Sistema elettorale: differenze tra le versioni
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Il '''sistema elettorale''' è costituito dall'insieme delle regole che si adottano in una [[democrazia rappresentativa]] per trasformare le preferenze o voti espressi dagli [[elettore|elettori]] durante le [[elezioni]] in seggi da assegnare all'interno del [[Parlamento]] o più in generale di un'[[assemblea legislativa
È regolato dalla legge elettorale.
▲Il '''sistema elettorale''' è costituito dall'insieme delle regole che si adottano in una [[democrazia rappresentativa]] per trasformare le preferenze o voti espressi dagli [[elettore|elettori]] durante le [[elezioni]] in seggi da assegnare all'interno del [[Parlamento]] o più in generale di un'[[assemblea legislativa]]. È regolato dalla [[legge elettorale]].
== Storia ==
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== Descrizione ==
=== Uso dell'espressione ===
Talvolta all'espressione si dà un significato più generale, che comprende l'intero insieme delle norme che regolano le [[elezioni]]:
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Tradizionalmente, la formula elettorale era classificabile in due grandi categorie:
▲* formule ''maggioritarie'' (che sono le più antiche e tendono a premiare i candidati o partiti vincitori in collegi uninominali o plurinominali);
* formule ''[[Sistema proporzionale|proporzionali]]'' (che sono state elaborate a partire dalla seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e tendono a stabilire un rapporto proporzionale tra i voti ottenuti da un partito e i seggi a esso assegnati).
A partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]] del [[XX secolo]] si è diffusa sempre di più una terza categoria, quella dei
* sistemi misti.
Le formule appartenenti a questa categoria combinano elementi maggioritari ed elementi proporzionali, talvolta relazionati tra di loro (come nei sistemi italiani per [[Camera dei
La legge elettorale può essere approvata come legge ordinaria oppure come legge costituzionale.<br />
L'approvazione tramite legge ordinaria espone al rischio di continui cambiamenti in vicinanza delle elezioni, in contrasto con la stabilità che dovrebbe caratterizzare questo tipo di regole (la tempistica ravvicinata alla scadenza rischia di spiazzare i competitori più deboli, come rilevato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nel caso [[Ekoglasnost]] contro Bulgaria) ed in contrasto con un'effettiva rappresentatività del Parlamento rispetto al corpo elettorale: difatti questo tipo di cambiamenti "a gioco già quasi iniziato" (non si dimentichi che la convocazione delle elezioni è solo un momento di una più generale fase preparatoria della scadenza elettorale, che opera a livello mediatico e comunicativo già diversi mesi prima) avviene da parte delle forze che hanno la maggioranza dei voti in Parlamento, a seconda di quanto è previsto dai sondaggi e da altre tornate elettorali concomitanti. Un secondo rischio è determinato dal possibile vaglio di costituzionalità sulle leggi ordinarie, in particolare dopoché Parlamento e Governo sono
D'altro canto, approvare una legge elettorale come parte integrante della Costituzione, espone al serio problema che, in caso di eventuali criticità rilevate nella legge solo dopo averla messa in pratica, essa abbia necessità di un lavoro parlamentare di modifica generalmente ben più lungo e complesso per essere corretta o abolita.
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=== Il sistema uninominale ===
Caratteristica dei sistemi uninominali è quella di suddividere il territorio in tanti collegi quanti sono i seggi da coprire, esprimendo un unico candidato per partito. Si differenziano fra loro per il diverso criterio con cui viene definita o individuata la [[maggioranza]].
* Nel sistema '''a turno unico''', usato in [[Gran Bretagna]], negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e in [[Canada]] fra le nazioni più significative, viene eletto il candidato con la [[maggioranza relativa]].
* Nel sistema '''a doppio turno''' tipico della [[Francia]], per vincere è necessaria la [[maggioranza assoluta]], altrimenti si ricorre a una nuova votazione fra i candidati che hanno superato la soglia di sbarramento. Nella forma più classica tuttavia, passano il turno solo i due candidati più votati, e così il secondo turno assume il nome di [[ballottaggio]].
* Nel sistema '''a ballottaggio istantaneo''' usato in [[Australia]], si mantiene il principio della [[maggioranza assoluta]] ma si risolve la gara in un unico turno. Per ottenere ciò, l'elettore non vota un singolo candidato ma stila una [[classifica]] di preferenze. Nelle schede elettorali attribuite ai candidati meno votati, si va a vedere quale sia il candidato meno sgradito fra i due che abbiano raccolto più prime preferenze, assegnandogli così voti aggiuntivi che determinano una maggioranza assoluta.
=== Il sistema plurinominale ===
Il sistema plurinominale è il più antico, e dà all'elettore tanti voti quanti sono i candidati da eleggere. Qualora il voto sia libero si può
Per attenuare gli effetti ultra-distorsivi di questo sistema, si inventarono alcune varianti, tra cui il voto cumulativo che permetteva agli elettori di minoranza di far eleggere un proprio rappresentante concentrando su di lui tutti i voti a loro disposizione, o il voto limitato che dava agli elettori meno [[voto di preferenza|voti di preferenza]] di quanti fossero i seggi in palio.
