Hollow Knight: Silksong, tutte le novità svelate da Edge
Alla scoperta di Pharloom, delle abilità di Hornet e dei nuovi compagni di viaggio.
Il viaggio tra i reami decadenti di Hollow Knight mi è rimasto nel cuore. Calarsi e perdersi nelle profondità di un mondo buio, scovando una miriade di piccole, abbaglianti luci a forma di personaggi buffi e difficili da dimenticare; imparare a combinare assieme ogni singola tecnica per rendere un minuscolo cavaliere il combattente più micidiale del reame; capire cosa ti sta attendendo nell’area appena raggiunta usando solo l’udito, perché il mondo di Team Cherry ha, più di tutto, un suono unico, difficile da imitare. Inevitabile, quindi, fremere nell’attesa dell’arrivo di Silksong.
Fortunatamente la rivista Edge, col numero di febbraio 2021, ha portato con sé una corposa anteprima, con tanto di intervista ai due co-direttori del team indipendente, Ari Gibson e William Pellen. Agli ultimi rintocchi dello scorso anno avevamo condiviso con voi le prime notizie al riguardo, ma essendo molto frammentarie e lasciando intendere solo una parte di quanto è stato detto nelle pagine in questione, cerchiamo di fare maggiore chiarezza qui, oggi, per chi non ha (ancora) avuto modo di mettere le mani sulla versione integrale, in inglese, dell’interessante articolo firmato da Jen Simpkins.
Che cosa ha detto Edge
Parafrasando il titolo di un autorevole testo nostrano, cominciamo subito a ricapitolare quanto c’è di nuovo. Ci sono diversi dettagli rispetto all’ambientazione in cui le avventure di Hornet, la protagonista di Silksong, si svolgono. Pharloom è un mondo che si sviluppa verticalmente – e il nostro futuro viaggio sarà, non a caso, una scalata; se si pensa alle abilità acrobatiche già messe in mostra dal primo trailer del gioco, questo dettaglio di certo non può coglierci impreparati.
Alcuni dei personaggi che incontreremo durante questo percorso saranno dei pellegrini, in viaggio verso la Cittadella – sul picco di questo mondo – per portare in dono, non a caso, una seta preziosa. Nel farlo cantano melodie rituali che, entrando in risonanza con il mondo circostante, aprono a questa schiera di fedeli le porte e i cancelli che conducono fino alla vetta.
L’articolo di Edge menziona, in particolare, quelle che dovrebbero essere le prime due (o tre) aree del gioco: la prima è una serie di grotte coperte da muschi color smeraldo, la seconda è invece una delle aree che erano state rimosse dal primo capitolo, come rivelato già tempo fa in un'intervista apparsa su GameInformer, denominata Boneforest e caratterizzata da torrenti di lava, nella quale si trova l’HUB di gioco, Bonebottom e conduce a una particolare serie di tunnel pieni zeppi di campane di varie dimensioni, chiamata The Marrow. L’obiettivo iniziale di Hornet, a quanto pare, è quello di arrivare alla Cittadella; una volta lì – se l’è lasciato sfuggire Pellen – ci verrà “chiesto” di arrivare fino alla sua cima. Il mondo, a quanto pare, sarà più vasto rispetto a quello del primo capitolo, in parte per valorizzare le capacità della nuova protagonista.
Il senso di grandezza di Pharloom è derivato da Hornet: anche solo il fatto che è più alta ha cambiato tutto, stando a Pellen. Come abbiamo avuto modo di vedere nel trailer di annuncio, l’eroina di Silksong salta più in alto, si arrampica, si aggrappa alle sporgenze: il suo combattimento è una danza – come avevamo già avuto modo di vedere, a nostre spese, nel primo Hollow Knight. Anche l’intelligenza artificiale dei nemici si è dovuta adattare, a quanto pare, alle sue capacità: stando agli sviluppatori, anche i nemici comuni utilizzeranno tattiche più elaborate rispetto agli insetti del precedente capitolo.
