Storie di Superalberi
Di Andrea Maroè
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Storie di Superalberi - Andrea Maroè
Andrea Maroè
Storie di Superalberi Alla ricerca dei giganti sperduti - Venezuela
Alla ricerca dei Giganti Sperduti - Venezuela: uno sciamano arriva in Italia per conoscere un tree-climber arboricoltore. Dal loro incontro nasce il desiderio di fare qualcosa di eccezionale, mai fatto prima. Misurare, scalandoli, gli alberi della Selva Nublada del Venezuela. Col linguaggio scarno e semplice di un reportage di viaggio l'autore racconta le sue avventure alla scoperta di nuovi alberi, nuove culture e altri uomini, attraverso una successione di brevi racconti e immagini.
SuPerAlberi: un gioco di parole che indica un viaggio alla scoperta dei giganti verdi, un percorso sugli alberi più affascinanti e particolari del mondo (Super-Alberi), fatto da un team di esperti arboricoltori,appassionati del verde, fotografi e cineoperatori che utilizzano la tecnica del tree-climbing per studiarli e misurarli (Su-Per-Alberi). Il progetto SuPerAlberi, vuole promuovere e diffondere una corretta cultura dei grandi alberi, ed è’ quindi un viaggio-avventura ma è anche un percorso didattico.
Andrea Maroè: agronomo, arboricoltore, specializzato nella valutazione della stabilità e vitalità delle piante arboree, istruttore di tree-climbing e docente di arboricoltura ornamentale urbana. Nato in un vivaio, fin da giovane ha arrampicato e si è occupato del recupero olistico di alberi monumentali. Ha fondato, oramai più di 25 anni fa, una delle prime ditte italiane che sioccupava esclusivamente della cura degli alberi ornamentali ed è stato tra i primi in Italia ad utilizzare la tecnica del tree-climbing come modalità operativa per la potatura dei grandi alberi e a proporre l’ analisi strumentale per valutarne la stabilità. Ha lavorato per numerose Amministrazioni Pubbliche e Private su tutto il territorio Nazionale, ma si è anche sempre occupato di divulgazione delle corrette tecniche di arboricoltura partecipando anche a numerosi convegni internazionali in qualità di relatore e a molte trasmissioni televisive.
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Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)
un prodotto di Simplicissimus Book Farm
Indice
PRESENTAZIONE
INTRODUZIONE
LA CHIAMATA
SELVA NUBLADA
PARTENZA
ARRIVO
TRASFERIMENTO
CAMPO BASE
CANDELO N. 1
CANDELO N. 2
PEGONES !
SALITA
IL TETTO VERDE DEL MONDO
ANCORA PEGONES
MISURE
DATI UFFICIALI CANDELO
ALLA RICERCA DEL COBALONGO
PAURE
AVATAR
LA NATURALEZA
DATI UFFICIALI COBALONGO
NOMI
LA MONTAGNA DI SORTE
BRUJA
SCIAMANA
RIVELAZIONE
CARACAS
BARRIO
LIMPIA
OCCHI
CORSE
RITORNO
IN VOLO
Spedizioni di SuPerAlberi sui Giganti verdi
Ringraziamenti
all’indomabile Spirito
di mio Padre
PRESENTAZIONE
Questa breve serie di appunti di viaggio e di fotografie rubate racconta uno dei nostri viaggi alla scoperta dei Giganti Verdi del Mondo.
Gli Alberi Ancestrali, i nostri veri Progenitori, Coloro da cui Tutto Discende.
Vorrebbe essere il primo libercolo di una lunga serie che ha come unico scopo quello di avvicinare il lettore ad un mondo inesplorato e sconosciuto:
Quello degli alberi, capaci di raccontare storie, di generare emozioni, di essere storia e di far crescere persone e creare umanità.
Speriamo che questo nostro sforzo raggiunga, almeno in parte il suo scopo, perché:
il nostro mestiere è curare gli alberi, il nostro sogno è salvare il mondo
.
Un albero dopo l’altro.
INTRODUZIONE
Non è vero che la Selva Nublada è vergine.
La realtà è che la foresta è abitata dagli indios campesinos, che disboscano e coltivano: banani, piante del caffe, alberi da frutto, orti. E pascoli. E recintano col filo spinato le loro proprietà.
La selva è attraversata da strade di fango, percorse da fuoristrada che non fan altro che aumentare l’erosione del terreno fertile quando la pioggia le trasforma, in men che non si dica, in poderosi fiumi. Lungo le strade di fango corrono cavi elettrici di ogni fatta, appesi a pali o alberi. E se ascolti, non si ode alcun uccello cantare.
Solo quando terminano i cavi, la vita sembra riprendere, e senti i suoni della foresta.
Pensi di arrivare in cima alla montagna o sopra il più grande albero e vedere all’infinito la foresta attorno a te. Brandelli di boschi si alternano a prati e pascoli dove i contadini lasciano gli alberi più grandi. Forse per far posto alle mucche o forse perché il machete non basta.
Ma l’enorme reticolo di connessioni sotterranee tra gli alberi della selva è spezzato, e il calpestamento del bestiame conduce a rapida morte anche gli alberi più possenti che l’uomo credeva forse di aver salvato. La foresta geme, tenta di recuperare metri al pascolo o al coltivo ma lesti i campesinos si affrettano col machete per difendere la loro terra, la loro famiglia, il loro pasto.
Difendere il loro terreno, la loro casa, la loro famiglia. I pochi averi che possiedono. Questa è la loro prima necessità. Non c’è casa di fango e legno nella foresta che non abbia inferriate alle pareti o la porta in rigido ferro. Non c’è terreno che non sia circondato da varie recinzioni di filo spinato. Strenua difesa di una proprietà sottratta col sangue alla foresta.
Un paese ricchissimo che vive in miseria, dove i ricchi sono troppo ricchi per curarsi dei poveri accampati nei barrios o sparsi nelle foreste.
Contraddizioni enormi.
Auto fatiscenti che circolano assieme a jeep blindate con cilindrate irripetibili. Corriere sdrucite e senza porte piene di umili scolari vestiti tutti uguali. Ville enormi protette da guardie armate e, all’opposto, case di fango, lamiera e legno. Negozi chiusi perché non arrivano i rifornimenti. Lo stato populista che vende ai poveri gli scarti di cibo e vestiario, guadagnandoci e facendo demagogia. Le enormi file di gente per acquistare beni di prima necessità e rivenderli poi al mercato nero. Disperati alla ricerca di facili guadagni con una pistola in mano. Bastano delle belle scarpe per essere in pericolo. Un cellulare o una go pro valgono ben più di una vita.
Un popolo affamato e impaurito.
Basterà una maggior coscienza e cultura ecologica per salvarlo?
LA CHIAMATA
Ho visto il vostro sito web. Vengo dal Venezuela e sono un treeclimber. Mi piacerebbe incontrarvi
. Era un pomeriggio di agosto quando ho ricevuto questa telefonata. Come di norma, ho risposto senza riflettere. "Vieni quando vuoi. Noi siamo alla Tana (il nostro quartier generale) tutta la settimana. Stiamo lavorando con i ragazzi".
Arrivò già il giorno dopo. Alle nove. Quando dovevo ancora cominciare a organizzare la giornata con i 15 – 20 ragazzi che avevano appena fatto colazione, e che ogni anno si trovano per una settimana alla Tana insieme ai grandi per imparare a lavorare e stare insieme. Naturalmente io me n’ero già dimenticato e quando mi dissero che c’era un tipo strano che mi cercava, ricordo che ho sbuffato seccato, ricordandomi della