Aleksandr Vasil'evič Suvorov: differenze tra le versioni
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=== Le origini della famiglia ===
[[File:Суворов Василий Иванович.jpg|miniatura|sinistra|Il generale [[Vasilij Ivanovič Suvorov]], padre di Aleksandr]]
Era l'unico figlio maschio del generale [[Vasilij Ivanovič Suvorov]], appartenente a una nobile famiglia originaria di [[Velikij Novgorod]]; sua madre era Eudossia Feodosievna Manukova, figlia di Feodosej Manukov, appartenente alla vecchia aristocrazia di Mosca, a casa del quale il giovane Suvorov venne alla luce. Secondo quanto riportato dallo stesso Suvorov successivamente nei suoi scritti, i suoi antenati avrebbero avuto origini svedesi e sarebbero giunti in Russia con un certo Suvor che dal 1622 si sarebbe posto al servizio dello zar [[Michele I di Russia]] e per lui avrebbe combattuto nelle [[guerre russo-crimee|guerre contro i Tatari]] e i Polacchi.<ref>{{Cita libro|nome=Prince Aleksandr Vasil'evich SUVOROV (Field|cognome=Marshal.)|titolo=History of the Life and Campaigns of Count A. Suworow Rymnikski. Translated [and abridged] from the German|url=https://books.google.it/books?id=r4laAAAAcAAJ&printsec=frontcover&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|accesso=
Gli studiosi [[Nikolaj Baskakov]] e [[Aleksandra Superanskaja]] hanno recentemente fatto notare come la parola Suvorov in russo antico era afferente a un nome maschile, ''Suvor'' appunto, basato sull'aggettivo ''suvory'' o ''surovy'' che significa "severo". Baskakov ha inoltre fatto notare come lo stemma della famiglia Suvorov non riporti simboli di origine o tradizione araldica svedese. Tra i primi a sfatare quanto sostenuto dal generale Suvorov sulle origini svedesi della sua casata vi fu certamente la zarina [[Caterina II di Russia]], la quale scrisse in una sua lettera a [[Johann von Zimmerman]] nel 1790: "È senz'ombra di dubbio che il nome dei Suvorov sia da tempo nobile e da tempo essi risiedano in Russia". La tesi degli storici, supportata da queste asserzioni, si baserebbe sul fatto che al 1699 vi erano almeno diciannove famiglie Suvorov tra loro imparentate, tutte con proprietà terriere consistenti, che certamente non potevano essere tipiche di una famiglia giunta in Russia solo nel 1622 dall'estero.
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{{Citazione|... Ma riflettete: se mai si trovassero in mezzo a voi degli uomini tanto perfidi da brandire le armi contro il nostro Augusto Sovrano, o favorire in qualche modo le astute manovre della Repubblica francese, se mai, io dico, si trovassero persone di tal sorta, sul momento, senza alcun riguardo per il loro stato, nascita, impiego, condizione, saranno fucilati; e inoltre le loro famiglie perseguitate e annientate, le loro case rase e confiscati i beni. ...|dal Proclama agli Italiani del generale Suvorov - 14 marzo 1799}}
[[File:Suvorov in Milan.jpg|miniatura|destra|L'ingresso trionfale delle truppe di Suvorov a Milano]]
In poche settimane, Suvorov riuscì a reclutare 10.000 volontari, tra le popolazioni scontente e impaurite dalle ruberie messe in atto dall'esercito francese. Già dal 19 aprile gli alleati russo-austriaci con circa 80.000 uomini giunsero al fiume [[Adda]] sotto il comando di Suvorov.
Il primo scontro delle truppe di Suvorov con i francesi sul territorio italiano portò alla conquista della città fortificata di [[Brescia]] il 21 aprile (in questa battaglia si distinse il maggiore generale principe Bagration). La conquista di Brescia permise di iniziare il blocco delle fortezze nemiche di [[Mantova]] e [[Peschiera del Garda|Peschiera]] e di iniziare il movimento del grosso delle truppe verso [[Milano]] dove parte dell'esercito si stava ritirando, trincerandosi all'[[Adda]].
