Èuna giornata uggiosa e fredda a Riva del Garda e sta calando la sera. L’umidità entra nella pelle facendo gelare muscoli e ossa e le vie del centro sono lontanissime da quelle che si mostrano d’estate ai turisti a passeggio. Desidero indagare meglio una questione che non riguarda la città nelle sue vesti di epicentro della vacanza lacustre. D’altronde, nonostante la stagione, per farsene un’idea basta digitare su Internet e la zona compare in tutto il suo splendore, tra spiagge assolate, montagne carezzate dalle prime luci dell’alba e frotte di vacanzieri in sella alle loro bici o in piedi sulle tavole da surf. E poi ci sono i ristoranti affollati, le piazze ricche di storia e le stradine in salita in cui si susseguono artigiani intenti al lavoro, il tutto concentrato in una zona verdeggiante che, di solito, conta poco più di quindicimila residenti.
Ma, come per tutte le cose, i luoghi e le vicende, il cosiddetto lato in ombra nasconde molti dettagli