Jacovella da Celano: differenze tra le versioni

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{{Aristocratico
|prefisso onorifico = [[Conte|Contessa]]ssa
|nome = Jacovella da Celano
|immagine =
|stemma = Celanoantico.png
|legenda =
|stemma = Stemma Conti dei Marsi.jpg
|titolo = [[Contea di Celano|Contessa di Celano]]
|sottotitolo = [[Conte]]ssa di [[Venafro]]
|periodo = [[XV secolo]]
|inizio reggenza =
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|predecessore = Nicolò da Celano
|successore = [[Ruggero Accrocciamuro]]
|altrititoli = [[Conte|Contessa]] di [[Venafro]]<br />[[Baronia di Carapelle|Baronessa di Carapelle]]
|altrititoli =
|data di nascita = [[1418]]
|luogo di nascita = [[Celano]]
Line 26 ⟶ 24:
|coniuge 3 = [[Lionello Accrocciamuro]]
|figli = [[Ruggero Accrocciamuro|Ruggero]], Pietro ed Isabella Accrocciamuro
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
|motto =
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Jacovella
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = meglio nota come '''Jacovella da Celano''', detta anche '''Covella''', '''Iacovella''', '''Jacomella''', '''Iacomella''', '''Jacobella''', '''Iacobella''', '''Giovanna''', '''Giovanna Delladella Ratta'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Celano
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|Attività = nobile
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , [[Contea di CelanoConte|contessa]] di [[Celano]] e [[Venafro]] e [[Barone|baronessa]] di [[Carapelle Calvisio]]
}}
 
== Biografia ==
[[File:Celano's castle.jpg|miniaturathumb|destraupright|Il [[Castello Piccolomini (Celano)|Il castello di Celano]], principale dimora di Jacovella]]
{{Citazione|Tra le cose passeggere ne trovo solo una tale da rappresentare l'immagine della vita celeste,<br />e cioè solo l'amore, che un evento fisico non altera, una separazione non separa,<br />la distanza del tempo non annulla.|Stefano di Wassan, in ''Lettera a Covella''<ref>{{Cita|Veneranda Rubeo|p. 123}}.</ref>}}
Jacovella, detta anche Covella, Iacovella, Jacomella, Iacomella, Jacobella, Iacobella o Giovanna della Ratta<ref>{{Cita|Francesco Senatore e Francesco Storti|p. 374}}.</ref>, è stata l'ultima esponente della famiglia dei [[Celano (famiglia)|Celano]]<ref name="Gaetano Curzi">{{Cita libro|titolo=Universitates e Baronie. Arte e architettura in Abruzzo e nel Regno al tempo dei Durazzo|autore-capitolo=Gaetano Curzi|curatore=Pio Francesco Pistilli|curatore2=Francesca Manzari|curatore3=Gaetano Curzi|editore=Edizioni Zip|città=Pescara|anno=2008|volume=1|capitolo=Il cantiere pittorico della chiesa dei SS. Giovanni Battista e Evangelista a Celano: convergenze e tangenze|pp=19-34}}</ref>, che trasse il proprio nome dall'[[Contea di Celano|omonima contea]] da essa posseduta, a sua volta discendente dalla casata dei [[Berardi (famiglia)|Berardi]], noti come ''Conti dei Marsi'', i quali erano discendenti diretti di [[Carlo Magno]]. I conti hanno per lungo tempo governato la [[Marsica]]<ref>{{Cita web|url=http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2013/02/24/news/berardi-il-dominio-di-una-famiglia-per-piu-di-due-secoli-1.6595667|titolo=Berardi, il dominio di una famiglia per più di due secoli|autore=Nino Motta|editore=Il Centro|data=24 febbraio 2013|accesso=21 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160315220511/http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2013/02/24/news/berardi-il-dominio-di-una-famiglia-per-piu-di-due-secoli-1.6595667}}</ref>.
 
