in una depressione. Il paese, però, ha avuto anche un nome grecanico, Vrani, come lo chiamavano i centri vicini della Grecja Salentina: Vrani forse si rifà al greco “ranìs”, cioè “acqua”, per indicare una zona paludosa. Il sito fu abitato dai monaci basiliani, giunti tra il VII e il X sec. d. C., sfuggendo alla persecuzione dell’imperatore greco Leone III Isaurico e a quella musulmana in Sicilia e Africa. I documenti riportano Borgagne quale “grancia” dipendente dall’abbazia di San Niccolò di Casole (presso Otranto), al tempo il centro politico, religioso e culturale del Salento bizantino. Ci è rimasta traccia della permanenza basiliana a Borgagne in poche cripte, le “laure”, a dire il vero di modeste dimensioni, rinvenute nei pressi della Chiesa Madre e sull’altura dei Caliani. Testimonianze di un insediamento greco, esse furono più tardi trasformate in frantoi ipogei, perdendo molti degli affreschi bizantini presenti sulle pareti . Ad ogni modo, intorno a questi piccoli luoghi di preghiera, scavati nella pietra, sorse un primo centro abitato, mentre nella campagna circostante nacquero casali, piccoli borghi di cui Pasulo è sicuramente il più rilevante. La presenza dei basiliani è riconoscibile anche nel nome con cui Borgagne fu appellata per un breve periodo, cioè Basilea.
Medioevo ed età moderna
Per la storia di Borgagne del tardo Medioevo, la prima vera documentazione risale agli anni 1314 e 1337, nei quali si attesta che una nobile famiglia provenzale, gli Stendardo, possedette rispettivamente i feudi di Pasulo e Borgagne. Dopodiché, instauratosi ormai il feudalesimo, i possedimenti passarono di mano in mano a potenti famiglie straniere. I De Iserio, che venivano da Barletta, seguirono agli Stendardo: pare che di padre in figlio abbiano mantenuto il feudo fino alle lotte tra francesi e spagnoli che, nella seconda metà del ‘400, si contesero il Mezzogiorno. Nel 1463 Borgagne è soggetta solo al capitaneo di Lecce ed è senza un feudatario, per espressa richiesta del paese al re. Tuttavia, solo un anno dopo, il 18 giugno 1464, Ferdinando I d’Aragona, re di Spagna, donò, per servigi ricevuti, i feudi di Borgagne e Pasulo a Gaspare Petrarolo, un barone ostunese; questi poi li passò al figlio Belisario. E fu quest’ultimo, nel 1497, a far erigere il nucleo originario del castello di Borgagne, in un luogo alto ed esplicitamente a difesa dell’abitato. Questo testimonia l’esistenza di un vero e proprio villaggio borgagnese, che sicuramente si estendeva per lo più nelle attuali vie “Castello”, “Conciliazione Laterano” e “IV Novembre”, nelle quali il Petrarolo fece costruire delle case-torre a presidio, visibili ancora oggi. Non c’è dubbio che queste misure difensive erano state rese indispensabili dalle varie incursioni dei turchi, che solo una ventina d’anni prima avevano assaltato Otranto e la vicinissima Roca, e si erano anche spinti contro le masserie circostanti. Ma nel 1531 Belisario cadde in disgrazia: colpevole di aver partecipato alla congiura aristocratica napoletana contro gli spagnoli, gli vennero confiscati i feudi e il castello. Ed ecco allora alternarsi nuove famiglie nel possesso di queste terre: gli Scaglione, i Montefuscoli, poi di nuovo i Petraroli che, negli ultimi anni del secolo, riuscirono a riconquistare i loro feudi. Solo nel 1601 Lucrezia Petrarola li vendette una volta per tutte a Vincenzo Maria Zimara, un facoltoso salentino di Galatina, figlio del più noto medico e filosofo Teofilo. Siamo ormai in un nuovo periodo: il paese, ingranditosi, venne definito col termine di “Stato di Borgagne”, e inglobava anche il casale di Pasulo e il feudo disabitato di S. Salvatore. Intanto le masserie fortificate si consolidavano nei territori circostanti; la piccola chiesa sulla piazza venne ampliata, cosicché ciò che era una semplice cappelletta divenne l’abside di una chiesa ben più grande, in stile barocco, ovvero l’attuale parrocchiale (1611). Nel 1616 avvenne un nuovo passaggio: gli acquirenti sono ora gli Spinola, famiglia nobilissima che alla città di Genova aveva donato cardinali e Dogi. Da questi, infine, lo “Stato di Borgagne” venne ceduto ai milanesi Gallarati Scotti, che rimasero nel territorio salentino fino ai primissimi anni dell’ ‘800, quando poi Napoleone abolì il feudalesimo.
