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{{F|centri abitati della Toscana|gennaio 2015}}
{{Frazione
{{Divisione amministrativa
|nomeFrazione = Rocca d'Orcia
|immagine Nome= Rocca d'Orcia, Piazza della Cisterna.jpg
|Nome ufficiale=
|didascalia = Piazza della Cisterna
|Panorama=RoccaDOrciaPanorama.JPG
|siglaRegione = TOS
|Didascalia=Veduta di Rocca d'Orcia
|siglaProvincia = SI
|Stemma=
|nomeDelComune = Castiglione d'Orcia
|Stato=ITA
|linkStemma = Castiglione_d%27Orcia-Stemma.png
|Grado amministrativo=4
|latitudineGradi = 43
|Divisione amm grado 1=Toscana
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|Divisione amm grado 2=Siena
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|Divisione amm grado 3=Castiglione d'Orcia
|longitudineGradi = 11
|Superficie=
|longitudineMinuti = 36
|Note superficie=
|longitudineSecondi = 51
|Abitanti=34
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|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti=2011
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|Codice catastale=
|cap = 53023
|Nome abitanti=rocchigiano, rocchigiani<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.&nbsp;459.</ref>
|prefisso = 0577
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|sito = http://www.comune.castiglionedorcia.si.it/
}}
'''Rocca d'Orcia''' (dettagià anche '''Rocca a Tentennano''' o '''Rocca di Tintinnano''') è una [[Frazione (geografia)|frazione]] del [[comune italiano]] di [[Castiglione d'Orcia]], innella [[provincia di Siena]], in [[Toscana]].
 
== Storia ==
''Tentennano'' (''Titinianum'') è menzionato per la prima volta in alcuni atti notarili dell'[[XI secolo]]: all'epoca esisteva già quindi una [[Rocca (fortificazione)|rocca]] con il suo piccolo borgo. La rocca nella sua forma attuale dovrebbe essere stata costruita intorno al [[XII secolo|1100]] – [[XIII secolo|1200]] dalla famiglia [[Aldobrandeschi]] che dominava la Toscana meridionale (un Aldobrandeschi era anche il [[Papa Gregorio VII]]).
 
[[File:Veduta Antica di Rocca a Tentennano 1.jpg|thumbnail|left|Rocca a Tentennano e la Via Francigena in una stampa del '500]]
==Origini==
Le origini della Rocca sono quasi certamente [[Etruschi|etrusche]]: negli orti del paese sono stati trovati frammenti di [[ceramica]] etrusca e [[romano|romana]]. Lo stesso nome di “Tentennano” – documentato nella forma [[medioevo|medievale]] “Titinianum” - potrebbe derivare dall’etrusco “Tinia”, cioè [[Giove (divinità)|Giove]], il padre degli dèi: si possono fare anche ipotesi suggestive: lo sperone roccioso attirava i fulmini scagliati da Tinia? o vi sorgeva un santuario di Tinia? (siamo vicini all’[[Amiata]], la “Montagna Sacra” degli [[Etruschi]] ...).
 
[[File:Rocca d'Orcia, lapide che ricorda Santa Caterina.jpg|thumbnail|left|Lapide che ricorda Santa Caterina]]
==Storia ==
''Tentennano'' o meglio ''Titinianum'' emerge dalle nebbie della storia in alcuni atti notarili del [[XI secolo|mille]]: all’epoca esisteva già quindi una [[Rocca (fortificazione)|rocca]] con il suo piccolo borgo. La Rocca nella sua forma attuale dovrebbe essere stata costruita intorno al [[XII secolo|1100]] – [[XIII secolo|1200]] dalla famiglia [[Aldobrandeschi]] che dominava la Toscana meridionale (un Aldobrandeschi era anche il Papa [[Gregorio VII]]).
 
Per circa due secoli la [[rocca di Tentennano]] fu la piccola capitale della [[Val d'Orcia]], ma soprattutto il centro di controllo strategico sulla [[via Francigena]], la strada medievale che univa [[Roma]] con il nord Italia e la [[Francia]].
[[Immagine:Veduta Antica di Rocca a Tentennano 1.jpg|thumbnail|left|Rocca a Tentennano e la Via Francigena in una stampa del '500]]
[[Immagine:Rocca a Tentennano Stampa Antica 2.jpg|thumbnail|left|Rocca a Tentennano in una stampa del '600]]
[[Immagine:Caterina3.jpg|thumbnail|left|Lapide che ricorda Santa Caterina]]
Per circa due secoli la [[Rocca di Tentennano]] fu la piccola “capitale” della [[Val d'Orcia]] ma soprattutto il centro di controllo strategico sulla [[Via Francigena]], la famosa strada medievale che univa [[Roma]] con il nord Italia e la [[Francia]]. Chiunque andasse a Roma (o ne venisse), [[pellegrino]], [[ambasciatore]], [[nobile]], [[chierico]], armato o disarmato, passava per la Val d’Orcia, sotto lo sguardo vigile dei signori della Rocca, alta ed inespugnabile.
 