Ultimogenita di Nicolò, [[Contea di Celano|conte di Celano]], e di [[Maria Marzano]], [[Duca|duchessa]] di [[Sessa Aurunca|Sessa]], secondo alcune fonti nacque nel 1418<ref>{{Cita web|url=http://www.terremarsicane.it/i-conti-dei-marsi-storia-di-una-famiglia/|titolo=I conti Berardi|autore1=Leucio Lippa|autore2=Roberta De Santi|editore=Terre Marsicane|data=20 giugno 2016|accesso=21 aprile 2018}}</ref>, mentre altre collocano la sua nascita a cavallo tra il XIV e il XV secolo. Con la morte del padre Nicolò e l'allontanamento della madre Maria che si risposò con il capitano di ventura [[Giacomo Attendolo|Muzio Attendolo Sforza]], Jacovella, ancora giovane, divenne l'erede dei beni, essendo il fratello Pietro morto improvvisamente nel 1422 forse a causa di una malattia, le sorelle Giovanna ed Isabella già sposate e, in quel periodo, le altre due sorelle Angelella<ref group="A">Era in procinto di sposare il condottiero [[Niccolò Piccinino]].</ref> ed Antonella<ref group="A">Risultava sposata nel 1456 con Nicolò [[Cantelmo]], 1º duca di [[Sora (Italia)|Sora]], 3º conte d'[[Arce (Italia)|Arce]] e di [[Alvito (Italia)|Alvito]] e 4º conte di [[Popoli Terme|Popoli]].</ref>, prossime al matrimonio<ref>{{Cita|Veneranda Rubeo|p. 59}}.</ref>.
{{Citazione|Tra le cose passeggere ne trovo solo una tale da rappresentare l'immagine della vita celeste,<br />e cioè solo l'amore, che un evento fisico non altera, una separazione non separa,<br />la distanza del tempo non annulla.|Stefano di Wassan, in ''Lettera a Covella''<ref>{{Cita|Rubeo||Rubeo, 2015}}, p. 123.</ref>}}
 
Nel 1424, per motivi aristocratico-politici, dovette sposare [[Odoardo Colonna]], nipote di [[papa Martino V]]<ref>{{Cita web|url=http://www.celano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24&pageno=2|titolo=L'età medievale|autore=Giuseppe Grossi|editore=Terre Marsicane|accesso=21 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160316091315/http://www.celano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24&pageno=2}}</ref>, ritratto spesso come malato o deforme, il quale divenne così feudatario delle contee di [[Contea di Albe|Albe]] e [[Contea di Celano|Celano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/151/il-castello|titolo=Il Castello di Celano|autore=Maurizia Mastroddi|editore=MiBACT|data=8 aprile 2013|accesso=21 aprile 2018|dataarchivio=1 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151201012542/http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/151/il-castello|urlmorto=sì}}</ref>. Dopo una convivenza forzata durata circa tre anni e con la sopravvenuta morte di papa Martino V, appena le fu possibile, la giovane scappò da casa [[Colonna (famiglia)|Colonna]], probabilmente aiutata da sua madre Maria, benché quest'ultima fosse ormai lontana dalle vicende celanesi.
Jacovella, detta anche Covella, Iacovella, Jacomella, Iacomella, Jacobella, Iacobella o Giovanna Della Ratta<ref>{{Cita|Senatore-Storti||Senatore-Storti, 2011}}, p. 374.</ref>, è stata l'ultima esponente della famiglia dei [[Celano (famiglia)|Celano]]<ref>Per lo stemma di Jacovella e della sua famiglia presente nella collegiata di Celano si veda Gaetano Curzi, ''Il cantiere pittorico della chiesa dei SS. Giovanni Battista e Evangelista a Celano: convergenze e tangenze'', in ''Universitates e Baronie. Arte e architettura in Abruzzo e nel Regno al tempo dei Durazzo'', a cura di P. F. Pistilli, F. Manzari, G. Curzi, Pescara, 2008, vol. 1, da p. 19 a p. 34.</ref>, che trasse il proprio nome dall'[[Contea di Celano|omonima contea]] da essa posseduta, a sua volta discendente dalla casata dei [[Berardi (famiglia)|Berardi]], noti come ''Conti dei Marsi'', i quali rivendicavano di essere discendenti diretti di [[Carlo Magno]]. I conti hanno per lungo tempo governato la [[Marsica]]<ref>{{cita web|url = http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2013/02/24/news/berardi-il-dominio-di-una-famiglia-per-piu-di-due-secoli-1.6595667|titolo = Berardi, il dominio di una famiglia per più di due secoli|autore = Nino Motta|editore = Il Centro|data = 24 febbraio 2013|accesso = 21 aprile 2018}}</ref>.
 
