Posta (comune): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Sono state aggiunte informazioni sulla storia del paese antico.
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
fix links
 
(34 versioni intermedie di 22 utenti non mostrate)
Riga 4:
|Stato = ITA
|Stemma = Posta (Italia)-Stemma.png
|Bandiera = Posta_(Italia)-Gonfalone.png
|Voce stemma =
|Voce bandiera =
Riga 12:
|Divisione amm grado 2 = Rieti
|Amministratore locale = Achille Pacifici
|Partito = [[Listalista civica]] "Andare avanti"
|Data elezione = 2627-055-2019
|Data istituzione =
|Latitudine gradi = 42
Riga 26:
|Superficie = 66.01
|Note superficie = territorio montuoso
|Abitanti = 645566
|Note abitanti = {{Istat|057|57|2022}}
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
|Aggiornamento abitanti = 31-31-20182022
|Sottodivisioni = [[Bacugno]], Figino, Fontarello, Picciame, Steccato, [[Villa Camponeschi]], Laculo, Cerqua, Favischio, Sigillo.
|Divisioni confinanti = [[Borbona]], [[Cittareale]], [[Leonessa (Italia)|Leonessa]], [[Micigliano]], [[Montereale]] (AQ)
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 2734
|Nome abitanti = Postaroli o apositani
|Patrono = [[San Felice (Uzáli)|Sansan Felice]], sant’Antonio
|Festivo = 16 giugno, 18 Gennaio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Posta (province of Rieti, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Posta nella provincia di Rieti
|Diffusività =
}}
 
'''Posta''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 645566 abitanti della [[provincia di Rieti]], nel [[Lazio]]. Fino al 1927 faceva parte della [[Provinciaprovincia dell'Aquila]], in [[Abruzzo]] e, dal 1233 al 1861, per più di 600 anni, è stato parte integrante del [[Giustizieratogiustizierato d'Abruzzo]] e della provincia [[Abruzzo Ulteriore Secondo]], nel [[distretto di Cittaducale]], con capoluogo [[L'Aquila]].<ref>{{collegamento interrotto|1=http://ilcentro.gelocal.il/laquila/cronaca/2012/08/14/comuni-reatini-pronti-a-lasciare-il-lazio-1.5546103 |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{Cita web | url = https://www.ilcentro.it/l-aquila/comuni-reatini-pronti-a-lasciare-il-lazio-1.1120541 | titolo = Comuni reatini pronti a lasciare il Lazio | autore = Enrico Nardecchia | sito = [[il Centro]] | data = 14 agosto 2012 | accesso = 7 gennaio 2023 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180509125330/https://www.ilcentro.it/l-aquila/comuni-reatini-pronti-a-lasciare-il-lazio-1.1120541 | dataarchivio = 9 maggio 2018 | urlmorto = no }}</ref>
 
==Geografia fisica==
===Territorio===
[[File:Gran_Sasso_visto_da_Terminillo_(1918212022).jpg|thumb|left|Valle Scura dal [[Monte Valloni]]]]
Il Comune è posto nel reatino, all'estremità nord delle ''[[Gole del Velino]]'', lungo il corso del [[Velino (fiume)|fiume Velino]] e della [[Via Salaria]] nel tratto che collega [[Antrodoco]] ad [[Amatrice]], a nord-est del massiccio del [[Terminillo]] e ai confini con l'[[Abruzzo]] a est. L'ambiente è tipicamente montano.
Il Comune è posto nel reatino, all'estremità nord delle ''[[Gole del Velino]]'', lungo il corso del [[Velino (fiume)|fiume Velino]] e della [[Via Salaria]] nel tratto che collega [[Antrodoco]] ad [[Amatrice]], a nord-est del massiccio del [[Terminillo]] e ai confini con l'[[Abruzzo]] a est. L'ambiente è tipicamente montano e in esso rientrano le seguenti cime montuose, appartenenti al massiccio del Terminillo:
 
* [[Monte I Porcini]] - 1 981,6 m
* [[Monte il Brecciaro]] - 1 949,1 m
* [[Buco del Merlo]] - 1 876,9 m
* [[Monte Ritornello]] - 1 872,5 m
* [[Monte Iacci]] - 1 851,4 m
* [[Monte La Cerasa]] - 1 552,6 m
 
Nel suo territorio ricade anche la ''Valle Scura'', una valle montana quasi incontaminata del massiccio del Terminillo.
 
