Regno visigoto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Conversione al cattolicesimo: Errore di battitura
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Ho aggiunto “Portogallo” nella parentesi vicino alla parola “Iberia”
(12 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 11:
|didascalia = Estensione del regno visigoto, c. 500 (estensione totale mostrata in arancione, territorio perso dopo la [[battaglia di Vouillé]] mostrato in arancione chiaro: il [[Regno suebo]] fu annesso nel 585).
|lingua = [[lingua latina|Latino]], [[lingua gotica|gotico]]
|capitale principale = [[Tolosa]]<ref>Fino al (418-507.</ref>), [[Narbona]]<ref>Fino al (508-531.</ref>), [[Barcellona]]<ref>A partire dal regno di [[Teudi]].</ref>, [[Toledo]]<ref>A partire dal regno di [[Atanagildo]].</ref>
|dipendente da =
|dipendenze =
Riga 34:
}}
[[File:Reino de los visigodos-it.svg|miniatura]]
Il '''regnoRegno visigoto''' fu un regno dell'[[Europa occidentale]] tra il [[V secolo|V]] e l'[[VIII secolo]], uno deglidei [[regni romano-barbarici]], ovvero [[Successione di Stati|Stati successori]] dell'[[Impero romano]], originariamente creato dall'insediamento dei [[Visigoti]] in [[Aquitania]] ([[Gallia]] meridionale]]). I Visigoti si stabilirono lì su decisione del governo romano, per poi espandersi conquistando la [[penisola iberica]]. Il regno rimase indipendente dall'[[Impero bizantino]], il cui tentativo di ristabilire l'autorità romana in Iberia ([[Spagna]] e Portogallo) fallì. All'inizio del [[VI secolo]], i [[Franchi]] conquistarono tutta la porzione [[Gallia|gallica]] del regno tranne la [[Settimania]]. L'intero regno collassò durante l'[[conquista islamica della penisola iberica|invasione musulmana]] proveniente dal [[Maghreb]], e alla fine il [[Regno delle Asturie]] assunse l'eredità del regno visigoto.
 
Il regno era condotto da un [[Monarchia elettiva|monarca eletto]], obbligatoriamente di stirpe gota, tramite i consigli datogli dal Senato formato da vescovi e magnati laici. Nonostante numerosi re abbiano tentato di stabilire delle linee ereditarie, nessuno ci riuscì. I primi re furono [[Arianesimo|ariani]] e si scontrarono con la [[Chiesa cattolica|Chiesa Romanaromana]], ma dopo la conversione dei Visigoti avvenuta al [[Concilio di Toledo]] la Chiesa esercitò un'enorme influenza sulle questioni secolari. I Visigoti svilupparono la più ampia legislazione secolare dell'[[Europa occidentale]], la ''[[Codice visigoto|Liber Iudiciorum]]''.
 
== Regno di Tolosa ==
Riga 46:
Allora il nuovo re, [[Vallia]], siglò un trattato di pace con il generale [[Costanzo III|Flavio Costanzo]]; in cambio di {{formatnum:600000}} misure di grano e del territorio della regione d'[[Aquitania]], dai [[Pirenei]] alla [[Garonna]], i Visigoti in qualità di alleati ufficiali, ovvero Stato vassallo dell'impero (''foederati''), si impegnavano a combattere in nome dei romani i [[vandali]], gli [[Alani]] e i [[Suebi]], che nel [[406]] avevano attraversato il fiume Reno e si erano dislocati nella provincia d'[[Spagna romana|Hispania]]. I Visigoti inoltre restituirono [[Galla Placidia]] all'imperatore.
 
Nel [[416]] i Visigoti invasero l'Hispania, dove tra il [[416]] e il [[418]] distrussero i Vandali silingi (il loro re Fredbal fu inviato a [[Ravenna]], prigioniero), e sconfissero gli Alani così duramente che questi rinunciarono ad eleggere il successore del defunto re [[Attaco|Addac]] e si posero sotto il governo di [[Gunderico]], re dei vandali [[asdingi]], i cui sovrani da allora assunsero il titolo di ''reges vandalorum et alanorum''. Nel [[418]] i Visigoti si accingevano ad attaccare i Vandali asdingi e i Suebi che si trovavano in Galizia, ma Costanzo li richiamò in Gallia, temendo che divenissero troppo potenti e assegnò loro altre terre in Aquitania nel [[419]], la cosiddetta ''Aquitania secunda'', la zona di [[Tolosa]]. Questa donazione venne probabilmente fatta con il contratto di ''[[hospitalitas]]'', l'obbligo di ospitare i soldati dell'esercito.<ref>Heather 1996, Sivan 1987</ref> Il primo insediamento formò il nucleo del futuro regno visigoto che si sarebbe espanso fin oltre i [[Pirenei]]. Walia stabilì la propria corte a [[Tolosa]], che divenne così la capitale visigota per il resto del quinto secolo.
 