La nascente [[Repubblica di Siena]] fece di tutto per assicurarsi il possesso della Roccarocca e dopo alterne vicende e scontri con la varie famiglie nobili che la possedevano (tra cui i Salimbeni ed i Tricerchi) alla fine del [[Trecento]] insediò stabilmente alla Roccarocca i suoi funzionari, armati ed... esattori delle tasse.
 
Nel [[13201377]] la Roccarocca ebbe un’ospite di eccezione:ospitò [[Santasanta Caterina da Siena]], chela quale vi soggiornò per qualche mese; malgrado l’ambientel'ambiente non fosse certo pacifico (la Santa qualifica gli abitanti come “mascalzoni”"mascalzoni" e ricorda il vento che percuoteva la Roccarocca), proprio a Tentennano, giunta [[analfabeta]], ricevette il "dono divino" della scrittura.
 
Il Trecento e il [[Quattrocento]] furono comunque per la Roccarocca e la sua terra secoli di sviluppo e di relativo benessere, con il sorgere della organizzazione agraria dei “poderi”poderi nelle campagne e di attività artigianali e di servizio nel borgo.
 
Dalla seconda metà del [[XVI secolo|‘500]] cominciò la decadenza: [[Francia|francesi]] e [[Spagna|spagnoli]] prima combatterono per il controllo degli staterelli italiani (e la Roccarocca venne anche assediata dai francesi), poi si accordarono e stabilirono dei “protettorati”: tra questi il [[Granducato di Toscana]] che inglobò la [[Repubblica di Siena]].
 
La [[Torre]]torre della Roccarocca venne abbandonata (le armi da fuoco l’avevano resa inutile) e il borgo si ridusse ad un semplice quieto villaggio; ancheil lavicino [[Via Francigena]] perseborgo di importanza (si viaggiava ormai in carrozza) ed il vicino [[Castiglione d'Orcia]] da borgata gemella divenne un fratelloassunse maggiore più importante e popolatoimportanza, tanto che aalla metà del [[XVIII secolo|‘700]] il “comune”comune delladi RoccaTentennano fu soppresso e ricompreso in quello di Castiglione.
Con le riforme del [[Settecento]] i Granduchi Lorenesi migliorarono comunque l’organizzazione del territorio (venne introdotta la [[mezzadria]]) e la Rocca continuò a vivacchiare con un numero stabile di abitanti (circa 500), per la maggior parte [[artigiano|artigiani]] (fabbri, falegnami, conciatori) al servizio dei contadini che ben più numerosi abitavano nei poderi sparsi.
 
Con le riforme del Settecento i granduchi di Lorena migliorarono l'organizzazione del territorio (venne introdotta la [[mezzadria]]) e la Rocca si ripopolò con un numero stabile di abitanti (circa 500), per la maggior parte [[artigiano|artigiani]] (fabbri, falegnami, conciatori).
La bufera [[Napoleone|napoleonica]], il [[Risorgimento]], l’[[Unità d'Italia]], le Guerre Mondiali portarono relativamente pochi cambiamenti: sono stati il boom degli [[anni 1950|anni ’50]] e [[anni 1960|’60]], la riforma agraria, il grande esodo dalle campagne, a sconvolgere per sempre il volto e la vita della Val d’Orcia e dalla Rocca: i poderi vengono via via abbandonati, i giovani se ne vanno per lavorare nei centri maggiori e nei borghi restano per lo più gli anziani.
La Rocca è troppo vicina a Castiglione d’Orcia e risente in modo fortissimo della sua “attrazione”: gli abitanti calano da 500 a meno di 100, la [[parrocchia]] viene soppressa, negli anni ’60 chiude la scuola, a fine [[anni 1970|anni ’70]] l’ultima bottega.
 
A partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]] del Novecento, la riforma agraria e l'emigrazione dalle campagne alla città, il borgo andò incontro ad un progressivo spopolamento: gli abitanti calarono da 500 a meno di 100, la [[parrocchia]] venne soppressa, negli anni sessanta chiuse la scuola, a fine [[anni 1970|anni settanta]] l'ultima bottega. Il turismo è da allora principale risorsa economica della frazione.
Il calo degli abitanti ha avuto però l’effetto positivo di conservare intatto il paese; non ci sono infatti costruzioni “nuove”, mentre le vecchie case sono state in buona parte restaurate in modo rispettoso ed intonato all’ambiente.
Oggi la Rocca è un tranquillo borgo che ormai - come tutta la [[Val d'Orcia]] - affida al [[turismo]] il suo sviluppo.
 