=== Clima ===
Line 55 ⟶ 64:
 
=== L'epoca romana ===
Nel Comune di Posta, ritroviamo importanti testimonianze già dall'epoca romana: il territorio difatti si sviluppa sulla Salaria, un'importante vena costruita dai romani che prese il nome dall'uso di trasporto del sale. Una materia prima, allora indispensabile anche per il solo mantenimento degli alimenti. La strada infatti collega i due mari, Tirreno ed Adriatico, passando per Roma ed Ascoli Piceno, divenendo un'infrastruttura fondamentale per il commercio tra questi due importanti centri e tra i capi della penisola. Proprio in questa ottica comprendiamo come sia avvenuto lo sviluppo dei nuclei abitati di questa zona, sede favorevole per lo scambio di merci, trovandosi a metà strada tra i luoghi di maggior potenza ed interesse. La frazione di [[Bacugno]], più precisamente la sua piana, è stata identificata da un'iscrizione, attualmente nella [[chiesa (architettura)|chiesa]] di Santa Maria, con l'antico centro di ''Forum Decii'', citato da [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]] tra le località [[Sabini|sabine]]. Questo Forum Decii era propriamente una zona di mercato dell'epoca romana dove avvenivano gli scambi commerciali per i quali era predisposta la Salaria.
 
Con la caduta dell'impero Romano e le continue invasioni da parte dei barbari, è stato ipotizzato il declino di quel centro commerciale con la conseguente necessità di spostarsi verso una zona più riparata. Viene naturale pensare che questa perdita venne compensata dalla nascita del Mercato o Foro di [[Machilone]].
Line 70 ⟶ 79:
 
Gli abitanti del castello ottennero l'autorizzazione a fondare un nuovo centro abitato a debita distanza dal precedente insediamento fortificato: fu così che, nello stesso territorio dove sorgeva il castello, venne eretto l'attuale paese di Posta. Tra le ipotesi su come sia nato il nome del comune, infatti, vi è proprio "Lapposita", ossia «al posto di», ad indicare la ricostruzione dell'abitato sul luogo del castello distrutto.
 
Secondo l'unico riferimento bibliografico scritto sul comune di Posta ([http://www.comunediposta.it/2-non-categorizzato/6-posta-nell-alta-valle-del-velino.html Posta Nell'Alta Valle del Velino] di Don Giulio Mosca), un'altra ipotesi sull'origine del nome del paese è riconducibile alla funzione che incarnò dopo la distruzione di Forum Decii, quindi quella di mercato dove si riscuoteva il dazio, la posta; come veniva definita la tassa da pagare per poter poter accedere al mercato che si trovava nel foro del paese. Questa tesi è stata avvalorata dalla presenza di un affresco nell'antico ingresso della città fortificata, raffigurante i prezzi da pagare per l'introduzione delle merci nella piazza situata dietro l'ingresso stesso. (vedere il paragrafo sottostante "Il Palazzo delle Gabella")
 
[[File:Affresco Dazio 2.jpg|sinistra|thumb|Affresco situato all' ingresso dell' antica città di Posta quando questa era fortificata. Nella porta sottostante veniva riscosso il pedaggio (anche detto "dazio" o "posta") per il mercato che si teneva oltre quello stesso ingresso.]]
 
Secondo l'unico riferimento bibliografico scritto sul comune di Posta ([http://www.comunediposta.it/2-non-categorizzato/6-posta-nell-alta-valle-del-velino.html Posta Nell'Alta Valle del Velino] di Don Giulio Mosca), un'altra ipotesi sull'origine del nome del paese è riconducibile alla funzione che incarnò dopo la distruzione di Forum Decii, quindi quella di mercato dove si riscuoteva il dazio, la posta; come veniva definita la tassa da pagare per poter accedere al mercato che si trovava nel foro del paese. Questa tesi è stata avvalorata dalla presenza di un affresco nell'antico ingresso della città fortificata, raffigurante i prezzi da pagare per l'introduzione delle merci nella piazza situata dietro l'ingresso stesso. (vedere il paragrafo sottostante "Il Palazzo delle Gabella")
 