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I meccanismi proporzionali sono essenzialmente due: quello del [[quoziente]] e i più alti resti, e quello dei [[Divisione (matematica)|divisori]] e le più alte [[Media (statistica)|medie]].
=== Metodo del quoziente ===
Nella prima famiglia di metodi proporzionali, si stabilisce un [[quoziente]] elettorale che sarà il costo di un
Per individuare questo quoziente elettorale, ci sono vari metodi:
# [[Metodo Hare-Niemeyer|Quoziente Hare]] (o Naturale): si divide il totale dei voti validi (V) per il numero dei
# Quoziente [[Eduard Hagenbach-Bischoff|Hagenbach-Bischoff]]: si divide il totale dei voti validi (V) per il numero dei
# Quoziente Imperiali: si divide il totale dei voti validi (V) per il numero dei
# Quoziente +3: si divide il totale dei voti validi (V) per il numero dei
# Quoziente Droop: si divide il totale dei voti validi (V) per il numero dei
I metodi più utilizzati sono i quozienti Hare e Hagenbach-Bischoff. Passando da Hare a Hagenbach-Bischoff a Imperiali, si riducono i resti e i seggi da assegnare in base a questi, favorendo in misura crescente le liste più votate; con il metodo Droop invece, si ottengono risultati pressoché identici all'Hare.
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</div>
=== Metodo dei divisori ===
Nella seconda famiglia di metodi proporzionali, quello dei divisori e le più alte medie, si dividono i voti totali di ciascuna lista di candidati in un collegio per una serie di coefficienti lunga fino al numero di seggi da assegnare nel collegio, e si assegnano i seggi alle liste in base ai risultati in ordine decrescente, fino a esaurimento dei seggi da assegnare. La serie dei divisori è ciò che differenzia i vari metodi:
# [[Metodo D'Hondt]] (noto in USA come metodo Jefferson): si dividono i totali di voti delle liste per 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, ... fino al numero di seggi da assegnare nel collegio.
# [[Metodo Nohlen]]: si dividono i totali di voti delle liste per 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, ... .
# [[Metodo Sainte-Laguë]] (noto in USA come metodo Webster): si dividono i totali di voti delle liste per 1, 3, 5, 7, 9, 11, 13, 15, ... .
# [[Metodo Sainte-Laguë#Metodo Sainte-Laguë modificato|Metodo Sainte-Laguë corretto]] o [[Metodo danese]]: si dividono i totali di voti delle liste per 1.4, 3, 5, 7, 9, 11, 13, 15...<ref>
# [[Metodo belga]]: si dividono i totali di voti delle liste per 1, 1.5, 2, 2.5, 3, 3.5, 4, 4.5, ... .
# [[Metodo Huntington]]: si dividono i totali di voti delle liste per 1.41, 2.45, 3.46, 4.47, ... .
Dal punto di vista degli esiti, il metodo più favorevole ai piccoli partiti è il Sainte-Laguë (anche corretto), il più favorevole ai grandi partiti è il Nohlen, seguito dal D'Hondt.
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</div>
=== Voto di preferenza ===
Il sistema proporzionale può prevedere o meno la possibilità per l'elettore di esprimere una o più preferenze per un candidato all'interno della lista votata. In questo caso, vengono eletti nell'ambito di ogni lista i candidati che hanno ottenuto il numero maggiore di preferenze. Se invece non è previsto il voto di preferenza, i candidati vengono scelti secondo l'ordine in cui compaiono in lista, delegando ai partiti l'individuazione degli eletti: si parla in questo caso di lista bloccata.
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Come abbiamo visto, non esiste un sistema elettorale che si possa considerare perfetto, ma entrambi i tipi possiedono i propri vantaggi e i propri svantaggi. Per ovviare a tali inconvenienti, cercando di recuperare le caratteristiche positive di ciascun sistema ma limitando quelle negative, si sono col tempo andati a elaborare sistemi corretti, o misti, dei due modelli originari.
=== Sistemi maggioritari corretti ===
L'aspetto negativo del maggioritario è, lo abbiamo visto, la scarsa, se non nulla, rappresentanza e di conseguenza tutela delle formazioni politiche minori. Per ovviare a tale problema, è stata proposta e talvolta adottata (ma solo in tempi molto recenti, dal 1993 in avanti) l'introduzione di ''quote proporzionali'': la maggior parte dei seggi viene assegnata con criterio maggioritario uninominale, mentre una parte viene assegnata con criterio proporzionale. Essenziale a tal fine è il collegamento dei singoli candidati uninominali con più ampie liste di partito o coalizione espresse a livello nazionale.