Non si conosce il vero motivo che spinse il Colonna a non consumare il matrimonio, tuttavia alcune opere storiografiche riportano «per difetto di età o per impotenza»<ref>[[Carlo De Lellis]] (1671); Enrico Celani (1893), dai ''Commentarii'' di [[papa Pio II]]; e Camillo Tollis (1967).</ref>. Fatto sta che Jacovella chiese al nuovo [[papa Eugenio IV]] l'annullamento del matrimonio, ottenuto il quale prese in seconde nozze [[Jacopo Caldora]], all'epoca quasi settantenne e capace di offrire protezione a lei e alla sua contea dai rischi connessi alle spinte espansionistiche dei Colonna. Nel 1439, probabilmente a tre mesi dal secondo matrimonio, però la contessa rimase vedova.
Ultimogenita di Nicolò, [[Contea di Celano|conte di Celano]], e di [[Maria Marzano]], [[Duca|duchessa]] di [[Sessa Aurunca|Sessa]], secondo alcune fonti nacque nel [[1418]]<ref>{{cita web|url = http://www.terremarsicane.it/i-conti-dei-marsi-storia-di-una-famiglia/|titolo = I Conti Berardi|autore1 = Leucio Lippa|autore2 = Roberta De Santi|editore = Terre Marsicane|data = 20 giugno 2016|accesso = 21 aprile 2018}}</ref>, mentre altre collocano la sua nascita a cavallo tra il [[XIV secolo|XIV]] e il [[XV secolo]]. Con la morte del padre Nicolò e l'allontanamento della madre Maria che si risposò con il capitano di ventura [[Giacomo Attendolo|Muzio Attendolo Sforza]], Jacovella ancora giovane divenne l'erede dei beni, essendo il fratello Pietro morto improvvisamente nel [[1422]] forse a causa di una malattia, le sorelle Giovanna ed Isabella già sposate e, in quel periodo, le altre due sorelle Angelella<ref>Era in procinto di sposare il condottiero [[Niccolò Piccinino]].</ref> ed Antonella<ref>Risultava sposata nel [[1456]] con Nicolò [[Cantelmo]], 1º duca di [[Sora (Italia)|Sora]], 3º conte d'[[Arce (Italia)|Arce]] e di [[Alvito (Italia)|Alvito]] e 4º conte di [[Popoli (Italia)|Popoli]].</ref>, prossime al matrimonio<ref>{{Cita|Rubeo||Rubeo, 2015}}, p. 59.</ref>.
 
