Jacovella da Celano: differenze tra le versioni

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|nome = Jacovella da Celano
|immagine =
|stemma = Azure, a bend OrCelanoantico.svgpng
|titolo = [[Contea di Celano|Contessa di Celano]]
|periodo = [[XV secolo]]
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== Biografia ==
[[File:Celano's castle.jpg|thumb|upright|Il [[Castello Piccolomini (Celano)|castello di Celano]], principale dimora di Jacovella]]
{{Citazione|Tra le cose passeggere ne trovo solo una tale da rappresentare l'immagine della vita celeste,<br />e cioè solo l'amore, che un evento fisico non altera, una separazione non separa,<br />la distanza del tempo non annulla.|Stefano di Wassan, in ''Lettera a Covella''<ref>{{Cita|Veneranda Rubeo, 2015|p. 123}}.</ref>}}
Jacovella, detta anche Covella, Iacovella, Jacomella, Iacomella, Jacobella, Iacobella o Giovanna della Ratta<ref>{{Cita|Francesco Senatore-Storti, 2011e Francesco Storti|p. 374}}.</ref>, è stata l'ultima esponente della famiglia dei [[Celano (famiglia)|Celano]]<ref name = "Gaetano Curzi">Gaetano Curzi, ''Il cantiere pittorico della chiesa dei SS. Giovanni Battista e Evangelista a Celano: convergenze e tangenze'', in{{Cita ''libro|titolo=Universitates e Baronie. Arte e architettura in Abruzzo e nel Regno al tempo dei Durazzo'',|autore-capitolo=Gaetano vol.Curzi|curatore=Pio 1,Francesco aPistilli|curatore2=Francesca curaManzari|curatore3=Gaetano diCurzi|editore=Edizioni P.Zip|città=Pescara|anno=2008|volume=1|capitolo=Il F.cantiere Pistilli,pittorico Fdella chiesa dei SS. ManzariGiovanni Battista e G.Evangelista Curzi,a Pescara,Celano: 2008,convergenze pp.e tangenze|pp=19-34.}}</ref>, che trasse il proprio nome dall'[[Contea di Celano|omonima contea]] da essa posseduta, a sua volta discendente dalla casata dei [[Berardi (famiglia)|Berardi]], noti come ''Conti dei Marsi'', i quali rivendicavano di essereerano discendenti diretti di [[Carlo Magno]]. I conti hanno per lungo tempo governato la [[Marsica]]<ref>{{Cita web|url=http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2013/02/24/news/berardi-il-dominio-di-una-famiglia-per-piu-di-due-secoli-1.6595667|titolo=Berardi, il dominio di una famiglia per più di due secoli|autore=Nino Motta|editore=Il Centro|data=24 febbraio 2013|accesso=21 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160315220511/http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2013/02/24/news/berardi-il-dominio-di-una-famiglia-per-piu-di-due-secoli-1.6595667}}</ref>.
 
Ultimogenita di Nicolò, [[Contea di Celano|conte di Celano]], e di [[Maria Marzano]], [[Duca|duchessa]] di [[Sessa Aurunca|Sessa]], secondo alcune fonti nacque nel [[1418]]<ref>{{Cita web|url=http://www.terremarsicane.it/i-conti-dei-marsi-storia-di-una-famiglia/|titolo=I conti Berardi|autore1=Leucio Lippa|autore2=Roberta De Santi|editore=Terre Marsicane|data=20 giugno 2016|accesso=21 aprile 2018}}</ref>, mentre altre collocano la sua nascita a cavallo tra il [[XIV secolo|XIV]] e il [[XV secolo]]. Con la morte del padre Nicolò e l'allontanamento della madre Maria che si risposò con il capitano di ventura [[Giacomo Attendolo|Muzio Attendolo Sforza]], Jacovella, ancora giovane, divenne l'erede dei beni, essendo il fratello Pietro morto improvvisamente nel [[1422]] forse a causa di una malattia, le sorelle Giovanna ed Isabella già sposate e, in quel periodo, le altre due sorelle Angelella<ref group="A">Era in procinto di sposare il condottiero [[Niccolò Piccinino]].</ref> ed Antonella<ref group="A">Risultava sposata nel [[1456]] con Nicolò [[Cantelmo]], 1º duca di [[Sora (Italia)|Sora]], 3º conte d'[[Arce (Italia)|Arce]] e di [[Alvito (Italia)|Alvito]] e 4º conte di [[Popoli (Italia)Terme|Popoli]].</ref>, prossime al matrimonio<ref>{{Cita|Veneranda Rubeo, 2015|p. 59}}.</ref>.
 
