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La Disobbedienza
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La Disobbedienza
E-book65 pagine56 minuti

La Disobbedienza

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Info su questo ebook

Tutto può cambiare, se solo si impara a non rassegnarsi.
Un’altra Annunciazione: un Arcangelo, molto diverso da quello a cui la tradizione ci ha abituati, fa visita a quella dimensione interiore, semplicissima, di ognuno, che gli antichi teologi indicavano come Maria, «la madre di Dio». L’Arcangelo spiega, dimostra, propone, attende risposta. Il suo discorso è ben chiaro.
«Ovunque guardi, manca qualcosa che ti faccia
sembrare il mondo un bel posto dove vivere a lungo.
Vedi soltanto cose che sai già, o che non ti importano.
E la maggior parte delle cose che sai già
contengono minacce alla tua identità,
o determinano situazioni di oppressione...»
LinguaItaliano
Data di uscita13 apr 2015
ISBN9788863652949
La Disobbedienza

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    Sibaldi ha scritto queste pagine nel 2014, ma sembra equipararsi a delle terzine dantesche per la poesia che contengono. Parole che valgono per ogni tempo in cui si prepara un avvento. C'è una Mery, un arcangelo e un passato che si avvolge su se stesso. Ora proverò a immaginare quel futuro che attende da millenni. Grazie

Anteprima del libro

La Disobbedienza - Igor Sibaldi

srl


DEDICA

Care Marie di Nazareth, mi rivolgo a voi direttamente, o almeno spero di riuscirci: non è impresa facile raggiungere la vostra attenzione – quella autentica, antica – attraverso i tanti aspetti che avete assunto nella nostra società, nella vostra vita di tutti i giorni.

Senza dubbio nel secolo XXI voi vi presentate, anche a voi stesse, come persone che attribuiscono grande importanza al loro lavoro: o perché gli dedicano otto ore al giorno in quasi tutti i mesi dell’anno, oppure perché state cercando impiego; e avete imparato a guidare un’auto che vi piace, o che non vi piace, o di cui non vi chiedete più se vi piaccia o no; guardate la televisione, leggete e scrivete cose su internet, andate in palestra o pensate di doverci andare, frequentate supermercati e farmacie – e date per scontato che Maria di Nazareth sia una donna famosa, vissuta (pare) venti secoli fa. Invece a me risulta che quella ragazzina tanto problematica per tutti è dentro di voi: è lì che aspetta, e vorrei proprio che ci facciate caso.

Non c’è bisogno di stupirsene più di tanto: sono cose risapute: al pari di tanti altri protagonisti dei libri sacri, anche Maria venne immaginata al preciso scopo di rappresentare certe potenzialità più o meno sublimi di ogni individuo; e se quei libri si definiscono «sacri», cioè dotati di particolare potere, proprio perché numerose generazioni di lettori si sono accorti che occorre soltanto un po’ di coraggio e di lucidità per riconoscere, in quei loro protagonisti, altrettanti specchi.

O forse non sapete che è risaputo? Nessuno ve l’ha mai detto? Mi dispiace: si vede che avete bazzicato troppo persone autoritarie a cui faceva comodo tacerlo. Vi avrebbero dato troppa dignità se ve l’avessero spiegato; e a nessuna gerarchia, né religiosa né statale, piace che i sudditi sappiano di valere molto. Come si dice: al contadino non far sapere certi dettagli organolettici sul cacio e sulle pere – se no, non te li venderà più per quattro soldi. E se voi sapeste di essere anche Maria di Nazareth, non vi vendereste mai.

A voler essere ottimisti, poniamo pure che abbiano voluto risparmiarvi un senso di responsabilità: non è cosa da poco, per il nostro sistema nervoso, sapere di essere la madre di chi cambierà il mondo! E quelle tali autorità reputavano che voi voleste essere innanzitutto gente normale, una massa obbediente e devota, e che certi enigmi delle Scritture potessero intralciare questo vostro intento. Ma nel corso dei secoli capitano momenti in cui è necessario affrontare certe circostanze interiori, e stavolta ci siamo: che lo si voglia o no, ognuno di noi sta portando in sé un futuro molto più grande di tutto ciò che fino a qualche tempo fa sembrava importante. Proprio come avvenne a Maria.

La migliore dimostrazione di ciò – e la più semplice e immediata – è quel senso generale di noia disperata, che tanti si sforzano di ignorare: ovunque guardi, manca qualcosa che ti farebbe sembrare il mondo un bel posto dove vivere a lungo. Vedi soltanto cose che sai già, o che non ti importano. E la maggior parte delle cose che sai già contengono minacce alla tua identità, o determinano situazioni di oppressione.

Alcuni, per sedare questa noia, si sforzano di avere ideali, cioè certezze di principio e speranze riguardo al futuro – e le esagerano, per non vedere che sono anch’esse vecchie,

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