In questo breve arco di tempo la donna ebbe modo di conoscere il nipote del Caldora, [[Lionello Accrocciamuro]], che molto probabilmente nel 1440<ref>{{Cita libro|titolo=Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti|editore=Tipografia delle Belle Arti|città=Roma|anno=1864|volume=184|p=121}}</ref>, non senza censure e condanne, portò Jacovella alle terze nozze. Nel 1458, rimasta di nuovo vedova, si ritrovò a governare da sola la [[contea di Celano]] e a crescere i tre figli [[Ruggero Accrocciamuro|Ruggero]], Pietro<ref>{{Cita|Veneranda Rubeo|p. 129}}.</ref> ed Isabella<ref>{{DBI|nome=Lionello Accrocciamuro|nomeurl=lionello-accrocciamuro|autore=Michele Manfredi|anno=1960|volume=1}}</ref>.
Nel [[1424]], per motivi aristocratico-politici, dovette sposare [[Odoardo Colonna]] (detto anche Adoardo o Edoardo), nipote di [[Papa Martino V]], ritratto spesso come malato o deforme, il quale divenne così feudatario delle contee di [[Albe (Massa d'Albe)|Albe]] e [[Contea di Celano|Celano]]<ref>{{cita web|url = http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/151/il-castello|titolo = Il Castello|autore = Maurizia Mastroddi|editore = MiBACT|data = 8 aprile 2013|accesso = 21 aprile 2018}}</ref>. Dopo una convivenza forzata durata circa tre anni e con la sopravvenuta morte di Papa Martino V, appena le fu possibile, la giovane scappò da casa [[Colonna (famiglia)|Colonna]], probabilmente aiutata da sua madre Maria, benché quest'ultima fosse ormai lontana dalle vicende celanesi.
[[File:Castello di Gagliano Aterno 10.JPG|thumb|Il [[castello di Gagliano Aterno]], in cui fu assediata ed imprigionata Jacovella]]
Il figlio di Jacovella, Ruggero Accrocciamuro, dopo la morte del padre, nonostante la minore età, rivendicò a lei i suoi diritti sulla contea di Celano e, con l'aiuto di [[Jacopo Piccinino]] e del suo esercito, l'assediò nel [[castello di Gagliano Aterno]], nel quale si era rifugiata alcuni mesi dopo essere rimasta vedova<ref name="Angelo di Costanzo">{{Cita libro|titolo=Historia del Regno di Napoli|autore=Angelo di Costanzo|città=Napoli|anno=1710|pp=508-509}}</ref><ref name="Giovanni Battista Carafa">{{Cita libro|titolo=Dell'historie del Regno di Napoli|autore=Giovanni Battista Carafa|città=Napoli|anno=1572|p=249}}</ref>. Dopo tre giorni continui di attacchi la contessa fu catturata ed imprigionata nel castello stesso. Tutti i feudi della contessa passarono quindi sotto il controllo del figlio Ruggero, mentre il Piccinino rubò nel castello gioielli, suppellettili ed una grande quantità di lana del valore complessivo di {{formatnum:80000}} [[Ducato (moneta)|ducati]] che utilizzò per ricostituire l'esercito ed assediare [[Sulmona]] l'anno seguente (1463)<ref name="Angelo di Costanzo"/><ref name="Giovanni Battista Carafa"/><ref name="condottieridiventura.it">{{Cita web|url=https://condottieridiventura.it/jacopo-piccinino-di-perugia/|titolo=Jacopo Piccinino}}</ref>. Jacovella per riottenere la libertà fu costretta a pagare {{formatnum:120000}} ducati<ref name="condottieridiventura.it"/>. Subito dopo corse voce che [[Matteo di Capua (condottiero)|Matteo di Capua]], [[viceré]] degli [[Abruzzi e Molise|Abruzzi]] per conto del re del [[Regno di Napoli]] [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante d'Aragona]], avesse preferito non soccorrere la contessa per non far cadere in rovina Jacopo Piccinino, col quale nutriva buoni rapporti di amicizia nonostante gli opposti schieramenti<ref name="Angelo di Costanzo"/><ref name="Giovanni Battista Carafa"/>. Fallito poi l'assedio di Sulmona, l'Accrocciamuro e il Piccinino furono tuttavia esiliati e la contea di Celano fu assegnata dal sovrano ad [[Antonio Piccolomini d'Aragona|Antonio Piccolomini]], che aveva sposato [[Maria d'Aragona (1425-1449)|Maria d'Aragona]], una delle figlie del re.
 
Quanto al figlio secondogenito Pietro, che nutriva la passione per la letteratura, le scienze e le arti, dopo le vicende di Gagliano Aterno lo si ritrova a [[Venezia]] accanto all'[[Umanesimo|umanista]] [[Paolo Marso]] a seguire le lezioni del maestro [[Pomponio Leto]]. A Jacovella fu confermata infine la sola contea di [[Venafro]], in [[Molise]], dove morì prima del 1471<ref>{{Cita web|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/asp/loadDoc.asp?pdfDoc=xBeniCulturali/docs/viaggiatori/Lear1.pdf|titolo=Viaggiatori stranieri in terra d'Abruzzo|autore=Edward Lear|editore=Regione Abruzzo|accesso=21 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.viaggioadriatico.it/ViaggiADR/biblioteca_digitale/titoli/scheda_bibliografica.2007-01-25.4017502448/attachment_download/file|titolo=Viaggio in Abruzzo|autore=Richard Keppel Craven|editore=Viaggio Adriatico|accesso=21 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150221143434/http://www.viaggioadriatico.it/ViaggiADR/biblioteca_digitale/titoli/scheda_bibliografica.2007-01-25.4017502448/attachment_download/file}}</ref>.
Non si conosce il vero motivo che spinse il Colonna a non consumare il matrimonio, tuttavia alcune opere storiografiche riportano "per difetto di età o per impotenza"<ref>De Lellis (1671); Celani (1893) dai ''Commentarii'' di [[Pio II]]; Tollis (1967).</ref>. Fatto sta che Jacovella chiese al nuovo [[Papa Eugenio IV]] l'annullamento del matrimonio, ottenuto il quale prese in seconde nozze [[Jacopo Caldora]], all'epoca quasi settantenne e capace di offrire protezione a lei e alla sua contea dai rischi connessi alle spinte espansionistiche dei Colonna. Nel [[1439]], probabilmente a tre mesi dal secondo matrimonio, però la contessa rimase vedova.
 