Nel [[1424]], per motivi aristocratico-politici, dovette sposare [[Odoardo Colonna]], nipote di [[Papapapa Martino V]]<ref>{{Cita web|url=http://www.celano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24&pageno=2|titolo=L'età medievale|autore=Giuseppe Grossi|editore=Terre Marsicane|accesso=21 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160316091315/http://www.celano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24&pageno=2|dataarchivio=16 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>, ritratto spesso come malato o deforme, il quale divenne così feudatario delle contee di [[AlbeContea (Massadi d'Albe)|Albe]] e [[Contea di Celano|Celano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/151/il-castello|titolo=Il Castello di Celano|autore=Maurizia Mastroddi|editore=MiBACT|data=8 aprile 2013|accesso=21 aprile 2018|dataarchivio=1 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151201012542/http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/151/il-castello|urlmorto=sì}}</ref>. Dopo una convivenza forzata durata circa tre anni e con la sopravvenuta morte di Papapapa Martino V, appena le fu possibile, la giovane scappò da casa [[Colonna (famiglia)|Colonna]], probabilmente aiutata da sua madre Maria, benché quest'ultima fosse ormai lontana dalle vicende celanesi.
 
Non si conosce il vero motivo che spinse il Colonna a non consumare il matrimonio, tuttavia alcune opere storiografiche riportano "«per difetto di età o per impotenza"»<ref>[[Carlo De Lellis|De Lellis]] (1671); Enrico Celani (1893), dai ''Commentarii'' di [[Papapapa Pio II]]; e Camillo Tollis (1967).</ref>. Fatto sta che Jacovella chiese al nuovo [[Papapapa Eugenio IV]] l'annullamento del matrimonio, ottenuto il quale prese in seconde nozze [[Jacopo Caldora]], all'epoca quasi settantenne e capace di offrire protezione a lei e alla sua contea dai rischi connessi alle spinte espansionistiche dei Colonna. Nel [[1439]], probabilmente a tre mesi dal secondo matrimonio, però la contessa rimase vedova.
 
In questo breve arco di tempo la donna ebbe modo di conoscere il nipote del Caldora, [[Lionello Accrocciamuro]], che molto probabilmente nel [[1440]]<ref>''{{Cita libro|titolo=Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti'', vol. 184, Roma, |editore=Tipografia delle Belle Arti, |città=Roma|anno=1864, |volume=184|p. =121.}}</ref>, non senza censure e condanne, portò Jacovella alle terze nozze. Nel [[1458]], rimasta di nuovo vedova, si ritrovò a governare da sola la [[contea di Celano]] e a crescere i tre figli [[Ruggero Accrocciamuro|Ruggero]], Pietro<ref>{{Cita|Veneranda Rubeo, 2015|p. 129}}.</ref> ed Isabella<ref>Michele Manfredi, [http://www.treccani.it/enciclopedia/lionello-accrocciamuro_(Dizionario-Biografico)/ {{MaiuscolettoDBI|nome=Lionello Accrocciamuro|nomeurl=lionello-accrocciamuro|autore=Michele Manfredi|anno=1960|volume=1}}], ''[[Dizionario biografico degli italiani]]'', vol. 1, 1960.</ref>.
[[File:Castello di Gagliano Aterno 10.JPG|thumb|Il [[castello di Gagliano Aterno]], in cui fu assediata ed imprigionata Jacovella]]
Il figlio di Jacovella, Ruggero Accrocciamuro, dopo la morte del padre, nonostante la minore età, rivendicò a lei i suoi diritti sulla contea di Celano e, con l'aiuto di [[Jacopo Piccinino]] e del suo esercito, l'assediò nel [[castello di Gagliano Aterno]], nel quale si era rifugiata alcuni mesi dopo essere rimasta vedova<ref name = "Angelo di Costanzo">Angelo{{Cita di Costanzo, ''libro|titolo=Historia del Regno di Napoli'',|autore=Angelo di Costanzo|città=Napoli, |anno=1710, |pp. =508-509.}}</ref><ref name = "Giovanni Battista Carafa">Giovanni{{Cita Battista Carafa, ''libro|titolo=Dell'historie del Regno di Napoli'',|autore=Giovanni Napoli,Battista Carafa|città=Napoli|anno=1572, |p. =249.}}</ref>. Dopo tre giorni continui di attacchi la contessa fu catturata ed imprigionata nel castello stesso. Tutti i feudi della contessa passarono quindi sotto il controllo del figlio Ruggero, mentre il Piccinino rubò nel castello gioielli, suppellettili ed una grande quantità di lana del valore complessivo di 80.000{{formatnum:80000}} [[Ducato (moneta)|ducati]] che utilizzò per ricostituire l'esercito ed assediare [[Sulmona]] l'anno seguente ([[1463]])<ref name = "Angelo di Costanzo"/><ref name = "Giovanni Battista Carafa"/><ref name = "condottieridiventura.it">{{Cita web|url=https://condottieridiventura.it/jacopo-piccinino-di-perugia/|titolo=Jacopo Piccinino}}</ref>. Jacovella per riottenere la libertà fu costretta a pagare 120.000{{formatnum:120000}} ducati<ref name = "condottieridiventura.it"/>. Subito dopo corse voce che [[Matteo di Capua (condottiero)|Matteo di Capua]], [[viceré]] degli [[Abruzzi e Molise|Abruzzi]] per conto del Rere del [[Regno di Napoli]] [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante d'Aragona]], avesse preferito non soccorrere la contessa per non far cadere in rovina Jacopo Piccinino, col quale nutriva buoni rapporti di amicizia nonostante gli opposti schieramenti<ref name = "Angelo di Costanzo"/><ref name = "Giovanni Battista Carafa"/>. Fallito poi l'assedio di Sulmona, l'Accrocciamuro e il Piccinino furono tuttavia esiliati e la contea di Celano fu assegnata dal sovrano ad [[Antonio Piccolomini d'Aragona|Antonio Piccolomini]], che aveva sposato [[Maria d'Aragona (1425-1449)|Maria d'Aragona]], una delle figlie del Rere.
 