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La strategia di Suvorov si distinse già alla sua epoca per una capacità di attività e determinazione eccezionali. L'obiettivo principale delle operazioni militari secondo Suvorov era quello di distruggere l'esercito nemico in battaglia in campo aperto. La tattica vincente della sua opera era l'offensiva. "La vera regola dell'arte militare", insegnava Suvorov, "è attaccare direttamente il nemico dal lato dove esso si presenta più debole, e non convergere timidamente facendosi strada attraverso continui volteggiamenti... la questione può essere risolta solo da un'offensiva audace diretta". Dando la preferenza all'offensiva, Suvorov ha ritenuto possibile in alcuni casi ricorrere alla difesa e persino ritirarsi nell'interesse di preservare le truppe dalla presenza di un corpo superiore di nemici. Suvorov non fu così, nel suo tempo, solo il più grande stratega, ma anche un insuperabile esperto di tattica. Il merito speciale di Suvorov in questo senso era quello di avere migliorato la tattica dell'uso delle colonne di uomini in combinazione con il sistema d'azione libera, un metodo di battaglia creato in occidente solo durante le guerre della Rivoluzione francese della fine del XVIII secolo e poi sviluppato da Napoleone. La tattica di Suvorov combinava correttamente il colpo a fuoco con quello a baionetta. Le tattiche di Suvorov erano basate sulla conoscenza il più perfetta possibile della situazione militare del nemico, oltre a un'attenta considerazione della situazione e delle risorse, velocità e sorpresa.<ref name="ReferenceA"/>
Suvorov ha contribuito per primo alla creazione di un sistema avanzato di istruzione e addestramento delle truppe. Questo si basava sulla convinzione che l'uomo può essere un fattore decisivo nella vittoria. Egli si oppose sempre categoricamente alla pura esercitazione teorica o da parata che egli giudicava insensata, stancante e svilente per i soldati, cercando invece di suscitare nei suoi soldati un senso di identità nazionale e amore per la patria, di abituarli ad azioni coraggiose, di renderli versatili e abili nella più ampia varietà di condizioni di combattimento. Suvorov esigeva che i suoi subordinati avessero una chiara comprensione dell'essenza dei compiti che dovevano affrontare: il piano d'azione veniva spiegato correttamente agli ufficiali come ai semplici soldati, poiché "ogni soldato deve capire la sua manovra".<ref name="ReferenceA">{{Cita web |url=http://bse.sci-lib.com/article107301.html |titolo=Biografia di Suvorov nella "Grande
Suvorov prestò grande attenzione alla vita e al benessere dei soldati e sotto la sua direzione le malattie che furono il "flagello" degli eserciti del XVIII secolo diminuirono drasticamente. Mostrando instancabile cura per i suoi soldati, la loro vita e le loro necessità e condividendo con loro tutte le difficoltà della vita del campo, Suvorov seppe guadagnarsi una fiducia e una stima
L'attività di comando di Suvorov ha lasciato un segno profondo nella storia dell'esercito russo. Seguace delle dottrine di [[Pietro I di Russia]] e allievo di P. A. Rumjancev, Suvorov formò molti dei più famosi comandanti militari della Russia dell'epoca tra cui M. I. Kutuzov e P. I. Bagration.
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* {{cita libro |autore=Carlo Botta |wkautore=Carlo Botta |titolo=Storia d'Italia dal 1789 al 1814 (in ventisette libri) |città=Lugano |editore=Giuseppe Ruggia e C. |anno=1834 |annooriginale=1824 |url=http://books.google.co.ug/books?id=mMdWy6Hel6IC&hl=it&source=gbs_navlinks_s |cid=Botta 1834}}
* Marco Galandra e Marco Baratto, ''1799 le baionette sagge'', Pavia, 1999.
* Francesco Frasca, ''La campagna degli Austro-Russi in Italia: aspetti tattici e strategici'', in atti del ''Colloque Souvorov du Bicentenaire 1799-1999'', Zurich: Bibliothèque militaire fédérale, 2001, pp.
* Maria Fedotova, ''SUVOROV - La Campagna Italo-Svizzera e la liberazione di Torino nel 1799'', ed. Pintore, 2004.
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