In questo breve arco di tempo la donna ebbe modo di conoscere il nipote del Caldora, [[Lionello Accrocciamuro]], che tra il [[1440]] e il [[1445]]<ref>Brogi (1900) e Pagani (1968) indicano l'anno 1440; Tollis (1967) e Cantelmi (1976) il 1441; Di Domenico (1997) il 1444; Berardi (2002), Colapietra (1978) e Grossi (1998) il 1445.</ref>, non senza censure e condanne, portò Jacovella alle terze nozze. Nel [[1458]], rimasta di nuovo vedova, si ritrovò a governare da sola la [[contea di Celano]] e a crescere i tre figli [[Ruggero Accrocciamuro|Ruggero]] (detto Rogerone, Ruggerone o Ruggerotto), Pietro<ref>{{Cita|Rubeo||Rubeo, 2015}}, p. 129.</ref> ed Isabella<ref>Michele Manfredi, [http://www.treccani.it/enciclopedia/lionello-accrocciamuro_(Dizionario-Biografico)/ {{Maiuscoletto|Lionello Accrocciamuro}}], ''[[Dizionario biografico degli italiani]]'', vol. 1, 1960.</ref>.
 
=== La contea di Celano al tempo di Jacovella ===
{{vedi anche|Contea di Celano}}
[[File:Castello Piccolomini di Celano (brunito).jpg|miniatura|destra|Castello Piccolomini di Celano (brunito)]]
 
Nella seconda metà del [[XV secolo]] Jacovella fece completare il secondo piano del [[mastio]] e i tre torrioni cilindrici del [[Castello Piccolomini (Celano)|castello di Celano]]. Tra il 1424 e il 1435, durante il periodo in cui era legata a [[Odoardo Colonna]], fornì le decorazioni alla [[Chiesa di San Giovanni Battista (Celano)|chiesa di Giovanni Battista]] in Celano<ref>Gaetano Curzi, ''Il cantiere pittorico della chiesa dei SS. Giovanni Battista e Evangelista a Celano: convergenze e tangenze'', in ''Universitates e Baronie. Arte e architettura in Abruzzo e nel regno al tempo dei Durazzo'', a cura di P. F. Pistilli, F. Manzari, G. Curzi, vol. 1, Pescara, 2008, da p. 19 a p. 34.</ref> e favorì il restauro della [[chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta]] nei pressi di [[Rosciolo dei Marsi|Rosciolo]]<ref>Giuseppe Grossi, ''Marsica, guida storico-archeologica'', Aleph editrice, Luco dei Marsi, 2002, p. 38.</ref>.
Vengono attribuite ad essa e al terzo marito Lionello la costruzione del forte corrispondente alla contemporanea chiesa di San Francesco e l'edificazione della [[chiesa di Santa Maria Valleverde]] e di quella di San Michele Arcangelo (o chiesa di Sant'Angelo) a Celano. La contessa contribuì anche alla costruzione della [[basilica di San Bernardino]] all'[[L'Aquila|Aquila]], oltre alla realizzazione di numerose altre opere.
 
Il figlio di Jacovella, Ruggero Accrocciamuro, dopo la morte del padre rivendicò ad essa i diritti sulla contea di Celano. Jacovella venne così assediata a [[Gagliano Aterno]], dove si era rifugiata nel [[Castello di Gagliano Aterno|castello]] alcuni mesi dopo essere rimasta vedova. Dopo una lunga e tormentata difesa, venne catturata il 17 novembre del [[1462]]. Jacovella venne condotta in prigione, secondo alcune fonti radicate nel tempo nel [[Castello Piccolomini (Ortucchio)|castello]] di [[Ortucchio]]<ref>Brogi (1900), Gori (1864), Agostinoni (1908), Cantelmi (1976), Colapietra (1978) e Grossi (1998).</ref><ref>{{cita web|url = http://www.ortucchio.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=28|titolo = Ortucchio dai Conti di Celano ai Piccolomini|autore = Giuseppe Grossi|editore = Terre Marsicane|accesso = 21 aprile 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160309150835/http://www.ortucchio.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=28|dataarchivio = 9 marzo 2016|urlmorto = sì}}</ref> mentre, secondo altri riferimenti storici, nel vicino palazzo fortificato di [[Castelvecchio Subequo]]<ref>De Felici (1859), Venditti (2009).</ref>.
 