Quanto al figlio secondogenito Pietro, che nutriva la passione per la letteratura, lale scienzascienze e le arti, dopo le vicende di Gagliano Aterno lo si ritrova a [[Venezia]] accanto all'[[Umanesimo|umanista]] [[Paolo Marso]] a seguire le lezioni del maestro [[Pomponio Leto]]. A Jacovella fu confermata infine la sola contea di [[Venafro]], in [[Molise]], dove morì prima del [[1471]]<ref>{{Cita web|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/asp/loadDoc.asp?pdfDoc=xBeniCulturali/docs/viaggiatori/Lear1.pdf|titolo=Viaggiatori stranieri in terra d'Abruzzo|autore=Edward Lear|editore=Regione Abruzzo|accesso=21 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.viaggioadriatico.it/ViaggiADR/biblioteca_digitale/titoli/scheda_bibliografica.2007-01-25.4017502448/attachment_download/file|titolo=Viaggio in Abruzzo|autore=Richard Keppel Craven|editore=Viaggio Adriatico|accesso=21 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150221143434/http://www.viaggioadriatico.it/ViaggiADR/biblioteca_digitale/titoli/scheda_bibliografica.2007-01-25.4017502448/attachment_download/file}}</ref>.
 
== Ascendenza ==
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|7 = Caterina Sanseverino
|8 = Ruggero da Celano
|9 = ?Francesca de Haya
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|11 = ?
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|16 = Tommaso da Celano
|17 = Isabella Acquaviva
|18 = ?[[Giovanni de Haya]]
|19 = Egidia (Gilia) de Gubicio
|19 = ?
|20 = ?
|21 = ?
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== Discendenza ==
Jacovella da Celano si sposò tre volte:
* la prima volta nel [[1424]] con [[Odoardo Colonna]], da cui non ebbe figli;
* la seconda volta nel [[1439]] con [[Jacopo Caldora]], da cui non ebbe figli;
* la terza volta nel [[1440]] con [[Lionello Accrocciamuro]], da cui ebbe due figli, [[Ruggero Accrocciamuro|Ruggero]], [[condottiero]] e [[Contea di Celano|conte di Celano]], e Pietro, [[Umanesimo|umanista]], e una figlia, Isabella, moglie di Guglielmo [[del Balzo]].
 
== Opere ==
Jacovella tra il [[1424]] e il [[1435]], durante il periodo in cui era legata ad [[Odoardo Colonna]], fornì le decorazioni alla [[Chiesa di San Giovanni Battista (Celano)|chiesa di Giovanni Battista]] di [[Celano]]<ref name = "Gaetano Curzi"/> e favorì il restauro della [[chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta]] nei pressi di [[Rosciolo dei Marsi]]<ref>Giuseppe{{Cita Grossi, ''libro|titolo=Marsica, guida storico-archeologica'',|autore=Giuseppe Grossi|editore=Aleph Editrice|città=Luco dei Marsi, Aleph Editrice, |anno=2002, |p. =38.}}</ref>. Vengono attribuiti a lei e al suo terzo marito [[Lionello Accrocciamuro|Lionello]] interventi alla [[Chiesa di San Francesco (Celano)|chiesa di San Francesco]], l'edificazione della [[chiesa di Santa Maria Valleverde]] e di quella di Sant'Angelo di Celano e il completamento del secondo piano del [[Maschio (architettura)|mastio]] e delle tre [[Torre|torri]] cilindriche del [[Castello Piccolomini (Celano)|castello di Celano]] nel [[1450]]1451. La contessa contribuì anche alla costruzione della [[basilica di San Bernardino]] di dell'[[L'Aquila|Aquila]], oltre alla realizzazione di numerose altre opere.
 