Posta entrò a far parte del contado dell'Aquila nel [[1302]]; nel [[XVI secolo]] passò ai domini di [[Margherita d'Austria]] negli [[stati mediceo farnesiani]]. Fu poi inserita nell'[[Abruzzo Ultra II]] (all'interno del [[Regno di Napoli]]), e dopo l'unità d'Italia confermata nella [[provincia dell'Aquila]] in [[Abruzzo]], dove rimase sino al [[1927]]. In tale data Posta venne ceduta alla nuova [[provincia di Rieti]] ed entrò a far parte del [[Lazio]].
=== L'antico Castrum: gli edifici storici dentro le mura del nuovo abitato ===
[[File:"La Terra" di Posta.jpg|sinistra|miniatura|Dietro le antiche fortificazioni ancora visibili della parte alta del paese (La Terra), vediamo subito un edificio color arancio che corrisponde al palazzo della Gabella, antica residenza signorile di Margherita D'Austria. Immediatamente a destra la chiesa di San Francesco (o S. Matteo) riconoscibile grazie al campanile. Dietro a quest'ultimo vi è il convento di San Francesco non visibile dalla foto. (foto scattata da Colle Machilone, dove sorgeva il castello)]]
La parte più antica del paese, costruita dalla parte opposta rispetto al Castello di Machilone e dentro le mura, era caratterizzata da tre edifici "cardine" per l'assetto sociale, tuttora esistenti e visitabili.
Dall’alto verso il basso: il convento di San Francesco, la chiesa con il campanile ed infine il palazzo che in epoca moderna fu adibito a caserma dei Carabinieri. Le tre parti nascono in momenti storici differenti e non sempre perfettamente definiti.
 
==== La chiesa di San Francesco (San Matteo) ====
L'antico Castrum: gli edifici storici dentro le mura del nuovo abitato
L’edificazione è ricondotta alla prima metà del 1200, tra il 1210 ed il 1225. La lapide che si trova alla destra del coro della chiesa riporta la dicitura: “...la chiesa fu costruita in onore di Dio e dedicata al S. Apostolo di Cristo Matteo per volontà del Serafico Patriarca Francesco”. Da questo comprendiamo come, all’epoca della costruzione, questa fosse un oratorio dedicato a San Matteo e non al Santo di Assisi come è comune definirla oggi. È naturale pensare che, con il passare degli anni, la gente abbia desiderato chiamarla impropriamente “di San Francesco” per tramandare la consapevolezza che la sua edificazione sia probabilmente avvenuta per volere del Santo.
 
Questo complesso, è composto da tre edifici a sé stanti. Dall’alto verso il basso, Il convento di San Francesco, la chiesa con il campanile ed infine, il palazzo che in epoca moderna fu adibito a caserma dei Carabinieri. Le tre parti nascono in momenti storici differenti e non sempre perfetta-mente definiti.
 
 
La chiesa di San Francesco (San Matteo)
 
L ’edificazione è ricondotta alla prima metà del 1200, tra il 1210 ed il 1225. La lapide che si trova alla destra del coro della chiesa, riporta la dicitura: “...la chiesa fu costruita in onore di Dio e dedicata al S. Apostolo di Cristo Matteo per volontà del Serafico Patriarca Francesco”. Da questo comprendiamo come all’epoca della costruzione, questa fosse un oratorio dedicato a San Matteo e non al Santo di Assisi come è comune definirla oggi. È naturale pensare che con il passare degli anni, la gente abbia desiderato chiamarla impropriamente “di San Francesco” per tramandare la consapevolezza che la sua edificazione, sia probabilmente avvenuta per volere del Santo.
 