Ruggero Accrocciamuro confiscò il tesoro del maniero di Celano per poter finanziare così l'assedio di [[Sulmona]] da parte dell'amico [[Jacopo Piccinino]]. Persa questa battaglia, con l'ascesa al trono di [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante d'Aragona]], l'Accrocciamuro e il Piccinino vennero esiliati. La contea di Celano venne così espropriata e data ad Antonio [[Piccolomini Todeschini]], andato in sposo alla figlia del Re, [[Maria d'Aragona (1425-1449)|Maria]].
 
Il figlio minore Pietro, che nutriva la passione per la letteratura, la scienza e le arti, dopo le vicende di Gagliano Aterno lo si ritrova a [[Venezia]] accanto all'umanista [[Paolo Marso]] a seguire le lezioni del maestro [[Pomponio Leto]]. A Jacovella da Celano infine fu confermato il solo contado di [[Venafro]], nel contemporaneo [[Molise]], dove morì nel giro di pochi anni prima del [[1471]]<ref>{{cita web|url = http://cultura.regione.abruzzo.it/asp/loadDoc.asp?pdfDoc=xBeniCulturali/docs/viaggiatori/Lear1.pdf|titolo = Viaggiatori stranieri in terra d’Abruzzo|autore = [[Edward Lear]]|editore = Regione Abruzzo|accesso = 21 aprile 2018}}</ref><ref>{{cita web|url = http://www.viaggioadriatico.it/ViaggiADR/biblioteca_digitale/titoli/scheda_bibliografica.2007-01-25.4017502448/attachment_download/file|titolo = Viaggio in Abruzzo|autore = [[Richard Keppel Craven]]|editore = Viaggio Adriatico|accesso = 21 aprile 2018}}</ref>.
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
<div align = "center">
|1 = Jacovella da Celano
{|class = "wikitable"
|2 = Nicolò da Celano
|-
|3 = [[Maria Marzano]]
|-
|rowspan4 = "16" align = "center"|'''JacovellaPietro da Celano'''
|5 = ?
|rowspan = "8" align = "center"|'''Padre:'''<br />Nicolò da Celano
|6 = Giacomo Marzano
|rowspan = "4" align = "center"|'''Nonno paterno:'''<br />Pietro da Celano
|7 = Caterina Sanseverino
|rowspan = "2" align = "center"|'''Bisnonno paterno:'''<br />Ruggero da Celano
|align8 = "center"|'''Trisnonno paterno:'''<br />TommasoRuggero da Celano
|9 = Francesca de Haya
|-
|10 = ?
|align = "center"|'''Trisnonna paterna:'''<br />Isabella Acquaviva
|11 = ?
|-
|12 = Roberto Marzano
|rowspan = "2" align = "center"|'''Bisnonna paterna:'''<br />?
|13 = ?
|align = "center"|'''Trisnonno paterno:'''<br />?
|14 = Ruggero Sanseverino
|-
|15 = Marchesa del Balzo
|align = "center"|'''Trisnonna paterna:'''<br />?
|16 = Tommaso da Celano
|-
|17 = Isabella Acquaviva
|rowspan = "4" align = "center"|'''Nonna paterna:'''<br />?
|18 = [[Giovanni de Haya]]
|rowspan = "2" align = "center"|'''Bisnonno paterno:'''<br />?
|19 = Egidia (Gilia) de Gubicio
|align = "center"|'''Trisnonno paterno:'''<br />?
|20 = ?
|-
|21 = ?
|align = "center"|'''Trisnonna paterna:'''<br />?
|22 = ?
|-
|23 = ?
|rowspan = "2" align = "center"|'''Bisnonna paterna:'''<br />?
|24 = [[Goffredo Marzano]]
|align = "center"|'''Trisnonno paterno:'''<br />?
|25 = Giovanna Ruffo
|-
|26 = ?
|align = "center"|'''Trisnonna paterna:'''<br />?
|27 = ?
|-
|28 = Enrico Sanseverino
|rowspan = "8" align = "center"|'''Madre:'''<br />[[Maria Marzano]]
|29 = Ilaria dell'Oria
|rowspan = "4" align = "center"|'''Nonno materno:'''<br />Giacomo Marzano
|30 = ?
|rowspan = "2" align = "center"|'''Bisnonno materno:'''<br />Roberto Marzano
|31 = ?
|align = "center"|'''Trisnonno materno:'''<br />[[Goffredo Marzano]]
}}
|-
|align = "center"|'''Trisnonna materna:'''<br />Giovanna Ruffo
|-
|rowspan = "2" align = "center"|'''Bisnonna materna:'''<br />?
|align = "center"|'''Trisnonno materno:'''<br />?
|-
|align = "center"|'''Trisnonna materna:'''<br />?
|-
|rowspan = "4" align = "center"|'''Nonna materna:'''<br />Caterina Sanseverino
|rowspan = "2" align = "center"|'''Bisnonno materno:'''<br />Ruggero Sanseverino
|align = "center"|'''Trisnonno materno:'''<br />Enrico Sanseverino
|-
|align = "center"|'''Trisnonna materna:'''<br />Ilaria dell'Oria
|-
|rowspan = "2" align = "center"|'''Bisnonna materna:'''<br />Marchesa del Balzo
|align = "center"|'''Trisnonno materno:'''<br />?
|-
|align = "center"|'''Trisnonna materna:'''<br />?
|}
</div>
 