== LuoghiMonumenti e luoghi d'interesse ==
L’abitatoL'abitato è disposto a ventaglio intorno allo sperone calcareo su cui sorge la [[Rocca di Tentennano]]. All’internoAll'interno della [[Mura (architetturafortificazione)|cinta di mura]] ci sono tre minuscoli “''terzieri''”: la ''Rocca'' (intorno alla piazza), la ''Rocchetta'' (verso ovest) e la ''Rocchettina'' (verso est). Alcuni tratti delle mura sono ancora in piedi.
 
La semplice [[chiesa della Madonna delle Grazie di Manno]] risale al ‘500. In origine era orientata al contrario (con il portale sulla strada) ma, con la costruzione della rampa carrozzabile di accesso al borgo, fu necessario spostarne l’ingressol'ingresso dall’altradall'altra parte. All’esternoAll'esterno, in alto, l’l'[[intonaco]] ha ancora qualche traccia di [[Abbellimento|decorazioni]] a monocromo. L’internoL'interno è un’aulaun'aula spoglia; il quadro dell’altardell'altar maggiore è stato portato a Castiglione d’Orciad'Orcia al sicuro ma c’èc'è comunque un bel coro di legno.
[[ImmagineFile:PortaSeneseRoccadOrciaPortaSenese1.jpg|thumbnail|left|Rocca d'Orcia, Porta "Senese"]]
Dalla chiesa si sale alla porta ad [[Arco (architettura)|arco]] che si apre nelle mura e immette nella Rocchettina. Si prosegue tra case restaurate fino a che a destra si apre un primo panorama sulla Val d’Orciad'Orcia, da [[Bagno Vignoni]] verso [[Pienza]]. Oltre il muretto, il grosso fabbricato che sovrasta il giardino era un tempo l’l'[[ospedale]] della Rocca, che accoglieva [[Pellegrinopellegrinaggio|pellegrini]] e viandanti in cammino lungo la Via Francigena.
 
Più avanti, entrati nel terziere della Rocca, si apre a destra una piazzetta: la casa a destra prima di questa piazzetta ha ospitato fino agli anni ’70'70 l’ultimal'ultima bottega del borgo, dove si vendeva [[pane]], [[pasta]], pizzicherie, [[vino]] e un po’po' di tutto. La casa a destra dopo la piazzetta era invece il vecchio [[frantoio]] di olive.
[[ImmagineFile:Cisternaneve1.jpg|thumbnail|Piazza della Cisterna con la neve, 1993]]
[[ImmagineFile:PalazzoComunale.jpg|thumbnail|ex Palazzo Comunale]]
Si giunge nella piazza della [[Cisterna]], il gioiello della Rocca, ricca di particolari interessanti: il muro compatto della cisterna, con il piano su cui si apre la vera del [[pozzo]], con gli [[stemma|stemmi]] scolpiti nelle riquadrature e i vecchi ferri di sostegno della [[carrucola]]; le case attorno, per fortuna non sconciate dai restauri, con i loro volumi mossi; l’altro piccolo pozzo, sotto il grande [[Tilia|tiglio]], la pavimentazione a grosse pietre rigate d’erba, dove nelle tranquille giornate di sole si distendono [[gatto|gatti]] oziosi.
 
Si giunge nella piazza della [[Cisterna]], il gioiello della Rocca, ricca di particolari interessanti: il muro compatto della cisterna, con il piano su cui si apre la vera del [[pozzo]], con gli [[stemma|stemmi]] scolpiti nelle riquadrature e i vecchi ferri di sostegno della [[carrucola]]; le case attorno, per fortuna non sconciate dai restauri, con i loro volumi mossi; l'altro piccolo pozzo, sotto il grande [[Tilia|tiglio]], la pavimentazione a grosse pietre rigate d'erba, dove nelle tranquille giornate di sole si distendono [[gatto|gatti]] oziosi.
<!--[[Immagine:Rocca d'Orcia, Piazza della Cisterna.jpg|thumbnail|Piazza della Cisterna]]-->
 
<!--[[File:Rocca d'Orcia, Piazza della Cisterna.jpg|thumbnail|Piazza della Cisterna]]-->
I fabbricati sul lato lungo della piazza sono due antiche “[[fattoria|fattorie]]” (nel senso di case del borgo dove risiedevano i “fattori” e naturalmente i padroni di più “poderi” sparsi nella campagna): di fronte si aprono gli ingressi delle [[cantina|cantine]] di queste fattorie.
Proseguendo lungo la facciata delle fattorie si infila il “borgo maestro” pavimentato a grosse lastre e fiancheggiato da case di impianto [[Medioevo|medievale]], anche queste ben restaurate. Una casa a destra, riconoscibile da un campaniletto a vela, è quello che resta del ''Palazzo Comunale'', sede appunto del Comune della Rocca prima della riforma granducale del ‘700 che lo soppresse aggregandolo a Castiglione d’Orcia.
 
