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AKTORIS: Antologia dei poeti italiani contemporanei Prima Edizione
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E-book104 pagine32 minuti

AKTORIS: Antologia dei poeti italiani contemporanei Prima Edizione

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Dopo la rivista di promozione letteraria Aktoris, che offre un ampio spazio ad autori ed editori, la GpM edizioni lancia l’ “Antologia dei Poeti italiani contemporanei”. Una selezione di una decina di Poeti che negli ultimi anni hanno pubblicato con Gds o GpM, una scelta accurata dei componimenti più belli. All’interno dell’Antologia – che verrà allegata alla rivista - anche la mia “Scuola Poetica Apuliae” (fondata con Caterina Andriola e Mariangela De Anna), che con GpM collabora sin dalla nascita di Aktoris. Nell’Era delle trasformazioni tecnologiche, delle cuffie agli orecchi e delle teste chinate sui telefonini, si perdono i volti della gente, i profumi dei sassi sulla strada, i colori delle sette del pomeriggio. In un mondo meno umano, con meno contatto tra le persone, serve sicuramente una reazione: la Poesia può essere la strada per un riequilibrio sociale e dell’anima verso il ritorno – seppur nell’ambito della nuova società a divenire – all’Umanesimo tracciato da Francesco Petrarca. La nostra vera ricchezza nazionale, in fin dei conti, è che siamo ancora figli del Duecento e Trecento.
LinguaItaliano
Data di uscita13 ott 2021
ISBN9791220856201
AKTORIS: Antologia dei poeti italiani contemporanei Prima Edizione

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    Dopo la rivista di promozione letteraria Aktoris, che offre un ampio spazio ad autori ed editori, la GpM edizioni lancia l’ Antologia dei Poeti italiani contemporanei. Una selezione di una decina di Poeti che negli ultimi anni hanno pubblicato con Gds o GpM, una scelta accurata dei componimenti più belli. All’interno dell’Antologia – che verrà allegata alla rivista - anche la mia Scuola Poetica Apuliae (fondata con Caterina Andriola e Mariangela De Anna), che con GpM collabora sin dalla nascita di Aktoris. Nell’Era delle trasformazioni tecnologiche, delle cuffie agli orecchi e delle teste chinate sui telefonini, si perdono i volti della gente, i profumi dei sassi sulla strada, i colori delle sette del pomeriggio. In un mondo meno umano, con meno contatto tra le persone, serve sicuramente una reazione: la Poesia può essere la strada per un riequilibrio sociale e dell’anima verso il ritorno – seppur nell’ambito della nuova società a divenire – all’Umanesimo tracciato da Francesco Petrarca. La nostra vera ricchezza nazionale, in fin dei conti, è che siamo ancora figli del Duecento e Trecento.

    Il 2021 è l’anno in cui ricorre il Settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, non a caso questa Antologia poetica esce proprio a settembre, mese in cui morì il Sommo Poeta. Cosa ci resta di Dante? Nulla, potrebbe dire qualcuno, eppure il Poeta ci ha lasciato l’eredità più grande: la lingua. La nostra non è una lingua burocratica, come potrebbe ad esempio essere il francese, ma letteraria, cioè che deriva direttamente dalle opere – principalmente poesia e narrativa -  del Duecento e Trecento. Seppur con le normali e copiose mutazioni secolari, noi parliamo ancora la lingua del Duecento. Dante vive tra noi a distanza di sette secoli soprattutto sotto questo aspetto.

    Dove stiamo andando? Sicuramente verso una società eccessivamente telematica che allontana gli esseri umani, il distanziamento sociale come si usa dire negli ultimi tempi, cioè verso una digitalizzazione che non mira a migliorare la vita dell’Uomo ma a complicarla, se non addirittura a sostituirsi ad essa. Non più l’Uomo al centro di tutto ma l’Uomo in funzione del tutto. Questa è la deriva della modernità. Ed è proprio contro la nuova normalità che la Poesia può rappresentare uno strumento di Libertà, di Resistenza. Uno strumento certamente timido, minoritario, di nicchia, forse addirittura insignificante, ma come diceva Benedetto XVI contro il male, resiste un piccolo gregge. I Poeti, in fin dei conti, non sono altro che una minoranza indifesa – un piccolo gregge

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