== Note ==
;Annotazioni
<references group="A"/>
;Riferimenti
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=AgglomerazioneJacovella dellede popolazioniCelano attualieroina dellada Diocesiromanzo deied Marsiil suo castello medioevale|autore=AndreaAugusto Di PietroCantelmi|editore=TipografiaStudio MarsicanaBibliografico La linea d'ombra|città=CarsoliPescara|anno=18691970|cid=Andrea Di Pietro,Augusto 1869Cantelmi}}
* {{Cita libro|titolo=Jacovella de Celano eroina da romanzo ed il suo castello medioevale|autore=Augusto Cantelmi|editore=Studio Bibliografico La Linea d'ombra|città=Pescara|anno=1970|cid=Augusto Cantelmi, 1970}}
* {{Cita libro|titolo=Historiæ Marsorum|autore=Muzio Febonio|wkautore=Muzio Febonio|editore=Biblioteca Pubblica Bavarese|città=Monaco di Baviera|anno=1678|cid=Muzio Febonio, 1678}}
* {{Cita libro|titolo=De viris illustribus Marsorum|autore=Pietro Antonio Corsignani|wkautore=Pietro Antonio Corsignani|editore=Biblioteca Pubblica Bavarese|città=Monaco di Baviera|anno=1712|cid=Pietro Antonio Corsignani, 1712}}
* {{Cita libro|titolo=Reggia marsicana ovvero memorie topografico-storiche di varie colonie, e città antiche e moderne della provincia dei Marsi e di Valeria, compresa nel vetusto Lazio, e negli Abruzzi, colla descrizione delle loro chiese, e immagini miracolose; e delle vite de' santi, cogli uomini illustri, e la serie de' vescovi marsicani|autore=Pietro Antonio Corsignani|wkautore=Pietro Antonio Corsignani|editore=Biblioteca Pubblica Bavarese|città=Monaco di Baviera|anno=1738|cid=Pietro Antonio Corsignani, 1738}}
* {{Cita libro|titolo=Poteri,Agglomerazione relazioni,delle guerrapopolazioni nelattuali regnodella diDiocesi Ferrantedei d'AragonaMarsi|autore=FrancescoAndrea Senatore|autore2=FrancescoDi StortiPietro|editore=ClioPressTipografia Marsicana|città=NapoliCarsoli|anno=20111869|cid=Senatore-Storti,Andrea Di 2011Pietro}}
* {{Cita libro|titolo=Covella,Historiæ contessa di Celano: sulla storia di una nobildonna nella Marsica del QuattrocentoMarsorum|autore=VenerandaMuzio RubeoFebonio|wkautore=Muzio Febonio|editore=EdizioniBiblioteca KirkePubblica Bavarese|città=AvezzanoMonaco di Baviera|anno=20151678|cid=Veneranda Rubeo,Muzio 2015Febonio}}
* {{Cita libro|titolo=Covella, contessa di Celano: sulla storia di una nobildonna nella Marsica del Quattrocento|autore=Veneranda Rubeo|editore=Edizioni Kirke|città=Avezzano|anno=2015|cid=Veneranda Rubeo}}
* {{Cita libro|titolo=Poteri, relazioni, guerra nel regno di Ferrante d'Aragona|autore=Francesco Senatore|autore2=Francesco Storti|editore=ClioPress|città=Napoli|anno=2011|cid=Francesco Senatore e Francesco Storti}}
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=https://quotidianomolise.com/jacovella-da-celano-contessa-di-venafro-nata-nel-1418-e-morta-prima-del-1471/|titolo=Jacovella da Celano, Contessacontessa di Venafro, nata nel 1418 e morta prima del 1471|autore=Tonino Atella|sito=quotidianomolise.com|cid=Quotidianomolise.com|accesso=26 novembre 2020}}
 
{{Portale|Biografiebiografie|Medioevomedioevo}}
 
[[Categoria:Coniugi dei Colonna (famiglia)]]