== Discendenza ==
Jacovella da Celano si sposò tre volte:
* la prima volta nel [[1424]] con [[Odoardo Colonna]], da cui non ebbe figli;
* la seconda volta intornonel al [[1439]] con [[Jacopo Caldora]], da cui non ebbe figli;
* la terza volta tranel il [[1440]] e il [[1445]] con [[Lionello Accrocciamuro]], da cui ebbe due figli, [[Ruggero Accrocciamuro|Ruggero]], [[condottiero]] e [[Contea di Celano|conte di Celano]], e Pietro, [[Umanesimo|umanista]], e una figlia, Isabella, moglie di Guglielmo [[del Balzo]].
 
== Opere ==
Jacovella tra il 1424 e il 1435, durante il periodo in cui era legata ad [[Odoardo Colonna]], fornì le decorazioni alla [[Chiesa di San Giovanni Battista (Celano)|chiesa di Giovanni Battista]] di [[Celano]]<ref name="Gaetano Curzi"/> e favorì il restauro della [[chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta]] nei pressi di [[Rosciolo dei Marsi]]<ref>{{Cita libro|titolo=Marsica, guida storico-archeologica|autore=Giuseppe Grossi|editore=Aleph Editrice|città=Luco dei Marsi|anno=2002|p=38}}</ref>. Vengono attribuiti a lei e al suo terzo marito [[Lionello Accrocciamuro|Lionello]] interventi alla [[Chiesa di San Francesco (Celano)|chiesa di San Francesco]], l'edificazione della [[chiesa di Santa Maria Valleverde]] e di quella di Sant'Angelo di Celano e il completamento del secondo piano del [[Maschio (architettura)|mastio]] e delle tre [[Torre|torri]] cilindriche del [[Castello Piccolomini (Celano)|castello di Celano]] nel 1451. La contessa contribuì anche alla costruzione della [[basilica di San Bernardino]] dell'[[L'Aquila|Aquila]], oltre alla realizzazione di numerose altre opere.
 
