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Riflessioni sull’indifferenza e “Cuore di Gabbiano”
Riflessioni sull’indifferenza e “Cuore di Gabbiano”
Riflessioni sull’indifferenza e “Cuore di Gabbiano”
E-book119 pagine38 minuti

Riflessioni sull’indifferenza e “Cuore di Gabbiano”

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L’opera di Concetta Messina è uno scritto fuori dagli schemi, una raccolta di riflessioni che si sviluppa seguendo il flusso dei pensieri, seguita da una silloge poetica che tocca le corde dell’anima. 
Il suo dettato dei sentimenti mette sotto i riflettori l’indifferenza, scruta i dettagli che passano inosservati per riconoscere la saggezza nel vissuto di tutti i giorni. L’Autrice si ribella contro l’accettazione passiva della realtà che sembra ineluttabile, lancia un grido di resistenza contro la consuetudine di accettare il mondo così com’è. La comunicazione e la condivisione emergono come forze che possono penetrare la nebbia dell’indifferenza, inquadrata in molteplici aspetti. 
Le considerazioni di Concetta Messina nascono da esperienze personali, sono arricchite da pensieri filosofici e da uno sguardo a eventi contemporanei e storici. Il testo invita il lettore a una conversazione aperta sulla condizione umana, è un’opportunità per esplorare la luce che può dissipare le ombre dell’insensibilità. L’analisi sfuma nell’abbraccio dei versi poetici, svelandoci il “cuore di gabbiano” dell’Autrice, la nostalgia della sua terra, la gioia che riemerge in ciò che sussurra alla sua memoria, ogni emozione tradotta in immagini vivide che sanno imprimersi nel cuore del lettore. 

Concetta Messina, già autrice di due raccolte poetiche dal titolo In un momento qualunque e Come le more, è nata il primo luglio 1950 a Siracusa, dove ha vissuto per cinquant’anni. 
Insegnante di filosofia nei licei, sposata e con due figli, si è trasferita a Milano negli anni 2000 e, maturata l’età pensionabile, ha impiegato il suo tempo a realizzare la pubblicazione di libri di poesie raccolte nel corso degli anni.
Gli affetti familiari, l’amicizia e l’amore in ogni sua forma hanno caratterizzato il suo percorso esistenziale e letterario.
LinguaItaliano
Data di uscita24 mar 2024
ISBN9788830696723
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    Anteprima del libro

    Riflessioni sull’indifferenza e “Cuore di Gabbiano” - Concetta Messina

    Introduzione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una Vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali

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