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[[ImmagineFile:AM 738 4to Yggdrasill.png|thumb|Yggdrasill in un manoscritto islandese del [[XVII secolo.]]]]
{{nota disambigua|titolo=Yggdrasill (disambigua)|descrizione=altri significati del termine}}
'''Yggdrasill''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ˈygˌdrasilː]}}), nella [[mitologia norrena]], è l'albero cosmico, l'albero del mondo.
[[Immagine:AM 738 4to Yggdrasill.png|thumb|Yggdrasill in un manoscritto islandese del XVII secolo.]]
 
{{Citazione| So che un frassino s'erge<br />
== Natura, struttura, funzione ==
{{Citazione
{{Citazione| So che un frassino s'erge<br />
Yggdrasill lo chiamano,<br />
alto tronco lambito<br />
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che piovono nelle valli.<br />
Sempre s'erge verde<br />
su Urðarbrunnr.
su Urðarbrunnr.|[[Edda poetica]] - [''Völuspá''<ref>{{Cita web |url=http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-1.Voluspa.html#19 Völuspá|titolo=Ljóða Edda > Vǫluspá - ProfeziaLa profezia della Veggente] |sito=bifrost.it Ask veitk standa,|accesso=2020-04-24}}<br /ref>
|Ask veitk standa,<br />
heitir Yggdrasill<br />
hár baðmr, ausinn<br />
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þærs í dala falla;<br />
stendr æ of grænn<br />
Urðar brunni.
|lingua=non
}}
Secondo ''[[VöluspáVǫluspá]]'' è un [[fraxinus|frassino]] ([[Lingua norrena|norreno]] ''askr''); secondo [[Rodolfo di Fulda]], monaco benedettino del [[IX secolo]], che lo denomina come ''[[Irminsul]]''<ref>''De miraculis sancti Alexandri'', 3.</ref> è invece un [[Taxus baccata|tasso]] o una [[quercia]], (alberi comunque [[sacro|sacri]] presso i popoli del [[Europa|Nord Europa]]); il suo nome significa con ogni probabilità "cavallo di [[Yggr]]", dove "cavallo" è metafora per "forca", "patibolo", mentre Yggr è uno dei tanti nomi di [[Óðinn]]. Il riferimento è al mito secondo cui Óðinn, alla ricerca della sapienza superiore, rimase appeso per nove giorni e nove notti all'albero cosmico, sacrificando così "sé stesso a sé stesso".
 
'''Yggdrasill''' {{IPA|[ˈygˌdrasilː]}}, nella [[mitologia norrena]], è l'albero cosmico, l'albero del mondo.
 
== Natura, struttura, funzione==
Secondo [[Völuspá]] è un [[fraxinus|frassino]] ([[norreno]] ''askr''); secondo [[Rodolfo di Fulda]], monaco benedettino del IX secolo, che lo denomina come ''[[Irminsul]]''<ref>''De miraculis sancti Alexandri'', 3.</ref> è invece un [[Taxus baccata|tasso]] o una [[quercia]], (alberi comunque [[sacro|sacri]] presso i popoli del [[Europa|Nord Europa]]); il suo nome significa con ogni probabilità "cavallo di [[Yggr]]", dove "cavallo" è metafora per "forca", "patibolo", mentre Yggr è uno dei tanti nomi di [[Óðinn]]. Il riferimento è al mito secondo cui Óðinn, alla ricerca della sapienza superiore, rimase appeso per nove giorni e nove notti all'albero cosmico, sacrificando così "sé stesso a sé stesso".
 
Il frassino Yggdrasill sorregge con i suoi rami i nove mondi, nati dal sacrificio di [[Ymir]].
Questi mondi sono: [[Ásaheimr]], mondo degli [[ÆsirAsi (mitologia)|Asi]], [[Álfheimr]], mondo degli elfi, [[Miðgarðr]], mondo degli uomini, [[JötunheimrJǫtunheimr]], mondo dei [[gigante (mitologia)|giganti]] (''[[JötunnJǫtunn]]''), [[Vanaheimr]], mondo dei [[VanirVani (mitologia)|Vani]], [[Niflheimr]], mondo del gelo (o della nebbia secondo altre versioni), [[Múspellsheimr]], mondo del fuoco, [[Svartálfaheimr]], mondo degli elfi oscuri e dei nani ed [[Hel (regno)|HelHelheimr]], mondo dei morti.
Questi nove mondi costituiscono l'intero universo.
 
Immenso, Yggdrasill sprofonda sin nel regno infero, mentre i suoi rami sostengono l'intera volta celeste.
 
Secondo lo ''[[Grímnismál]]'' poggia su tre radici: una, secondo [[Snorri Sturluson]], va verso il cielo degli Dèi (''Æsir'') ovvero verso ''Ásaheimr'' dove, nei pressi della fonte detta di [[Urðr]] si trovano le tre [[NornirNorne]]<ref>Urðr (il passato), Verðandi (il presente), Skuld (il futuro).</ref>; un'altra verso lo ''Jötunheimar'' dove vivono i giganti (''Jötunn''); la terza radice raggiunge il ''Niflheimr'' dove la vacca [[Auðhumla]] nutre con il suo latte il gigante [[Ymir]], l'Uomo Primordiale. Da quest'ultima radice nasce la fonte detta [[Hvergelmir]] (Pozzo risonante), da cui si dipartono tutti i fiumi del mondo.
 