=== Il regno dei Visigoti in Gallia ===
Riga 60:
Torismondo continuò la politica nazionale già adottata dal padre, avendo, forse per il primo, una visione del regno visigoto indipendente da Roma. Soggiogò gli [[Alani]] della zona di [[Orléans]] e tentò, senza riuscirci, di assoggettare [[Arles]], ma sembra che Ezio spinse i fratelli [[Teodorico II (Visigoti)|Teodorico]] e [[Federico (Visigoti)|Federico]], filo romani, a rivoltarsi e a fare assassinare Torismondo, nel [[453]].
 
I Visigoti, sotto Teodorico II, continuarono ad essere federati all'impero[[Impero romano d'occidenteOccidente]] conseguendo un'espansione territoriale in [[Gallia]] e specialmente nella [[penisola iberica]], dove combatterono i [[Bagaudi]], banditi che infestavano il [[Tarraconense]] sconfiggendoli nel [[454]].
 
Nel [[455]], i Visigoti riuscirono a far eleggere imperatore il [[Magister militum]] della [[Gallia]], e antico precettore di Teodorico II: Marco Mecillio [[Avito]].
Riga 74:
Il confine del regno visigoto, al nord, era stato portato alla [[Loira]] e quando tentarono di espandere i domini verso nord, inviando un esercito al comando di Federico, fratello del re, trovarono l'opposizione del ''magister militum'' [[Egidio (generale romano)|Egidio]], che in uno scontro, nel [[463]], sconfisse i Visigoti e uccise Federico.
 
Nel [[465]] Teodorico II rinsaldò l'alleanza con gli Svevi dando in moglie al loro re, Remismondo, una figlia. Ma, nel [[466]], una parte della nobiltà, che riteneva non più conveniente l'alleanza con l'impero[[Impero romano]], ormai in dissoluzione, organizzò una congiura, col tacito consenso di suo fratello [[Eurico]], e lo fece strangolare.
 
=== Piena sovranità visigota ===
[[File:Regno dei Visigoti.svg|thumb|left|upright=1.4|Il regno visigoto nella seconda metà del [[V secolo]]]]
[[Eurico]], divenuto re, nel [[466]], non ottenendo il riconoscimento della sovranità visigota, dall'impero, cercò un'alleanza coi [[Vandali]] di [[Genserico]] e con i [[Suebi]], che non andò in porto; allora, i Visigoti, ponendo fine ai rapporti amichevoli con gli [[Suebi|Svevi]], con una guerra terribile secondo il cronista [[Idazio]], nel [[468]] avanzarono sino a ricacciarli nel loro antico dominio, nel nord del paese (nella [[Galizia (Spagna)|Galizia]]). Poi nel [[469]] avanzarono anche in [[Gallia]] dove, a [[Bourges]], nel [[470]], sconfissero i [[Britanni]] del capo [[celti]]co [[Riotamo]], fedeli all'imperatore, ed espansero le frontiere del regno nel nord, senza poter arrivare al [[Somme (fiume)|fiume Somme]], la linea di demarcazione del territorio dei [[Franchi]], perché sconfitti dal ''[[comes]]'' [[Paolo (comes)|Paolo]]. Allora si spinsero nella valle del [[Rodano]] e finalmente occuparono [[Arles]], dove, sempre nel [[470]], sconfissero un esercito che l'imperatore d'occidente, [[Antemio]], aveva inviato per liberare la città. Occuparono quindi l'[[Aquitania]] prima, ponendo l'assedio a [[Clermont-Ferrand|Clermont]], capitale dell'[[Alvernia]], che non poté essere aiutata dall'impero d'occidente, ma si difese strenuamente, sotto la guida di [[Ecdicio Avito|Ecdicio]], figlio dell'ex imperatore [[Avito]], e dal poeta e, dal [[470]], vescovo, [[Gaio Sollio Sidonio Apollinare|Sidonio Apollinare]].
 
Riga 117:
Nel [[550]], i Visigoti tentarono di completare l'asservimento della [[Betica]], che per buona parte non era sotto il controllo diretto del governo visigoto, ma sin dai tempi dell'imperatore d'occidente [[Maggioriano]] ([[460]] circa), era governata dai nobili ispano-romani; ma davanti alla città di [[Cordova]], nel primo scontro con gli andalusi, l'esercito reale fu sconfitto e il re, [[Agila I]], oltre al grosso dell'esercito, perdette un figlio e il tesoro reale; la disfatta fu attribuita, dai cronisti del tempo, ad una punizione divina, a seguito della profanazione della tomba del martire Arcisclo e alla sua ostilità nei confronti della popolazione cattolica, il nucleo principale della popolazione ispano-romana. Agila fu costretto a ritirarsi dalla [[Betica]] e a rifugiarsi in [[Lusitania]], nella città di [[Mérida (Spagna)|Merida]]. Dato che, nello stesso periodo, Agila dovette subire altre ribellioni e un attacco di [[Vasconi]], nel [[551]], approfittando della situazione, [[Atanagildo]], un nobile visigoto di [[Siviglia]], capitale della Betica, che aspirava alla corona, si ribellò; molto probabilmente Atanagildo rappresentava la nobiltà che aveva appoggiato Teudiselo e, secondo [[Isidoro di Siviglia]], era segretamente cattolico. Comunque, anche se non è provata, sembra che tra i ribelli di Siviglia, guidati da Atanagildo e gli abitanti di Cordova vi fosse un'intesa; ma, nel primo anno di guerra, la situazione non fu molto favorevole ai ribelli. Atanagildo si ritirò a [[Malaga]], ultima roccaforte dei ribelli, dove fu nuovamente sconfitto e dovette rifugiarsi a Cordova.
 
