Pietro Cesare Alberti: differenze tra le versioni

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sistemazione: ci si riferisce ai soldati olandesi, gli Alberti abitavano già a Malamocco
 
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{{Bio
'''Pietro Cesare Alberti''' (1608-1655) fu un marinaio della [[Repubblica di Venezia]] che immigrò nella colonia olandese di [[New Amsterdam]], comunemente considerato il primo [[Italoamericano]]
|Nome = Pietro Cesare
|Cognome = Alberti
|Sesso = M
|LuogoNascita = Venezia
|GiornoMeseNascita = 2 giugno
|AnnoNascita = 1608
|NoteNascita = <ref name="Kelly">{{cita|Kelly}}.</ref>
|LuogoMorte = Nuova Amsterdam
|GiornoMeseMorte = 9 novembre
|AnnoMorte = 1655
|NoteMorte = <ref name="Kelly"/>
|Epoca = 1600
|Attività = viaggiatore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , emigrato nella colonia olandese di [[Nuova Amsterdam]] nel [[XVII secolo]] e per questo considerato il primo [[italoamericano]]
}}
 
== StoriaBiografia ==
La vicenda di Pietro Cesare Alberti è variamente riportata dalle fonti genealogiche americane, ma non è ancora stata confermata con precisione dalla documentazione conservata a Venezia<ref name=lido>{{cita libro | coautori= Giorgio e Patrizia Pecorai | titolo= Lido di Venezia oggi e nella storia | anno= 2007 | editore= Atiesse | città= Lido | p= 343 }}</ref>.
Pietro nacque nel [[1608]] al culmine della potenza commerciale di Venezia. Pietro era il figlio del Segretario del Tesoro Ducale, Andrea Alberti e sua moglie, Veronica de [[Medici]]. La famiglia [[Alberti]] godeva di enorme potere lungo tutta la penisola italiana, con rami a [[Genova]], e [[Firenze]], così come a [[Venezia]]. Oltre al prestigio della sua famiglia materna dei [[Medici]], tra i parenti paterni di Pietro figura il famoso [[Leon Battista Alberti.]]
 
È stato identificato con un Giulio Cesare Alberti, il cui atto di battesimo si trova nella [[chiesa di San Luca (Venezia)|chiesa di San Luca]] con la data 20 luglio [[1608]]. Dal documento risulta essere nato il 2 giugno precedente da Andrea Alberti, segretario del tesoro ducale, e da sua moglie Veronica. Fu in seguito chiamato Pietro, probabilmente in ricordo di un fratello maggiore morto in tenera età<ref name=genalogy>{{cita libro | curatore= Joseph R. Klett | titolo= Genealogies of New Jersey Families | anno= 2007 | editore= Clearfield | | pp= 9-11 | volume= Vol. 1}}</ref>.
== Insediamento a New Amsterdam ==
Nel corso della [[Guerra dei trent'anni]] diverse truppe dei [[Paesi Bassi]] erano di stanza a [[Malamocco]], una stretta insenatura nella [[Laguna di Venezia]]. Queste truppe portavano con sé un ceppo particolarmente virulento di [[peste bubbonica]]. La peste si diffuse rapidamente, uccidendo 46.000 persone in una città di 140.000 abitanti.
Il declino dell'immensa popolazione di Venezia portò ad un analogo declino del suo potere commerciale. Poichè il potere degli Alberti derivava dal successo dei commercianti veneziani, Pietro, all'età di 27 anni, decise di cercare una nuova vita nel [[Nuovo Mondo]]. Arrivò a [[New Amsterdam]] a bordo della nave olandese il "Re David" il [[2 giugno]], [[1635]].
Pietro si acclimatò bene all'ambiente cosmopolita di New Amsterdam. Nel [[1642]] sposò Judith Manje (anche MAGNEE), originaria delle Fiandre, appartenente a una delle più influenti famiglie della zona.
La coppia ebbe 6 figli nati tra il 1642-1655. Gli Alberti vivevano in una casa a [[Broad Street]] fino al [[1646]] quando Pietro chiese in concessione un appezzamento di terra dagli Olandesi.
L'allevamento Alberti consisteva di 100 acri di terra a [[Brooklyn]]. Pietro e Judith furono uccisi in un incursione indiana nel [[1655]], ma lasciarono molti discendenti, che si mescolarono al resto delle famiglie olandesi della colonia.
 
