Gian Luigi Falabrino: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nato a Genova-[[Sampierdarena]], si trasferì pochi anni dopo con la famiglia a [[Trieste]], dove frequentò le scuole, dalle elementari al primo anno di università, e visse le vicende della [[seconda Guerra mondiale]] nell'area giuliana: l'annessione del [[Zona d'operazioni del Litorale adriatico|Litorale Adriatico]], l'occupazione titina, le foibe<ref name=Guelfi>Franca Guelfi, ''Intervista (quasi una biografia)'' in Franca Guelfi (a cura di), ''Coerenza e dispersione. Contributi su Gian Luigi Falabrino'', Milano, Viennepierre, 2000</ref>.
Tornato con la famiglia a Genova, Falabrino si laureò nella locale università sulla filosofia politica di [[Benedetto Croce]].
 
Tornato con la famiglia a Genova alla fine del 1950<ref name=Mazzocchi>Maria Grazia Mazzocchi, ''Giornalismo ed impegno politico'' in Franca Guelfi (a cura di), ''Coerenza e dispersione. Contributi su Gian Luigi Falabrino'', Milano, Viennepierre, 2000</ref>, Falabrino si laureò nella locale università sulla libertà etica e politica in [[Benedetto Croce]], mentre già collaborava con il ''[[Corriere Mercantile]]''<ref name=Mazzocchi />.
Dopo una prima esperienza da giornalista al [[Corriere della Liguria]], Falabrino lavorò sempre nel campo della [[pubblicità]], allora quasi una novità per l'[[Italia]].<br />
 
In particolare negli [[Anni 1960|anni sessanta]] lavorò per il gruppo [[Unilever]] come [[account manager]] e come [[product manager]].<br />
Dopo una prima esperienza da giornalista al ''[[Corriere della Liguria]]'', giornale degli industriali di Genova<ref name=Mazzocchi/> dal 1954 al 1957<ref name=Giannoni>Roberto Giannoni, ''Uomo di città: dal "Diogene" all'"Elogio della vita associata"'' in Franca Guelfi (a cura di), ''Coerenza e dispersione. Contributi su Gian Luigi Falabrino'', Milano, Viennepierre, 2000</ref>, Falabrino lavorò sempre nel campo della [[pubblicità]], allora quasi una novità per l'[[Italia]].
Dal [[1970]] al [[1980]] fu direttore generale dell'[[Utenti Pubblicità Associati|UPA]], che era allora l'unica organizzazione degli inserzionisti pubblicitari. Si dimise quindi n polemica con la fuoriuscita dall'organizzazione di grandi inserzionisti, i quali avevano fondato l'organizzazione alternativa [[Centromarca]].<br />
 
Il primo impiego, dal 1957 al 1960 fu all'ufficio editoriale della [[Royal Dutch Shell|Shell Italiana]]<ref name=Giannoni/>.
InPoi particolaresi neglitrasferì [[Annia 1960|anniMilano sessanta]]a lavoròlavorare per illa [[Lintas]] del gruppo [[Unilever]] come [[account manager]] e come [[product manager]].<br />
Dal [[1970]] al [[1980]] fuè stato direttore generale dell'[[Utenti Pubblicità Associati|UPA]], che era allora l'unica organizzazione degli inserzionisti pubblicitari. In questa veste partecipò all'elaborazione del [[Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria#Codice di autodisciplina|Codice di Autodisciplina Pubblicitaria]] e alla nascita di [[Pubblicità Progresso]]<ref name=Guelfi/>. Si dimise quindi nin polemica con la fuoriuscita dall'organizzazione di grandi inserzionisti, i quali avevano fondato l'organizzazione alternativa [[Centromarca]].<br />
Successivamente Falabrino fondò una propria agenzia di comunicazione d'impresa.<br />
A partire dal [[1988]] fu anche membro del [[Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria|Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria]].
 
Contemporaneamente Falabrino continuò a svolgere l'attività di giornalista. Diresse con Adriano Guerrini la rivista ''[[Resine (rivista)|Diogene]]'' dal [[1959]] al [[1967]]. Fece parte del comitato di redazione di ''[[Critica Sociale]]'' dal [[1968]] al [[1974]]. Nel 19951994-5 fu direttore del mensile "Il Mondo nuovoNuovo". Pubblicò articoli su ''[[Il Messaggero]]'', ''L'Emigrante'', ''Pietre'', ''[[Mondo Economico]]'', ''[[La Riviera ligure]]''<ref name=Mazzocchi/>.<br />
Dal [[1992]] al [[1998]] fuè stato consigliere dell'[[Ordine dei Giornalisti]] della Lombardia.
 
Tuttavia, la sua attività più originale è stata quella di storico della pubblicità in Italia, attività fondata su di una lunga esperienza nel mondo della pubblicità e, nello stesso tempo, mediata dalla passione di storico e di critico.<br />
In questo ambito è stato uno dei maggiori studiosi italiani ed ha scritto alcuni testi di riferimento:<br />
* Pubblicità. Serva padrona, [[Il sole 24 ore]], [[1989]], 2ª ed. rivista [[1999]];
* Effimera e bella, Gutenberg 2000, [[1990]];
* A dir le mie virtù, [[Antonio Vallardi Editore|Vallardi]], 1992;
* I comunisti mangiano i bambini, [[Vallardi]], [[1994]].
 
In conseguenza di questa esperienza e della contemporanea elaborazione teorica della stessa, negli anni 2000 Falabrino fu chiamato ad insegnare varie discipline (tecniche della pubblicità, giornalismo, teoria e storia della pubblicità) in alcune università italiane: [[DAMS]] di Torino, [[IULM]] di Feltre, Scuola di giornalismo dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, [[DAMS]] di Imperia, Facoltà di Architettura presso il [[Politecnico di Torino]], [[Centro Sperimentale di Cinematografia]] di Milano.
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Falabrino fu inoltre autore di libri di poesie, racconti, saggi di storia, di arte contemporanea, di teatro. Ricordiamo in particolare le raccolte di poesie "Elogio della vita associata" (Sciascia, 1973) e "Kuglùf" (Viennepierre, 1995).
 
MoríÈ morto il 26 luglio [[2010]], giorno del suo 80-esimo compleanno<ref>[http://affaritaliani.libero.it/mediatech/Gianluigi-Falabrino270710.html È scomparso Gianluigi Falabrino, storico della pubblicità] Affariitaliani.libero.it</ref>.
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* Franca Guelfi (a cura di), ''Coerenza e dispersione. Contributi su Gian Luigi Falabrino'', Milano, Viennepierre, 2000
* Lettera in versi nº 28 dicembre 2008;
* Curriculum redatto dallo stesso Falabrino per l'Università di Pavia e disponibile sul [http://www.matteoverda.com/documenti/Semiotica%20delle%20Arti/falabrino/Curriculum_breve_per_Universit%C3%A0.doc sito Matteo Verda]
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[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Genova]]