L’età contemporanea
Per tutto il Settecento e l’Ottocento il paese di Borgagne rimase in una certa immobilità. La popolazione continuava ad essere costituita da una maggioranza di contadini, eccezion fatta per qualche borghese facoltoso. Nell’Ottocento, però, il paese fu al centro di una grande mobilitazione cittadina per una cattiva ridistribuzione delle terre demaniali, sottratte ai feudi baronali: soprattutto per tali motivi, Borgagne, passato sotto il controllo del vicino comune di Melendugno, ebbe spesso con questo un rapporto conflittuale. Nel 1860 si abbellì di una piazza, quella antistante la Chiesa Madre, che tuttavia fu costruita sulle cripte ipogee del periodo bizantino, per questo oggi inaccessibili. Il paesaggio urbano di Borgagne era caratterizzato dalle case-corte (oggi visibili in via Conciliazione Laterano) e dalle “capande”, modeste abitazioni con il tetto ad embrici. Tutta la zona circostante era invece soggetta all’insalubrità del terreno paludoso, causa di malaria e di un’alta mortalità. Le paludi furono bonificate, poi, in periodo fascista, e da allora il paese ha visto una ricrescita, forte soprattutto dopo gli anni Sessanta del ‘900.
Monumenti
Le testimonianze più importanti del territorio di Borgagne sono il castello Petraroli e la Chiesa Presentazione del Signore.
Il castello, eretto nel 1498 da Belisario Petraroli, presenta nel lato nord-orientale una torre circolare in stile aragonese, sulla quale vi è un’iscrizione latina. Il palazzo si sviluppa intorno a un cortile interno quadrangolare e nella parte posteriore ha un vasto giardino. Un tempo vi erano anche piombatoi, feritoie e un fossato, prima che diverse opere di ristrutturazione alterassero alcune parti dell’edificio in maniera irrimediabile.
La chiesa della Presentazione del Signore (1611) è una chiesa barocca a una sola navata, con una forma piuttosto allungata. L’abside, di recente restaurazione, è quanto rimane della precedente chiesetta rinascimentale. Da vedere all’interno del monumento: le tele degli altari laterali, tra le quali soprattutto quella raffigurante Vergine e Santi dove si può ammirare una riproduzione pittorica del paese com’era nel 1600; lo stemma di Borgagne, costituito da due cornucopie sormontate da tre spighe e tre stelle a otto punte.
Altro monumento borgagnese è la cappella dedicata alla Madonna del Carmelo, eretta nel 1619, e in cui, di recente, è stato rinvenuto un affresco purtroppo assai corrotto. Da notare sono poi le case-torre cinquecentesche, il frantoio semipogeo di Via Lecce, le case-corte di Via Conciliazione Laterano (esempi di architettura popolare salentina), e le numerosissime masserie nelle campagne circostanti, tra cui spiccano per bellezza “Porcaccini” e “Giammarino”.
Roca nuova
Nel territorio di Borgagne è sita poi Roca nuova, un villaggio rinascimentale, da poco restaurato, che presenta una bellissima torre cinquecentesca, una piccola chiesa e alcune abitazioni con stalle e capanne. Il borgo fu costruito dai profughi di Roca Vecchia, fuggiti dalla loro città prima della distruzione nel 1544: essi decisero di fondare una nuova patria più nell’entroterra, così da ripararsi da eventuali attacchi. Tuttavia, l’insalubrità del luogo paludoso costrinse gli abitanti di Roca Nuova ad abbandonare il sito intorno all’ ‘800.
Feste e ricorrenze
- Premio "VRANI" , Medaglia d'Argento del Presidente della Repubblica
- Sagra ortofrutticola (dal 6 all'8 agosto)
- Borgoinfesta (30 e 31 maggio-1 e 2 giugno)
- Festa di sant'Antonio (28 e 29 agosto)
- Festa della Madonna del Carmine (15-16 luglio)
- Pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Roca (terzo sabato di maggio)
Personalità legate a Borgagne
- Belisario Petraroli, barone di Borgagne
- Clemente Boccardo (1779-1843), canonico e studioso presso il seminario di Otranto
- Col. Francesco Elia (1918-1963), combattente della Resistenza
- SteelA, gruppo musicale
- Sirio Carrapa, mistico
Categoria:Frazioni della provincia di Lecce Categoria:Salento