Riccardo Dalisi: differenze tra le versioni

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{{F|designer italiani|arg2=architetti italiani|luglio 2013}}
{{P|Toni poco adatti ad un'enciclopedia|architetti|agosto 2014}}
[[File:Foto chiostro.jpg|thumb|right|Opera scultorea di Riccardo Dalisi, Santa Maria la Nova]]
{{Bio
|Nome = Riccardo
|Cognome = Dalisi
|Immagine = Riccardo Dalisi.jpg
|Sesso = M
|LuogoNascita = Potenza
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|GiornoMeseNascita = 1º maggio
|AnnoNascita = 1931
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 9 aprile
|AnnoMorte = 2022
|NoteMorte = <ref>{{Cita web|url=https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/22_aprile_09/scomparso-riccardo-dalisi-maestro-dell-arte-povera-sociale-59bcc082-b823-11ec-afa5-acbaaab92ddd.shtml|titolo=Scomparso Riccardo Dalisi, maestro dell’arte povera e sociale|accesso=9 aprile 2022}}</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
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|Attività3 = artista
|Nazionalità = italiano
|Didascalia = Riccardo Dalisi fotografato da Augusto De Luca
|Didascalia2 = {{premio|compasso d'oro|2014}}
}}
== Biografia ==
Nasce a Potenza nel 1931, si laurea in architettura all'[[Università degli Studi di Napoli "Federico II"]] nel 1957, entra a far parte nello studio di [[Francesco Della Sala]] dove conosce [[Massimo Pica Ciamarra]] nel [[1963]]; entrambi realizzarono insieme a [[Michele Capobianco]], il [[Palazzo della Nuova Borsa Merci]]. ViveVisse a Napoli da sempre, dove insegnainsegnò presso la Facoltà di Architettura dell'Ateneo Federiciano. Artista e designer di rilievo internazionale: i suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi Musei europei e d'oltreoceano (Musèe des Art Decoratifs, Parigi; Museo di arti decorative, Groningen - Olanda; Denver Art Museum, Denver-Colorado; Museo d'Arte, Montréal - Canada; Museo della Triennale di Milano).
I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi Musei europei e d'oltreoceano (Musèe des Art Decoratifs, Parigi; Museo di arti decorative, Groningen - Olanda; Denver Art Museum, Denver-Colorado; Museo d'Arte, Montreal - Canada; Museo della Triennale di Milano).
Dalisi appartiene a quella generazione di architetti, cresciuti sulle ceneri di un razionalismo ormai in crisi. Laureatosi a Napoli nel '57, in pieno "razionalismo organico", si è distinto come l'architetto inventivo. Allievo di Della Sala, che aveva lavorato con Gropius, imparò, da lui, l'incontentabilità: non essere mai soddisfatti dei risultati, lasciarsi stimolare anche dall'errore, una variabile che apre spazi mai programmabili.
 
Dalisi appartiene a quella generazione di architetti, cresciuti sulle ceneri di un razionalismo ormai in crisi. Laureatosi a Napoli nel '57, in pieno periodo del "razionalismo organico", si è distinto come l'architetto inventivo. Allievo di Della Sala, che aveva lavorato con Gropius, imparò, da lui, l'incontentabilità: non essere mai soddisfatti dei risultati, lasciarsi stimolare anche dall'errore, una variabile che apre spazi mai programmabili.
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] si dedica anche al design realizzando un tavolo smontabile e riciclabile mentre nel [[1969]] diventa professore alla facoltà di architettura di [[Napoli]] e nel [[1973]] è uno dei fondatori del movimento dei Global Tools, che nasce nel come pura espressione del Radical design. Sempre in quegli anni realizza opere di riqualificazione del [[Rione Traiano]] sfruttando la cooperazione con gli artigiani locali.
 
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] si dedica anche al design realizzando un tavolo smontabile e riciclabile mentre nel [[1969]] diventa professore alla facoltà di architettura di [[Napoli]] e nel [[1973]] è uno dei fondatori del movimento dei Global Tools, che nasce nel come pura espressione del Radical design e di cui racconta origini e sviluppi nel n° 10&11 della rivista Spazioarte, curato da [[Ugo La Pietra]] e dedicato all’Architettura radicale.<ref>Riccardo Dalisi, L’Avanguardia del Disordine, Spazioarte, n.10&11, giugno-ottobre 1977, pp.13-16</ref>. Sempre in quegli anni realizza opere di riqualificazione del [[Rione Traiano]] sfruttando la cooperazione con gli artigiani locali.
 