Il primo esempio in tal senso venne costituito dalle leggi italiane n. 276 e n. 277 del 1993, relative rispettivamente all'elezione del Senato e all'elezione della Camera. Esse erano entrambe caratterizzate dall'assegnazione di circa il 75% dei seggi in collegi maggioritari uninominale; e del restante 25% con criterio proporzionale, previo lo ''scorporo'' dei voti ottenuti dai vincitori dei collegi uninominali. La conseguenza era che il riparto proporzionale ridimensionava di molto l'effetto maggioritario determinato dal collegio uninominale, portando la coalizione vincitrice a disporre di un ridotto numero di seggi di vantaggio sull'opposizione. Un ulteriore elemento di debolezza dei Governi fu determinato dal fatto che, in tal modo, divenivano determinanti i seggi ottenuti dalle liste minoritarie
Resta il fatto che le due leggi erano tra loro piuttosto diverse, in quanto
* per il Senato si operavano dei conteggi su base regionale e là dove una coalizione avesse vinto in tutti i collegi
* per la Camera vigeva un imperfetto meccanismo di ''scorporo'' dei voti (in un
In entrambi i sistemi, i seggi ''proporzionali'' spettanti a ciascuna lista venivano poi attribuiti ai candidati che avessero ottenuto le più alte percentuali elettorali.
Come si è già accennato, un secondo gruppo di ''sistemi misti'' è quello dei '''sistemi paralleli''', come quello russo e di numerosi paesi dell'Est Europa, che prevedono banalmente una quota di seggi assegnati proporzionalmente e una con sistema maggioritario, senza che vi sia alcun collegamento fra le due parti
=== Sistemi proporzionali ===
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Molto brevemente, la differenza fra ''proporzionale'' e ''maggioritario'' si può riassumere così: ''il maggioritario favorisce la governabilità, il proporzionale favorisce la rappresentatività:'' col primo il parlamento è egemonizzato da pochi partiti, col secondo il parlamento ha una composizione abbastanza fedele all'orientamento degli elettori. Spetta al legislatore decidere quale dei due utilizzare.
Vi è però un'importante eccezione alla regola appena descritta, costituita dai ''partiti regionalisti''. Un partito piccolo ma fortemente concentrato sul territorio, infatti può non solo uscire indenne da un'elezione maggioritaria, ma anzi al contrario rafforzato, ottenendo fino al monopolio della rappresentanza politica nelle regioni in cui esso è particolarmente radicato. Nel sistema uninominale
Le modalità di voto, in Italia, sono modificabili con una legge ordinaria, approvabile dalla maggioranza di [[Governo]]<ref>Non è l'unico modo che ha la maggioranza uscente di influire sulle "regole del gioco": il professor [[Fulco Lanchester]] in Senato, nel corso dell’audizione svolta dal Comitato inquirente per la regione Piemonte nella seduta del [[15 novembre]] [[2006]], ha rilevato che "la legge elettorale, qualsiasi sia il suo tipo di copertura a livello normativo (costituzionale o meno), è una norma di regime e se il [[potere esecutivo]] ha la possibilità di modificare l’azione durante il suo svolgimento - anche semplicemente attraverso (...) un’azione emendativa [[circolare|amministrativa]] - questo è molto pericoloso".</ref>. In altri Paesi, la Costituzione stabilisce le principali modalità di voto e la modifica delle modalità elettorali richiede procedure lunghe e articolate di revisione costituzionali, quanto meno leggi da approvare con maggioranze qualificate (dei 2/3 circa del Parlamento) difficilmente raggiungibili dalla sola maggioranza di Governo, in modo tale che le regole democratiche siano condivise.
Talora, esiste un vincolo temporale che vieta di modificare le norme elettorali entro un certo periodo prima del giorno delle elezioni.
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== Bibliografia ==
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* {{cita libro|Domenico
* {{cita libro|Maria Serena
* {{cita libro|Giovanni|Sartori|wkautore=Giovanni Sartori
* {{cita libro|Gianfranco Baldini
* {{cita libro|Alessandro
* {{cita libro|[[Roberto D'Alimonte
* {{cita libro|Gianfranco|Pasquino|wkautore=Gianfranco Pasquino
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* {{cita libro|Lara
* {{cita testo|autore=Piero Tortola
* {{cita libro|Federico|Fornaro|wkautore=Federico Fornaro
* {{cita libro|Ernesto|Maria Ruffini|wkautore=Ernesto Maria Ruffini|capitolo=L'uguaglianza del voto|Uguali per Costituzione|2022|Feltrinelli|Milano|ISBN=978-88-07-11160-0}}
== Voci correlate ==
{{Div col|cols=3|small=no}}
* [[Ballottaggio]]
* [[Bipartitismo]]
* [[Bipolarismo]]
* [[Brogli elettorali]]
* [[Clientelismo]]
* [[Elezioni]]
* [[Franco tiratore]]
* [[Instant-runoff voting]]
* [[Matita copiativa]]
* [[Metodo D'Hondt]]
* [[Metodo Schulze]]
* [[Parlamento]]
* [[Presidente di seggio]]
* [[Rappresentante di lista]]
* [[Rappresentanza politica]]
* [[Sistema elettorale italiano]]
* [[Sistema elettorale australiano]]
* [[Sistema elettorale tedesco]]
* [[Scrutatore di seggio]]
* [[Segretario di seggio]]
* [[Teorema del ballottaggio]]
* [[Tessera elettorale]]
* [[Votazione elettronica]]
* [[Voto a punteggio]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Diritto costituzionale]]
[[Categoria:Sistemi elettorali| ]]
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