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{{citazione|Per conoscere / me e le mie verità / io ho combattuto / fantasmi di angosce / con perdite d'io. / Per distruggere / vecchie realtà / ho galleggiato / su mari di irrazionalità. / Ho dormito / per non morire / buttando i miei miti di carta / su cieli di schizofrenìa.|
{{Album
|titolo = Clic
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| giudizio2 = {{Giudizio|4|5}}
}}
'''''Clic'''''
== Descrizione ==
L'album segnò una più decisa virata verso l'avanguardia contemporanea e un significativo allontanamento della formula [[rock progressivo|progressiva]] che aveva caratterizzato i primi tre album: cambio di stile che rimarrà inalterato fino alla fine degli anni settanta.<ref name=FQ>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/15/franco-battiato-quarantanni-fa-clic-ponte-tra-due-mondi/1590778/|titolo=Franco Battiato: quarant’anni fa ‘Clic’, ponte tra due mondi|accesso=1º maggio 2016}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Dizionario dei cantautori|autore=Giangilberto Monti, Veronica di Pietro|editore=Garzanti|anno=2003|pagine=55}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Progressive & Underground|autore=Cesare Rizzi|editore=Giunti|anno=2003|pagine=168}}</ref> Come nel precedente lavoro, è presente l'influenza del [[musica minimalista|minimalismo]] di [[Terry Riley]] e [[Steve Reich]] nonché della musica di [[Karlheinz Stockhausen]], al quale peraltro è dedicato l'intero album<ref name=FQ/><ref>Dizionario dei cantautori (Giangilberto Monti, Veronica di Pietro, Garzanti, 2003, pag. 55)</ref> e dei suoi collage sonori. Altro compositore che ispirò il Battiato di ''Clic'' fu [[John Cage]].<ref>{{cita web|url=http://www.battiato.it/?page_id=1298|titolo=Clic (sito ufficiale di Franco Battiato)|accesso=1º maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160602101658/http://www.battiato.it/?page_id=1298|dataarchivio=2 giugno 2016|urlmorto=sì}}</ref> La grafica gatefold originale presentava una copertina minimalista, una griglia in bianco e nero realizzata da Mario Convertino, accompagnato da un libro spillato in cui Battiato esprime il manifesto del suo allora nuovo lavoro musicale.
L'unico brano con voce solista, ''No U Turn'', inizia con l'utilizzo di metalli e cristalli, e descrive tramite un testo onirico la rinascita artistico-spirituale di Franco, accompagnato dai vocalizzi dell'amico [[Juri Camisasca]]; la parte vocale è inoltre anticipata dalla stessa linea melodica del testo riprodotta al contrario per un minuto circa. ''No U Turn'' rimarrà l'ultima canzone cantata incisa durante il periodo sperimentale del Maestro, venendo recuperata infine per essere inclusa nell'album dal vivo ''[[Giubbe rosse (album)|Giubbe rosse]]'' del 1989.
Il brano ''Propiedad prohibida'' richiama, con il suo loop claustrofobico ed ossessivo realizzato col [[EMS VCS 3|VCS3]], alla sequenza di ''Sequenze e frequenze'' dell'[[Sulle corde di Aries|album precedente]] ed è usato come sigla del rotocalco d'informazione ''[[TG2|TG2 Dossier]]''.<ref name=LaPosta>{{cita libro|titolo=|autore=Annino La Posta, Franco Battiato|editore=Giunti|anno=2010|pagine=48-49, 75}}</ref> Ha ricevuto nel 2014 un [[remix]] nell'album [[Joe Patti's Experimental Group]], realizzato in collaborazione con Pino "Pinaxa" Pischetola.
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''Nel cantiere di un'infanzia'' unisce la sperimentazione musicale elettroacustica a quella tecnica: in questa traccia, analogamente a quanto avvenuto in ''No U Turn'', vengono riprodotte quelle che sembrano essere voci di bambini al contrario. Curiosamente, il primo album di Battiato, [[Fetus]], conteneva nella traccia di apertura ''Energia'' voci infantili su un soundscape elettronico.
''I cancelli della memoria'' contiene al suo interno una citazione pianistica alla terza composizione delle [[danze popolari rumene]] di [[Béla Bartók]], dal nome ''Topogó / Pe loc'' (traducibile come ''Sul posto''), conferendo una suggestione misteriosa e sospesa al brano; la canzone venne poi recuperata alcuni anni dopo per fare da base al monologo di [[Giorgio Gaber]] ''Situazione donna'', inserito in ''[[Polli d'allevamento]]'', spettacolo per il quale Battiato e [[Giusto Pio]] curarono le orchestrazioni.<ref name=LaPosta/>
La conclusiva ''Ethika fon Ethica'' è un lavoro svolto dall'artista ripostese seguendo le sperimentazioni di Cage e Stockhausen nel trattamento di onde ed emissioni sonore radiofoniche in linguaggio musicale. Per alcuni secondi appaiono un estratto dell'inno fascista [[Faccetta nera]]
=== Pubblicazione ===
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== Bibliografia ==
*{{Cita libro|autore=[[Fabio Zuffanti]]|titolo=Franco Battiato. La voce del padrone, 1945-1982|editore=
== Collegamenti esterni ==
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