Oltre a questa, alle radici di Yggdrasill vi sono altre due fonti: quella [[Mímir]] (''Mímirbrunnr'', Fonte di Mímir), situata nel mondo dei giganti, cela la sapienza e dove, per potervi bere, Óðinn dovette cedere uno dei suoi occhi che da allora è conservato nella fonte stessa; la seconda fonte è quella di [[Urðr]] (''Urðrbrunnr'', Fonte di Urðr o Fonte del Destino), situata nel mondo degli [[Æsir]]Asi e da dove le tre [[Nornir]], tessendo il destino (''Urðr'', germanico: ''Gaefa'') attingono argilla bianca e acqua fresca con cui cospargono il tronco di Yggdrasill, per impedire che si secchi e muoia.
 
L'albero Yggdrasill è il luogo dell'assemblea (''Thing'') quotidiana degli Dèi che vi giungono cavalcando il ponte di [[Bifrǫst]] (l'Arcobaleno), vigilato dal dio [[Heimdallr]].
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==Animali di Yggdrasill==
 
L'albero è attorniato da diversi animali, che lo proteggono, che ne traggono vita, o che lo minacciano.
L'albero è attorniato da diversi animali, che lo proteggono, che ne traggono vita, o che lo minacciano. Sulla sommità sta un'[[Aquila chrysaetos|aquila]], e posato tra i suoi occhi, un [[falco]] di nome [[Veðrfölnir]]. [[Cervi di Yggdrasill|Quattro cervi]] balzano tra i rami, mangiandone le foglie: ''Dáinn, Dvalinn, Duneyrr, Duraþrór''. Le radici di Yggdrasill sono tormentate da diverse serpi, e tra queste vi è [[Níðhöggr]], che costantemente si scambia male parole con l'aquila che sta sul vertice dell'albero. Emissario tra i due animali è un velocissimo [[scoiattolo]], di nome [[Ratatoskr]].
Partendo dal basso, tra le radici sta il [[Níðhöggr]], il serpente del nero abisso, che morde e erode le radici dell'albero, facendo così avvicinare il [[Ragnarǫk]], la fine del mondo. Altri serpenti aiutano il Níðhöggr, tra cui [[Göinn]] e [[Möinn]], gli abitatori delle macchie, figli di [[Grafvitnir]], il lupo delle caverne, poi [[Grabakr]] dal grigio dorso e [[Grafvollod]], subdolo escavatore di buche, [[Ofnir]] dalle avvolgenti spire, [[Svafnir]], dal morso letale. Per via di questi animali le radici dell'albero sono putrefatte e malate.
Più in alto due importanti animali brucano dai rami dell'Yggdrasill, la capra [[Heidhrun]] e il cervo [[Eikthyrnir]]. Heidhrun è conosciuta perché dalle sue mammelle scorre senza mai finire il [[Met (bevanda sacra)|Met]], la bevanda sacra agli Dei. Dalle corna di Eikthyrnir, invece, stilla dell'acqua che alimenta la fonte [[Hvergelmir]], da cui poi dipartono tutti i fiumi del mondo.
Altri [[Cervi di Yggdrasill|quattro cervi]] balzano poi tra i rami, mangiandone le foglie: ''Dáinn, Dvalinn, Duneyrr, Duraþrór''.
Sulla sommità delle fronde, infine, sta un'[[Aquila chrysaetos|aquila]], e posato tra i suoi occhi, un [[falco]] di nome [[Veðrfölnir]]. Poco lontano c'è [[Víðópnir]], gallo dorato il cui canto annuncerà il [[Ragnarǫk]], la fine del mondo.
Tra la grande aquila della cima e il Níðhöggr c'è un continuo scambio di male parole, fomentato dal velocissimo [[scoiattolo]] di nome [[Ratatoskr]], che fa da loro messaggero, correndo su e giù per il tronco dell'albero e riferendo ora a uno ora all'altro le rispettive offese.
 
== Interpretazioni della simbologia ==
Sulla cima di Yggdrasill sta altresì [[Víðópnir]], gallo dorato il cui canto annuncerà il [[Ragnarök]], la fine del mondo.
 
== Interpretazioni della simbologia==
[[Régis Boyer]] individua tre ambiti simbolici dell'albero Yggdrasill:
* è fonte della vita, delle acque eterne, è l'albero che dà la vita;
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* è fonte del destino predisposto dalle [[Nornir]]: la sorte degli dèi e degli uomini è indissolubilmente vincolata a questo albero.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Régis Boyer. ''Yggdrasill. La religion des anciens Scandinaves''. Parigi, Payot, 1992.
* Medioevo, agosto 2014, pag. 54 e sgg., ''Immaginario, Yggdrasill''.
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
{{Mitologia norrena}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Luoghi della mitologia norrena]]
[[Categoria:Alberi e boschi sacri della mitologia norrena]]