Proseguendo lungo la facciata delle fattorie si infila il “borgo maestro” pavimentato a grosse lastre e fiancheggiato da case di impianto [[Medioevo|medievale]], anche queste ben restaurate. Una casa a destra, riconoscibile da un campaniletto a vela, è quello che resta del ''Palazzo Comunale'', sede appunto del Comune della Rocca prima della riforma granducale del ‘700 che lo soppresse aggregandolo a Castiglione d'Orcia.
Più avanti, una casa a sinistra reca sulla facciata una lapide che ricorda [[Santa Caterina da Siena]], che si tramanda abitò questa casa nel suo soggiorno alla Rocca nel [[1377-1380]]. Scendendo ancora, alla curva si apre a destra il panorama verso la parte più aspra della gola formata dall’Orcia, e appare in fondo il [[castello]] di Ripa d’Orcia. Più sotto la strada esce dalle mura, dove un tempo si apriva una porta.
Ritornando e salendo a destra, da notare una casa dove è incastrato in alto sulla facciata un singolare resto di [[statua]], forse di [[San Sebastiano]] in quanto la casa era la [[canonica]] di questa chiesa e porta ancora sul tetto un campaniletto a vela.
Proseguendo ancora si può ammirare un vasto panorama della Val d’Orcia: [[collina|colline]] morbide punteggiate di [[podere|poderi]], chiuse all’orizzonte da poggi boscosi: all’estrema sinistra il torrione di Vignoni vecchio sovrasta [[Bagno Vignoni]] e nasconde [[San Quirico d'Orcia]]; poi la fila dei tetti di [[Pienza]], e più lontano Monticchiello e [[Montalcino]], le montagnole sopra Cetona, e infine a destra la torre cupa e solitaria di [[Radicofani]].
[[Immagine:Torre Rocca2.jpg|thumbnail|left|La Rocca a Tentennano]]
In alto è visibile, addossata alla roccia, l’[[abside]] della chiesa di San Simeone.
Continuando a salire si trova sulla destra San Sebastiano, chiesa restaurata di recente (attualmente l’unica officiata, ma solo nelle ricorrenze principali) e già sede della [[confraternita]] di San Sebastiano. La curiosa facciata [[Seicento|seicentesca]] con [[timpano]] curvo e pinnacoli è impostata su una precedente di chiara origine [[Stile romanico|romanica]]. L’interno è austero, a [[Navata (architettura)|navata]] unica. Nella chiesa si svolge la funzione conclusiva della [[processione]] in Coena Domini che si tiene la notte del giovedì santo.
[[Immagine:Wikimangia2008 (132).jpg|thumbnail|Rocca a Tentennano, torrione]]
Dal muretto oltre la chiesa si riapre più ampio il panorama verso la gola dell’Orcia, il Castello della Ripa e, più lontano, Montalcino.
 
Più avanti, una casa a sinistra reca sulla facciata una lapide che ricorda [[Santa Caterina da Siena]], che si tramanda abitò questa casa nel suo soggiorno alla Rocca nel [[1377]]-[[1380]]. Scendendo ancora, alla curva si apre a destra il panorama verso la parte più aspra della gola formata dall'Orcia, e appare in fondo il [[castello]] di Ripa d'Orcia. Più sotto la strada esce dalle mura, dove un tempo si apriva una porta.
A sinistra una breve scalinata porta al [[sagrato]] della chiesa di San Simeone, dalla semplice facciata romanica a capanna. All'interno sono visibili alcuni affreschi di scuola senese risalenti al XIV - XV secolo.
 
Ritornando e salendo a destra, da notare una casa dove è incastrato in alto sulla facciata un singolare resto di [[statua]], forse di [[San Sebastiano]] in quanto la casa era la [[canonica]] di questa chiesa e porta ancora sul tetto un campaniletto a vela.
Più in alto c’è a sinistra il cancello di ingresso della [[Rocca di Tentennano]].
La Rocca risale al [[XII secolo]] e fu proprietà di diverse famiglie nobili (Tignosi, Aldobrandeschi, Salimbeni) e della Repubblica di Siena; fu poi contesa nelle diverse guerre che segnarono medioevo e rinascimento, per poi essere abbandonata dopo il ‘500. Non è stata mai espugnata: era praticamente impossibile, prima della comparsa delle armi da fuoco.
 