L’antico oratorio si trovava addossato alla struttura del convento, in fondo a sinistra osservando l’edificio dinanzi il portone d’ingresso principale, ed era sicuramente molto più piccolo rispetto alle dimensioni attuali della chiesa. Avendo subito numerosi ampliamenti, specialmente dal XVI al XVIII secolo, ne è stata mutata la forma originale. A questo periodo risale anche la fusione e la collocazione della campana più grande che riporta sul corpo la data 1349. Sempre del 1300 è l’opera più preziosa che sia stata rinvenuta all’interno di San Francesco, la croce processionale lignea che ora è collocata nel Museo Civico di Rieti, lì dislocata poco dopo il suo ritrovamento, non potendo essere custodita in quello stesso luogo in rovina.
 
ll Convento
 
L’antico oratorio si trovava addossato alla struttura del convento, in fondo a sinistra osservando l’edificio dinanzi al portone d’ingresso principale, ed era sicuramente molto più piccolo rispetto alle dimensioni attuali della chiesa. Avendo subito numerosi ampliamenti, specialmente dal XVI al XVIII secolo, ne è stata mutata la forma originale. A questo periodo risale anche la fusione e la collocazione della campana più grande che riporta sul corpo la data 1349. Sempre del 1300 è l’opera più preziosa che sia stata rinvenuta all’interno di San Francesco, la croce processionale lignea che ora è collocata nel Museo Civico di Rieti, lì dislocata poco dopo il suo ritrovamento, non potendo essere custodita in quello stesso luogo in rovina.
Il vero e proprio convento è probabilmente sorto in epoca più moderna rispetto alla struttura che alla nascita, ne incarnava la funzione e che non poteva essere definita propriamente come un convento. Infatti, nello stesso posto dove attualmente troviamo questo edificio, all’epoca in cui era ancora attivo il Castello di Machilone (1200), vi si trovava già il Mercato (del castello) . Risulta logico, credere che vi fosse anche un luogo che fungesse da riparo e ricovero, non solo per i frati e gli uomini di chiesa, così che la piazza del mercato, potesse offrire sia un luogo per la preghiera che per il riparo. Non vi è quindi una data esatta per quanto riguarda l’edificazione del convento anche se era sicuramente già presente ai primi tempi del francescanesimo e apparteneva alla custodia del Regno di Napoli di cui faceva parte insieme a Machilone. Il convento rimase sempre abitato e ristrutturato dopo eventi di devastazione quali il terremoto del 1294 e quello del 1703. I frati furono costretti ad abbandonarlo solo dopo il 1811 a causa delle leggi napoleoniche.
 
==== Il Convento ====
Il Palazzo della Gabella
[[File:Posta - Convento di San Francesco 02.jpg|thumb|[[Convento di San Francesco]]]]
Il vero e proprio convento è probabilmente sorto in epoca più moderna rispetto alla struttura che alla nascita, ne incarnava la funzione e che non poteva essere definita propriamente come un convento. Infatti, nello stesso posto dove attualmente troviamo questo edificio, all’epoca in cui era ancora attivo il Castello di Machilone (1200), vi si trovava già il Mercato (del castello). Risulta logico, credere che vi fosse anche un luogo che fungesse da riparo e ricovero, non solo per i frati e gli uomini di chiesa, così che la piazza del mercato potesse offrire sia un luogo per la preghiera che per il riparo. Non vi è quindi una data esatta per quanto riguarda l’edificazione del convento anche se era sicuramente già presente ai primi tempi del francescanesimo e apparteneva alla custodia del Regno di Napoli di cui faceva parte insieme a Machilone. Il convento rimase sempre abitato e ristrutturato dopo eventi di devastazione quali il terremoto del 1294 e quello del 1703. I frati furono costretti ad abbandonarlo solo dopo il 1811 a causa delle leggi napoleoniche.
 
==== Il Palazzo della Gabella ====
[[File:SS4 innevata 10.png|thumb|Posta innevata]]
Questo edificio probabilmente trova motivo di nascere conseguentemente alla distruzione del castello di Machilone e degli altri centri abitati limitrofi, in seguito ai terremoti e gli assedi che si verificarono alla fine del 1200. Le genti che vi vivevano dapprima si dispersero, per poi riunirsi nel luogo volgarmente detto l’Apposta che si trovava sul colle antistante quello dove sorgeva il castello. Non ci volle molto perché il nuovo nucleo abitato sentisse l’esigenza di difendersi dalle aggressioni. Si attesta così, intorno alla metà del 1300, la costruzione delle mura che circondavano la terra di Posta con due porte di ingresso: una di Favischio sopra il fiume Tascino e quella della gabella, verso la Salaria. Così, vedendo le vecchie immagini del palazzo della gabella, si capisce come questo componga la porta di ingresso della nuova fortificazione e possiamo ipotizzare intorno a quel periodo l’edificazione dello stesso, unitamente alla cinta muraria. La struttura ricevette inoltre funzione e titolo nobiliare nel penultimo giorno di agosto del 1572 quando Margherita D’Austria, figlia di Carlo V, imperatore di Spagna e Re di Napoli, firmò la presa in possesso del Feudo di Posta all’interno di questo stesso “Palazzo della Serenissima Madama Margherita D’Austria sito a confine dei beni di S. Francesco...”. Il palazzo del dazio divenne la residenza signorile della Madama a Posta.
 
