Ruggero I Sanseverino: differenze tra le versioni

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{{Aristocratico
 
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|titolo = Conte di [[Mercato San Severino|Rota]]
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{{Aristocratico
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=== La famiglia di Ruggero I ===
Ruggero deve il suo nome al fratello di [[Roberto il Guiscardo|Roberto il Giuscardo]], anch'egli Ruggero. Sanseverino sposò la longobarda Sica, nipote di [[Guaimario IV di Salerno]] [[Principi di Salerno|principe di Salerno]], e figlia del conte Landolfo. Secondo le fonti ebbero non meno di quattro figli: Enrico, Troisio, Ruggero e Riccardo. Inoltre vi fu un figlio naturale, Tancredi e uno illegittimo, Roberto.
 
Ereditò dal padre, il titolo di conte di Rota e Signore di San Severino e di altri feudi. Poche notizie riguardanti il suo governo, sono affiliate al castello di [[Montoro (Italia)|Montoro]], da lui posseduto almeno dal [[1097]]. Partecipò ad un’assemblea di [[Feudalesimo|investitura]], del [[1109]], durante la quale il signore di [[Monteforte Irpino|Monteforte]], Guglielmo Carbone, giurò fedeltà a Roberto, figliastro di Ruggero. Guglielmo fu investito delle terre situate nei pressi di [[Mercato San Severino|San Severino]], [[Lauro (Italia)|Lauro]] e [[Forino]]. <ref name="treccani.it">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ruggero-i-sanseverino_(Dizionario-Biografico)/|titolo=SANSEVERINO, Ruggero I in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-10-04}}</ref>
 
Ruggero legò la storia della propria famiglia ai monaci della Santissima Trinità di [[Cava de' Tirreni|Cava de’ Tirreni]], a cui cedette più volte appezzamenti di feudi e terre, senza esimersi da concedere favori signorili. Prima donazione è stata la chiesa di Santa Maria di [[Roccapiemonte]], avvenuta nel 1081, e di sette terreni annessi, nel 1083.<ref>Probabilmente quest'ultima documentazione è da ritenersi falsa. (In Diz. Treccani)</ref> Nel 1111, difese il monastero di Cava dalle pretese di [[StoriaGiordano II di NoceraCapua|Giordano II, conte di Nocera]], che ne rivendicava le donazioni fatte in precedenza: entrambi si confrontarono in un'assemblea organizzata dal duca [[Ruggero Borsa]]
 
Il rapporto con i monaci cavesi fu tuttavia contraddittorio. Infatti lo accusarono più volte di maltrattamenti e molestie anche morali ai propri coloni. L'intervento di mediazione dell'abate Pietro calmò le acque e nel 1114, a Ruggero fu affidata la custodia del castello di Sant'Auditore. Nel 1116, dopo aver donato al monastero il casale di Selefone del Cilento, gli concesse una parte del monastero di San Giorgio, dopo ulteriori proteste.<ref>Non è sicuro invece che nel 1118 abbia forzato il cognato Erberto il Normanno, detto Caputasini, a restituire a Cava alcune terre da lui usurpate. Nel giugno del 1121, donò all’abate Pietro alcuni terreni siti a Ogliarola (località oggi non più esistente), appartenuti in precedenza al suocero Landolfo. (Treccani, parag. ultimo)</ref>Secondo la tradizione, poco dopo il giugno del 1121, Sanseverino decise, dopo quarant'anni di rapporti religiosi, di spogliarsi dei suoi beni, prendendo l’abito monastico proprio a Cava, dove morì nel 1125.<ref>{{Cita web|urlname=http://www."treccani.it/enciclopedia/ruggero-i-sanseverino_(Dizionario-Biografico)/|titolo=SANSEVERINO, Ruggero I in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-10-04}}</ref>
 
{{Discendenza
| 1|-1|Ruggero I<br />† marzo [[1125]] a Cava|sp. Silca dedi SalerneSalerno
| 2| 1|Turgisio|† incidente, da giovane
| 3| 1|Roberto I, signore di Lauro|sp. Saracena († 1178)
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| 8| 1|Riccardo|
| 9| 3|Roberto II|
|10| 3|Guglielmo|sp. IsabelleIsabella dedi SicilieSicilia
|11| 4|Guglielmo|
}}
 
Enrico, Troisio, Ruggero e Riccardo
 
== Note ==