Un’altra differenza sostanziale che separa Hornet dal vecchio cavaliere è il fatto che questa nuova protagonista è in grado di parlare: sebbene possa sembrare una banalità a un primo sguardo, questa comporta che il giocatore sarà da subito molto più consapevole degli obiettivi, delle intenzioni e dei pensieri del personaggio. Si rinuncerà almeno a una parte dell’alone di mistero che circondava le avventure di Hollow Knight, ma Team Cherry assicura di non aver squarciato del tutto quel velo.
Anche i nemici comuni utilizzeranno tattiche più elaborate rispetto agli insetti del precedente capitolo.
Anche questo conferma la volontà degli sviluppatori, ribadita sulle pagine di Edge, di creare un nuovo punto di partenza per i giocatori, anziché rendere Silksong un prodotto adatto solo a chi ha già portato a termine il viaggio di Hollow Knight. E non solo a livello narrativo: anche la difficoltà di questo secondo capitolo sarà in linea con quanto visto finora – e, considerate alcune sezioni del predecessore (DLC inclusi), direi che va più che bene così. Il prodotto finale sarebbe stato, in caso contrario, un po’ troppo intimidatorio per molti utenti.
La maggiore capacità di comunicare con gli altri di Hornet si traduce anche in un rapporto più strutturato con i PNG, che ci affideranno una serie di compiti da portare a termine. Sparse in Pharloom troveremo anche delle bacheche in grado di ricordarci quali missioni abbiamo accettato – e, magari, segnalarci anche i progressi fatti e gli obiettivi da portare a termine. Alcune di queste avventure modificheranno l’ambiente di gioco, che sarà più dinamico rispetto a quello del predecessore.
Tra questi personaggi troveremo un altro cartografo, che aiuterà Hornet a orientarsi durante la sua scalata e Shakra, una combattente inizialmente determinata a mettere alla prova le abilità della protagonista, prima che questa intraprenda il suo viaggio. Prima di ottenere i suoi servigi come alleata, dovremo infatti essere in grado di sconfiggerla in duello.
I poteri di Hornet
Sappiamo che, all’inizio di Silksong, Hornet non avrà a disposizione tutti i suoi poteri: il viaggio intrapreso ha come scopo quello di riconquistare la forza perduta. Troveremo però vari attrezzi lungo il percorso in grado di aiutarla a raggiungere i suoi obiettivi; tra quelli citati da Edge ci sono un boomerang, in grado di cambiare traiettoria – usato come esempio da Team Cherry per far notare come siano state programmate serie di interazioni uniche per dare ai giocatori più tecniche da padroneggiare – ma anche la Pimpillo bomb, che esplode infliggendo danni ad area, le Sting Shards, ossia le trappole che utilizzava nel corso di una delle battaglie del primo capitolo, o i simil-kunai Straight Pins.
Hornet sarà in grado di sviluppare nuovi strumenti “imitando” alcune cose incontrate durante il proprio viaggio e aggiungendo a queste un tocco personale. In più, al posto degli amuleti del primo capitolo, ci saranno degli accessori (Crest), a forma di oggetti indossabili come collane, bracciali o spille, con loadout personalizzabili da alternare a seconda delle esigenze.
I nemici infliggeranno danni maggiori, ma questa caratteristica sarà bilanciata da una rapidità più elevata nel curare le ferite, utilizzando l’abilità Bind. Questa sfrutta la Seta, che si ricarica attaccando i nemici. La moneta principale del gioco saranno i Rosary Beads (perle, o grani, del rosario) e si potranno trovare “attaccate” assieme in strisce, da rompere al momento del bisogno per ottenere perle. A quanto pare saremo anche in grado di forgiare questi oggetti, sacrificando una percentuale del valore corrispettivo in grani, mettendoli però al sicuro nell’inventario.
Non sappiamo ancora tra quanto saremo in grado di cimentarci in questa scalata di Pharloom, ma questi nuovi dettagli ci confermano che Hollow Knight: Silksong è un lavoro nuovo, che vuole richiamare un pubblico ancora più vasto rispetto al suo predecessore, ma ben consapevole dei punti di forza del primo capitolo. Non è un caso se, in origine, l’avventura di Hornet doveva essere un DLC dell’avventura del cavaliere: era uno stretch goal della campagna Kickstarter, ma ben presto gli sviluppatori hanno capito che questa guerriera meritava un gioco tutto per sé. E come dargli torto?