== Note ==
;Annotazioni
<references group="A"/>
;Riferimenti
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Jacovella de Celano eroina da romanzo ed il suo castello medioevale|autore=Augusto Cantelmi|editore=Studio Bibliografico La linea d'ombra|città=Pescara|anno=1970|cid=Augusto Cantelmi}}
* {{Bibliografia|Di Pietro, 1869|Andrea Di Pietro, ''Agglomerazione delle popolazioni attuali della Diocesi dei Marsi'', Tipografia Marsicana, Carsoli, 1869.}}
* {{Cita libro|titolo=De viris illustribus Marsorum|autore=Pietro Antonio Corsignani|wkautore=Pietro Antonio Corsignani|editore=Biblioteca Pubblica Bavarese|città=Monaco di Baviera|anno=1712|cid=Pietro Antonio Corsignani, 1712}}
* {{Bibliografia|Cantelmi, 1970|Augusto Cantelmi, ''Jacovella de Celano eroina da romanzo ed il suo castello medioevale'', Studio Bibliografico La Linea D'ombra, Pescara, 1970.}}
* {{Cita libro|titolo=Reggia marsicana ovvero memorie topografico-storiche di varie colonie, e città antiche e moderne della provincia dei Marsi e di Valeria, compresa nel vetusto Lazio, e negli Abruzzi, colla descrizione delle loro chiese, e immagini miracolose; e delle vite de' santi, cogli uomini illustri, e la serie de' vescovi marsicani|autore=Pietro Antonio Corsignani|editore=Biblioteca Pubblica Bavarese|città=Monaco di Baviera|anno=1738|cid=Pietro Antonio Corsignani, 1738}}
* {{Bibliografia|Febonio, 1678|Muzio Febonio, ''Historiae Marsorum'', (provenienza dell'originale, 1668) Biblioteca Pubblica Bavarese, Monaco di Baviera, 1678.}}
* {{Cita libro|titolo=Agglomerazione delle popolazioni attuali della Diocesi dei Marsi|autore=Andrea Di Pietro|editore=Tipografia Marsicana|città=Carsoli|anno=1869|cid=Andrea Di Pietro}}
* {{Bibliografia|Corsignani, 1712|Pietro Antonio Corsignani, ''De Viris illustribus Marsorum'', Biblioteca Pubblica Bavarese, Monaco di Baviera, 1712.}}
* {{Cita libro|titolo=Historiæ Marsorum|autore=Muzio Febonio|wkautore=Muzio Febonio|editore=Biblioteca Pubblica Bavarese|città=Monaco di Baviera|anno=1678|cid=Muzio Febonio}}
* {{Bibliografia|Corsignani, 1738|Pietro Antonio Corsignani, ''Reggia Marsicana ovvero Memorie Topografico-Storiche di varie Colonie, e Città antiche e moderne della Provincia de' i Marsi e di Valeria: Compresa nel Vetusto Lazio, e negli Abruzzi, colla descrizione delle loro Chiese, e Immagini miracolose, e delle Vite de' Santi, cogli Uomini Illustri, e la serie de' Vescovi Marsicani'', Parrino (provenienza dell'originale ''Biblioteca Pubblica Bavarese'', Monaco di Baviera), 1738.}}
* {{Cita libro|titolo=Covella, contessa di Celano: sulla storia di una nobildonna nella Marsica del Quattrocento|autore=Veneranda Rubeo|editore=Edizioni Kirke|città=Avezzano|anno=2015|cid=Veneranda Rubeo}}
* {{Bibliografia|Senatore-Storti, 2011|Francesco Senatore, Francesco Storti, ''Poteri, relazioni, guerra nel regno di Ferrante d'Aragona'', ClioPress, Napoli, 2011.}}
* {{Cita libro|titolo=Poteri, relazioni, guerra nel regno di Ferrante d'Aragona|autore=Francesco Senatore|autore2=Francesco Storti|editore=ClioPress|città=Napoli|anno=2011|cid=Francesco Senatore e Francesco Storti}}
* {{Bibliografia|Rubeo, 2015|Veneranda Rubeo, ''Covella, contessa di Celano: sulla storia di una nobildonna nella Marsica del Quattrocento'', Edizioni Kirke, Avezzano, 2015.}}
 
== Voci correlate ==
{{Colonne}}
* [[Celano (famiglia)]]
* [[Maria Marzano]]
* [[Ruggero Accrocciamuro]]
* [[Odoardo Colonna]]
* [[Jacopo Caldora]]
{{Colonne spezza}}
* [[Lionello Accrocciamuro]]
* [[Ruggero Accrocciamuro]]
* [[Contea di Celano]]
* [[Baronia di Carapelle]]
{{Colonne fine}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=https://quotidianomolise.com/jacovella-da-celano-contessa-di-venafro-nata-nel-1418-e-morta-prima-del-1471/|titolo=Jacovella da Celano, contessa di Venafro, nata nel 1418 e morta prima del 1471|autore=Tonino Atella|sito=quotidianomolise.com|cid=Quotidianomolise.com|accesso=26 novembre 2020}}
* {{cita web|url = http://www.celano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24&pageno=2|titolo = L'età medievale|autore = Giuseppe Grossi|sito = terremarsicane.it|accesso = 21 aprile 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160316091315/http://www.celano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24&pageno=2|dataarchivio = 16 marzo 2016|urlmorto = sì}}
 
{{Portale|Biografiebiografie|Marsica|Storiamedioevo}}
 
[[Categoria:Coniugi dei Colonna (famiglia)]]