[[File:Iberia 560.svg|thumb|upright=1.4|[[Penisola iberica]] nel [[560]].]]
 
Però nel [[553]], la guerra civile riprese e, nel [[554]], secondo [[Isidoro di Siviglia]], Atanagildo ottenne l'aiuto dell'esercito bizantino, sotto il comando del generale [[Pietro Marcellino Felice Liberio|Liberio]], inviato, probabilmente dall'Italia, dall'imperatore [[Giustiniano I]]; altri cronisti sostennero che Giustiniano appoggiò Agila, ma è poco probabile. Comunque l'esercito, attraversata la Gallia, puntò su Siviglia, che occupò, dopo che una flotta aveva sbarcato truppe bizantine nel sud ovest della penisola iberica, per cui molto probabilmente Atanagildo fece un accordo coi Bizantini e gli cedette una parte del territorio, le attuali [[Andalusia]] e [[Murcia]]. Agila fu nuovamente sconfitto a Siviglia e costretto nella sola Lusitania, nella città di Merida, mentre il nuovo re Atanagildo, ma soprattutto i [[Impero bizantino|Bizantini]], con il favore della popolazione ispano-romana, andavano ingrandendo i loro territori. Giustiniano si trovò ad avere un grande potere nella penisola iberica e Liberio oltrepassò i confini concordati con Atanagildo. Agila fu infine assassinato a Mérida, nel [[555]], da Visigoti della sua stessa fazione, forse istigati dai Bizantini, che così avrebbero avuto mano libera contro l'usurpatore Atanagildo, ma molto più probabilmente per eliminare un contendente e fare fronte comune con Atanagildo, che, nel [[554]], era già stato riconosciuto re da quasi tutta la nobiltà visigota e aveva trasferito la sua corte a [[Toledo]], e poter combattere proprio contro il nuovo pericolo, costituito dal Bizantini. I Bizantini, infatti, sotto il comando di Liberio, si tennero la parte di Betica che avevano conquistato oltre al territorio, le attuali [[Andalusia]] e [[Murcia]], che avevano ottenuto da Atanagildo in cambio dell'aiuto del [[554]], e si opposero ad Atanagildo, che tentava inutilmente di contenere la loro espansione verso il cuore dalla penisola iberica, recuperando solo alcune zone dell'interno. I Bizantini ebbero l'appoggio della popolazione locale (sembra che considerassero il governo di Giustiniano l'unico governo legale), che era stata vessata dai Visigoti [[arianesimo|ariani]] (da quando gli Svevi, sotto il re [[Carriarico]], dopo il [[550]], si erano convertiti al cattolicesimo, i Visigoti erano rimasti gli unici ariani nella [[penisola iberica]] e nella [[Gallia]]). Giustiniano inviò una flotta a Malaga per estendere il dominio, che portò alla conquista di [[Cartagena (Spagna)|Cartagena]] e Cordova; Atanagildo reagì portando avanti una politica di pacificazione e di tolleranza con la popolazione di origine ibero-romana di fede cattolica, e portando la guerra nei territori occupati dai Bizantini. La guerra durò circa tredici anni, cioè tutto il tempo del regno di Atanagildo.
Riga 298:
* T. M. Lindsay, "Il trionfo del cristianesimo", ''Storia del mondo medievale'', vol. I, 1999, pp.&nbsp;108–142
* M. Manitius, "Le migrazioni germaniche 378-412", ''Storia del mondo medievale'', vol. I, 1999, pp.&nbsp;246–274
* Luca Montecchio, ''I visigoti e la rinascita culturale del secolo VII'', [[Graphe.it Edizioniedizioni]], Perugia 2006, ISBN 88-89840-06-4
* Ludwig Schmidt e [[Christian Pfister]], "I regni germanici in Gallia", ''Storia del mondo medievale'', vol. I, 1999, pp.&nbsp;275–300
* Ludwig Schmidt, "I suebi, gli alani, e i vandali in Spagna. La dominazione vandalica in Africa 429-533", ''Storia del mondo medievale'', vol. I, 1999, pp.&nbsp;301–319r
Riga 312:
== Voci correlate ==
* [[Regni romano-barbarici]]
* [[Tabella cronologica dei regni della Penisolapenisola iberica]]
* [[Re dei Visigoti]]
* [[Visigoti]]