Nel [[1979]], incaricato dalla ditta [[Alessi]] di produrre una versione della classica napoletana, inizia il suo lavoro di ricerca sulla caffettiera napoletana. Dai prototipi inventati nel quotidiano rapporto coi lattonai ed i ramaioli di Rua Catalana, Dalisi ha sempre sperimentato nuovi usi e funzioni per quello strumento che è ormai diventato il fulcro di un'opera buffa del design, premiata con il [[Compasso d'Oro]] [[1981]]. Questa ricerca, che ha prodotto caffettiere di varie fogge e sculture che giocano con i sottintesi di quelle vecchie forme, sembra non avrà mai fine, come la manipolazione di un oggetto magico, che rivela ad ogni mossa del giocatore una parte nuova di sé e dell'uomo che lo muove. È stato come entrare nei sotterranei della storia d'un popolo, nell'anima di una città attraverso un processo di analisi storica e sociologica; la caffettiera si è animata, si è fatta produzione fantastica, espandendosi sempre più. Nel 1987 la caffettiera napoletana entra in produzione e Dalisi diviene internazionalmente noto.
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Nel 1998 Napolino è selezionato dalla Comunità Europea come uno degli otto progetti pilota da adottare e diffondere nel mondo, per l'elevato livello culturale.
 
Negli ultimi trent’annitrent'anni si è accostato sempre più all’espressioneall'espressione artistica. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi Musei europei e d'oltreoceano (Tra queste citiamo: la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, la Biennale di Chicago, il Museo del Design di Denver, il Guggenheim Museum di New York, il Museo di Copenaghen, il Museo di Arte Contemporanea di Salonicco, Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Lucio Amelio di Napoli, la Fondazione Cartier di Parigi, il Museo delle Arti Decorative di MontrealMontréal, il Tabak Museum di Vienna, il Museo Zitadelle Spandau di Berlino, Musèe des Art Decoratifs, Parigi, Museo di arti decorative, Groningen - Olanda, Denver Art Museum, Denver-Colorado, Museo d'Arte, MontrealMontréal - Canada).
 
Nel 20022001 partecipa alla prima edizione di «Arte Condivisa» nel borgo medievale di Casertavecchia, nel Casertano, curata da Guglielmo Bove e [[Luigi Ferraiuolo]]. Nel panorama dell'arte contemporanea, spesso cupa ed angosciosa, le sue sculture rivelano un artista "che sa essere garbato ... gioioso, ilare, ironico e anche umano, fantastico, persino grottesco" (G. Dorfles). I suoi disegni sgorgano rapidi dal vivo della sua interiorità più sensibile e sembrano uscire spontaneamente dalla penna, dalla mano. Le sue opere sono il frutto di un capovolgimento del processo creativo, in cui "il progetto non è l'idea a monte del lavoro ... bensì lo sbocco, lo svelamento finale di un'attività concreta" (A. Bonito Oliva).
Nel 2010, dopo una lunga ricerca preparativa, ha promosso la prima edizione del “[http://www.ilcompassodilatta.com/%20 Premio Compasso di latta]”, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita.
 
Nel 2010, dopo una lunga ricerca preparativa, ha promosso la prima edizione del “[httpPremio Compasso di latta<ref>{{Cita web|url=https://www.ilcompassodilattaabitare.comit/%20 it/design/2010/03/31/compasso-di-latta/|titolo=Premio Compasso di latta]”|sito=Abitare|data=31 marzo 2010|accesso=1º luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201127003927/https://www.abitare.it/it/design/2010/03/31/compasso-di-latta/|urlmorto=sì}}</ref>, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita.
 
== Opere principali ==
[[File:Foto chiostro.jpg|thumb|right|Opera scultorea di Riccardo Dalisi, Santa Maria la Nova]]
=== Architettura ===
* ''Palazzo della Nuova Borsa Merci'', [[Napoli]] (con [[Massimo Pica Ciamarra]] e [[Michele Capobianco]])
* ''Torre residenziale'', [[Ponticelli (quartiere di Napoli)|Ponticelli]], [[Napoli]], [[1984]]-[[1988|88]]
* ''Casa Pandolfo'', [[Petraio]], [[Napoli]], [[1994]]
* ''Casa con giardino'', [[Napoli]], [[1999]]
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=== Arte ===
* ''Sculture nel [[Palazzo reale di Napoli|Palazzo Reale]]'', [[Napoli]], [[1995]]
* ''Arredo urbano in Rua Catalana'', [[Napoli]], [[1997]]
* ''Lumi e sculture in [[Via Toledo]] e Vico San Nicola a Nilo'', [[Napoli]], [[2000]]-[[2001]]
* ''Sculture in Largo Montecalvario'', [[Napoli]], [[2001]]
* ''Arte Condivisa,'' Casertavecchia, 2001
* ''Angelo di luce'', [[Napoli]], [[2002]]
* ''Sculture nella [[Salvator Rosa (metropolitana di Napoli)|Stazione Salvator Rosa]]'', [[Napoli]], [[2003]]
* ''Sculture nei Cinema Filangieri e American Hall'', [[Napoli]], [[2004]]
* ''Sculture nelle Chiese di [[Basilica di Santa Maria della Sanità|Santa Maria della Sanità]] e [[Chiesa dell'Immacolata e San Vincenzo|Santa Maria Immacolata e San Vincenzo]]'', [[Napoli]], [[2005]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
Documentario Riccardo Dalisi https://www.cinemaitaliano.info/riccardodalisileregoledellaliberta
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|arte|biografie|design}}