Line 103 ⟶ 110:
 
=== Strade ===
[[File:Strada_statale_4_Via_Salaria_-_viadotto_Velino_(5).jpg|thumb|[[Strada statale 4 Via Salaria]] nel tratto delle [[Gole del Velino]]]]
Posta si trova lungo la [[Strada Statale 4 Via Salaria|strada statale 4]], l'antica [[Via Salaria]], che la collega da un lato a [[Rieti]] e [[Roma]] sul [[Mar Tirreno|Tirreno]], e dall'altro ad [[Ascoli Piceno]] e [[San Benedetto del Tronto]] sull'[[Mare Adriatico|Adriatico]]. Si tratta di una strada ad una carreggiata, che in direzione Ascoli ha caratteristiche di strada a [[scorrimento veloce]]; invece i lavori di adeguamento non sono stati ancora eseguiti nel tratto da Posta a Rieti, e sono attualmente in corso nel tratto Posta-[[Micigliano]].
 
A Posta la Salaria si incrocia con la [[strada statale 471 di Leonessa]], che collega la città da un lato a [[Leonessa (Italia)|Leonessa]] (RI) e dall'altro a [[Borbona]] (RI) e [[Montereale]] (AQ).
 
=== Ferrovie ===
Posta non è servita da alcuna linea ferroviaria; la stazione più vicina è quella di [[Stazione di Antrodoco Centro|Antrodoco]], che dista circa 15&nbsp;km, posta sulla linea secondaria [[Ferrovia Terni-Sulmona|Terni-Rieti-L'Aquila]]. LaIl cittàpaese avrebbe dovuto essere collegata dalla [[Ferroviaferrovia Salaria]] (Roma-Rieti-[[Ascoli Piceno]]-[[San Benedetto del Tronto]]), che fu più volte progettata ma mai realizzata.
 
== Amministrazione ==
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle Circoscrizionicircoscrizioni Provincialiprovinciali]] stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio [[1927]], per volontà del governo fascista, quando venne istituita la [[provincia di Rieti]], Posta passò dalla [[provincia dell'Aquila]] a quella di Rieti.
{| class="wikitable"
|+
! colspan="2" |Periodo
!Primo Cittadino
!Partito
!Carica
!Note
|-
|1995
|1999
|Carlo Alberto Vincifori
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|-
|1999
|2004
|Giovanni Angelini
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|-
|2004
|2009
|Giovanni Angelini
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|2º mandato
|-
|2009
|2014
|Luigi Cesaretti
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|-
|2014
|2019
|Serenella Clarice
|[[lista civica]] Cambiare si può
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|-
|2019
|in carica
|Achille Pacifici
|[[lista civica]] Andare avanti
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|}
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[2004]]|[[2009]]|Giovanni Angelini|[[lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[2009]]|2014|Luigi Cesaretti|[[lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[2014]]|2019|Serenella Clarice|lista civica “Cambiare Si Può”|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[2019]]|in carica|Achille Pacifici|lista civica “Andare Avanti”|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
===Altre informazioni amministrative===
* Fa parte della [[Comunità Montana]] "[[comunità montana del Velino|Velino]]".
 
=== Curiosità ===
[[Claudio Baglioni]], [[cantautore]], [[musicista]] e [[conduttore televisivo]] [[italia]]no, trascorre l'infanzia nel Comune di Posta, dove il padre, Riccardo Baglioni, [[maresciallo]] dei [[Carabinieri]], temporaneamente prestava servizio in caserma.
 
== Note ==