“Se il nostro Paese saprà cogliere con intelligenza questa sfida, i benefici andranno a vantaggio non solo della ricerca, ma di tutto il sistema produttivo”
Professoressa, abbiamo spesso scritto di una ricerca ‘Cenerentola’. Qual è lo stato di salute della ricerca italiana?
Oggi il mondo della ricerca ha di fronte la straordinaria opportunità offerta dal Pnrr. Non si tratta solo di avere a disposizione maggiori risorse, quanto dell’inizio di un processo di rinnovamento dal quale potrà derivare una nuova ondata di sviluppo, che investirà tanto le istituzioni quanto le imprese. Se il nostro Paese saprà cogliere con intelligenza questa sfida - mettere a frutto le competenze sviluppate, massimizzare l’impatto dei programmi di sostegno, far sì che il processo di rinnovamento si mantenga e prosegua nel tempo - i benefici andranno a vantaggio non solo della ricerca, ma di tutto il sistema produttivo.
Biomedicina, agritech, neurorobotica: quali sono le aree in cui l’Italia è più attiva? E quelle in cui dovremmo, invece, fare di più?
Certamente i settori che ha citato sono tra : proprio sul tema dell’agricoltura, ad esempio, il Cnr è tra i partner del Centro Nazionale ‘Agritech’, che coinvolge 28 Università, 5 centri di ricerca e 18 imprese per favorire lo sviluppo sostenibile delle produzioni agroalimentari, ridurre l’impatto ambientale e assicurare la sicurezza e la tracciabilità delle filiere. Sul fronte della biomedicina partecipiamo assieme a decine di altri soggetti tra atenei, enti privati di ricerca, imprese e istituzioni al Centro nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna: l’obiettivo è l’ideazione e la messa a punto di terapie ad alto valore innovativo applicate alla cura di malattie oncologiche, cardiache, neuronali ed ereditarie che integrano tecnologie basate su Rna con competenze di biocomputing avanzato e nanomateriali intelligenti, per una medicina di precisione sia in termini di bersagli molecolari che di somministrazione mirata (precision delivery). Inoltre, siamo tra i promotori del Partenariato esteso INF-ACT, una rete nazionale che comprende le maggiori Università, l’Istituto superiore di sanità, gli Istituti zooprofilattici, grandi Irccs e realtà private, e che si prefigge di definire strategie e sviluppare strumenti innovativi per fronteggiare le malattie infettive emergenti. Sulla biorobotica siamo coordinatori dell’iniziativa progettuale ‘Fit4MedRob’ nell’ambito del PNC Pnrr che riunisce oltre al Cnr altri 24 soggetti fra università, centri di ricerca, Irccs, ospedali e aziende private, volta a rivoluzionare gli attuali modelli riabilitativi e assistenziali per mezzo di nuove tecnologie robotiche e digitali, intervenendo in tutte le fasi del percorso riabilitativo, dalla prevenzione fino all’assistenza domiciliare. Ma sono molti i settori che richiederanno scelte fondamentali nel segno della sostenibilità, in un’ottica globale e non solo locale: pensiamo alla tutela della biodiversità, alla transizione ecologica e digitale, alla tutela dell’areale Mediterraneo, e ancora alla necessità di colmare i divari socioeconomici e gli impatti climatico-ambientali. In realtà non c’è scelta, ormai la soluzione è lavorare tutti insieme al meglio, per il nostro futuro.