Proseguendo ancora si può ammirare un vasto panorama della Val d'Orcia: [[collina|colline]] morbide punteggiate di [[podere|poderi]], chiuse all'orizzonte da poggi boscosi: all'estrema sinistra il torrione di Vignoni vecchio sovrasta [[Bagno Vignoni]] e nasconde [[San Quirico d'Orcia]]; poi la fila dei tetti di [[Pienza]], e più lontano Monticchiello e [[Montalcino]], le montagnole sopra Cetona, e infine a destra la torre cupa e solitaria di [[Radicofani]].
Negli anni ’70 è stata donata allo Stato dagli ultimi proprietari, la famiglia Aggravi-Scotto, restaurata ed aperta al pubblico.
[[File:Torre Rocca2.jpg|thumbnail|left|La Rocca a Tentennano]]
 
In alto è visibile, addossata alla roccia, l'[[abside]] della [[Chiesa di San Simeone (Castiglione d'Orcia)|chiesa di San Simeone]].
Nel primo ripiano sorgevano le abitazioni della servitù e della guarnigione; nel torrione c’è una prima sala inferiore che poggia direttamente sulla roccia; per una scala interna si va alla sala superiore, da cui si va nella piccola cucina triangolare che conserva ancora il pozzo, il [[forno]] e la canna del [[camino]]. Dalla sala superiore, ampia e con copertura a [[Volta (architettura)|volta]], una ripida scala di [[ferro]] si arrampica ad una botola che sbuca sulla [[terrazza]], da dove si ammira un vasto panorama che spazia dal [[Monte Amiata]] alla [[Val d'Orcia]].
Continuando a salire si trova sulla destra la [[Chiesa di San Sebastiano (Castiglione d'Orcia)|chiesa di San Sebastiano]], edificio di culto restaurato di recente (attualmente l'unica officiata, ma solo nelle ricorrenze principali) e già sede della [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]] di San Sebastiano. La curiosa facciata [[Seicento|seicentesca]] con [[timpano (architettura)|timpano]] curvo e pinnacoli è impostata su una precedente di chiara origine [[Stile romanico|romanica]]. L'interno è austero, a [[navata]] unica. Nella chiesa si svolge la funzione conclusiva della [[processione]] in Coena Domini che si tiene la notte del giovedì santo.
[[File:Wikimangia2008 (132).jpg|thumbnail|Rocca a Tentennano, torrione]]
 
Dal muretto oltre la chiesa si riapre più ampio il panorama verso la gola dell'Orcia, il Castello della Ripa e, più lontano, Montalcino.
 
A sinistra una breve scalinata porta al [[sagrato]] della chiesa di San Simeone, dalla semplice facciata romanica a capanna. All'interno sono visibili alcuni affreschi di scuola senese risalenti al XIV - XV secolo.
 
Più in alto c'è a sinistra il cancello di ingresso della [[Rocca di Tentennano]].
La Rocca risale al [[XII secolo]] e fu proprietà di diverse famiglie nobili (Tignosi, Aldobrandeschi, Salimbeni) e della Repubblica di Siena; fu poi contesa nelle diverse guerre che segnarono medioevo e rinascimento, per poi essere abbandonata dopo il ‘500. Non è stata mai espugnata: era praticamente impossibile, prima della comparsa delle armi da fuoco.
 
Negli anni '70 è stata donata allo Stato dagli ultimi proprietari, la famiglia Aggravi-Scotto, restaurata ed aperta al pubblico.
 
Nel primo ripiano sorgevano le abitazioni della servitù e della guarnigione; nel torrione c'è una prima sala inferiore che poggia direttamente sulla roccia; per una scala interna si va alla sala superiore, da cui si va nella piccola cucina triangolare che conserva ancora il pozzo, il [[forno]] e la canna del [[camino (edilizia)|camino]]. Dalla sala superiore, ampia e con copertura a [[Volta (architettura)|volta]], una ripida scala di [[ferro]] si arrampica ad una botola che sbuca sulla [[terrazza]], da dove si ammira un vasto panorama che spazia dal [[Monte Amiata]] alla [[Val d'Orcia]].
 
== Note ==
<references/>
 
==Voci correlate==
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* [[Monte Amiata]]
 
== Altri progetti ==
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