Degli Alberti sappiamo che discendevano da un ramo della nobile [[Alberti|famiglia fiorentina]] e che vivevano a [[Malamocco]], nel palazzo tuttora noto come Ca' Alberti<ref name=lido/>.
== Eredità ==
Alberti è stato solo il primo di milioni di americani italiani che sarebbero poi venuti a formare una parte vitale della cultura americana. Il [[2 giugno]] si commemora il "Pietro Alberti Day" [[New York]]. Una piccola lastra di pietra a [[Battery Park]] segna il punto di arrivo di Pietro.
Storicamente, gli Olandesi furono sempre restii a usare cognomi, preferendo l'uso di soprannomi legati alla professione o alla città di appartenenza. Il cognome Alberti fu quasi immediatamente trasformato, dagli Olandesi prima e dagli Inglesi poi, in varianti, tra cui Albertis, Alburtis e Burtis, cognomi ancora oggi presenti nel tessuto Americano, a testimoniare, nella maggior parte dei casi, la discendenza di Pietro Cesare Alberti.
 
Nulla si sa dei motivi che lo spinsero ad imbarcarsi per la colonia olandese di [[Nuova Amsterdam]], la futura [[New York]]. Di certo, tra la [[Serenissima]] e le [[Repubblica delle Sette Province Unite|Sette Province Unite]] (gli odierni [[Paesi Bassi]]) vi erano dei buoni rapporti ed esse erano state alleate durante la [[guerra dei Trent'anni]]: nel corso del conflitto trecento soldati olandesi presidiavano Venezia e tra il [[1630]] e il [[1632]], per sfuggire alla [[peste del 1630|peste]] che imperversava in città, essi si trasferirono proprio a Malamocco. Erano al comando di [[Giovanni Ernesto di Nassau-Siegen]] il cui fratellastro, [[Giovanni Maurizio di Nassau-Siegen]], fu più tardi nominato governatore del [[Brasile olandese]] e favorì lo stanziamento di molti ex militari in Sudamerica<ref name=genalogy/>.
== Voci correlate ==
* [[New Amsterdam]]
* [[Italoamericano]]
* [[Peste del 1630]]
* [[Santa Maria della Salute]]
 
Convertitosi alla fede evangelica, l'Alberti divenne marinaio al servizio del capitano David Pietersen de Viers, della nave "de Coninck David". Partito da [[Texel (Paesi Bassi)|Texel]] il 10 luglio [[1634]], sbarcò a Nuova Amsterdam il 2 giugno [[1635]]. I registri della colonia ne attestano più volte la presenza, indicandolo alternativamente con i nomi di ''Cicero Alberto'', ''Peter Ceser'', ''Pieter Cesar'', ''Peter Cesar Alberto'' o simili, talvolta accompagnati dal soprannome ''Mallemock'' (riferimento a Malamocco)<ref name=genalogy/>.
 
Quattro anni dopo, evidentemente molto ricco, fu in grado di comperare una tenuta in quella che più tardi diventerà [[Brooklyn]] e, otto anni dopo, un'altra proprietà nell'attuale [[Manhattan]], portando i suoi possedimenti a 100 [[acro|acri]] di estensione<ref name=lido/>.
[[Categoria: Italoamericani]]
 
[[Categoria: Venezia]]
Il 24 agosto [[1642]] sposò Judith Jans Magnee, proveniente da una delle prime famiglie ad insediarsi nella colonia, che gli diede sette figli (di cui uno morto in tenera età)<ref name=genalogy/>.
[[Categoria: Nati nel 1608]]
 
[[Categoria: Morti nel 1655]]
Entrambi i coniugi morirono poco prima del 9 novembre [[1655]], forse vittime di un attacco indiano. In quella data, infatti, ai figli minorenni rimasti orfani venne assegnato un tutore<ref name=genalogy/>.
[[Categoria: Viaggiatori Italiani]]
 
[[Categoria: Personalità legate a New York]]
I suoi discendenti portano ora i cognomi Burtis e Alburtis<ref name=genalogy/>.
 
== EreditàNote ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Joanna Kelly|titolo=Tomato Pie: The Frank Pepe Story|anno=2018|url=https://books.google.it/books?id=OK59DwAAQBAJ&pg=PT56&lpg=PT56&dq=Pietro+Cesare+Alberti+9+novembre+1655&source=bl&ots=z-bfqX6iWo&sig=ACfU3U2EtCdzbHxqnCJc28JJVmXcIErMyA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiziKHBl8LjAhVK2qQKHbgVBxg4ChDoATALegQICRAB|editore=iUniverse|città=Bloomington|lingua=en|ISBN=978-1-5320-5441-9|cid=Kelly}}
 
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Italiani emigrati negli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Alberti Italoamericani(famiglia)]]