Necropoli di Populonia: differenze tra le versioni
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{{Sito archeologico
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|Immagine = Tomba ipogea Buche delle Fate.jpg
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|Didascalia = Tomba ipogea nella necropoli ellenistica di Buche delle Fate
|Civiltà = [[Civiltà etrusca]]
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|Archeologo = Isidoro Falchi
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La '''necropoli di Populonia''' è uno dei monumenti più importanti della [[Civiltà etrusca]]. Essa è situata nel [[golfo di Baratti]], ed è costituita da diversi siti, risalenti a momenti diversi della storia etrusca. I reperti della necropoli si trovano esposti nel museo della [[Collezione privata Gasparri]], a [[Populonia Alta]].
== Le zone cimiteriali ==
Le aree di [[necropoli]] visitabili all'interno del [[Parco archeologico di Baratti e Populonia]] sono la necropoli di San Cerbone - Casone e di Poggio della Porcareccia, risalente essenzialmente al [[periodo orientalizzante]] ([[VII secolo a.C.]]) e arcaico ([[VI secolo a.C.]]) con alcune sepolture più tarde, e la necropoli delle Grotte, risalente al periodo [[Civiltà ellenistica|ellenistico]] (IV - [[II secolo a.C.]]).<br>
All'esterno del Parco si trovano sia zone cimiteriali più antiche (Poggio del Molino, Poggio delle Granate, Piano delle Granate, del periodo [[Civiltà villanoviana|villanoviano]]) che di epoca tarda (periodo ellenistico), come le necropoli di Buche delle Fate, Poggio Malassarto, le tombe più recenti di Piano delle Granate.
== Gli scavi ==
[[
Le tombe della necropoli orientalizzante ed arcaica si trovavano, fino agli inizi del [[XX secolo]], sepolte sotto alcuni metri di scorie di [[ferro]], detriti lasciati ancora in epoca [[etruschi|etrusca]] dalla lavorazione di questo importante [[metallo]], una grande fonte di reddito per [[Populonia]].
A parte alcune scoperte casuali nell'[[XIX secolo|Ottocento]], la prima tomba venne individuata nel [[1897]] dall'archeologo [[Isidoro Falchi]].
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Nello stesso periodo vennero tuttavia effettuati anche scavi regolari, a partire dal [[1914]], condotti da archeologi come Antonio Minto e A. De Agostino; più recentemente, negli [[anni 1970|anni settanta]], da [[Marina Martelli]] e [[Antonella Romualdi]].
== Necropoli del periodo
Le necropoli [[Cultura villanoviana|villanoviane]] ([[IX secolo a.C.|IX]] - [[VIII secolo a.C.]]) si trovano al di fuori del Parco e non sono semplici da visitare.
La maggior parte delle sepolture è costituita da "tombe a fossa", "tombe a pozzetto" (piccoli pozzi scavati nella terra con all'interno "cinerari biconici", le tipiche urne cinerarie del periodo villanoviano) e "tombe a camera", che già fanno presagire la struttura dei tumuli di epoca successiva.
== Necropoli di San Cerbone, Casone, Poggio della Porcareccia ==
[[
Nella necropoli di
Si tratta di tombe monumentali, alcune (come la tomba dei Carri o quella dei Letti funebri) molto grandi, con oltre 20 metri di diametro. A [[Populonia]] esistono alcune varianti della tomba a tumulo, ma le più comuni sono quelle dotate di un basamento ([[crepidine]] a tamburo cilindrico), di solito in arenaria locale "[[pietra panchina]]" (calcarenite), sormontato da una gronda (''grundarium'') in pietra alberese, un tipo di [[calcare]], ancora di origine locale.▼
▲* le "tombe a tumulo", risalenti al [[VII secolo a.C.]], sono sepolcri familiari appartenenti alle famiglie dell'aristocrazia dominante nella città (i cosiddetti "[[principi guerrieri]]"). Si tratta di tombe monumentali, alcune (come la tomba dei Carri o quella dei Letti funebri) molto grandi, con oltre 20 metri di diametro. A [[Populonia]] esistono alcune varianti della tomba a tumulo, ma le più comuni sono quelle dotate di un basamento ([[crepidine]] a tamburo cilindrico), di solito in arenaria locale "[[pietra panchina]]" (calcarenite), sormontato da una gronda (''grundarium'') in pietra alberese, un tipo di [[calcare]], ancora di origine locale. All'interno le tombe a tumulo di Populonia hanno, nella cella centrale usata per le sepolture, un soffitto a "falsa cupola" (''tholos'') comune anche a molte altre tombe etrusche dello stesso tipo.
* Le "tombe a edicola", risalenti essenzialmente al [[VI secolo a.C.]] e utilizzate per un lungo lasso di tempo, hanno una forma a tempietto ed avevano anche alcune statue come decorazioni. Anche questo tipo veniva probabilmente utilizzato per più membri delle stesse famiglie, legate all'aristocrazia. La tomba a edicola più conservata, la tomba del Bronzetto di offerente, si trova nella necropoli del Casone, a pochi passi dall'odierna spiaggia: la costruzione fortemente squadrata presenta una caratteristica copertura in lastre monolitiche di panchina inclinate a doppio spiovente e originariamente decorate con antefisse e acroteri fittili.
* Le "tombe a cassone o a sarcofago", di solito individuali, cominciano ad essere utilizzate dalla fine del [[VI secolo a.C.]] Sono simili a dei [[sarcofago|sarcofagi]], anche privi delle
▲* Le "tombe a cassone o a sarcofago", di solito individuali, cominciano ad essere utilizzate dalla fine del [[VI secolo a.C.]] Sono simili a dei [[sarcofago|sarcofagi]], anche privi delle decorazioni elaborate che di solito si associano all'idea di sarcofago etrusco, ma non erano contenute all'interno di altre strutture: ogni sarcofago è una tomba a sé stante.
== Necropoli delle Grotte ==
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Nella necropoli delle Grotte, scavata in anni recenti ed ancora in corso di studi, sono visibili "tombe a camera ipogee" (molte di esse già violate nell'antichità o anche in tempi recenti) scavate nell'arenaria, e altre sepolture più piccole, a cassone (a cremazione o a inumazione).
Vi sono state rinvenute anche tombe più semplici, "a fossa", ovvero semplici fosse terragne che tuttavia in alcuni casi hanno anche restituito interessanti oggetti di corredo.
Queste sepolture risalgono tutte al periodo ellenistico ([[IV secolo a.C.|IV]] - [[II secolo a.C.]]), e alcune di esse
== Necropoli di Buche delle Fate ==
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==Altri progetti==
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{{Portale|Etruschi|Maremma|Provincia di Livorno|Toscana}}
[[Categoria:Necropoli etrusche|Populonia]]
[[Categoria:Parco archeologico di Baratti e Populonia]]
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