Francesco Crispi: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Francesco Crispi
|immagine = Francesco Crispi (1).jpg
|carica = [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|Presidente del Consiglio dei ministri]],<br /> [[ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|ministro degli Esteri]] e<br /> [[Ministri dell'interno del Regno d'Italia|ministro dell'interno del Regno d'Italia]]
|monarca = [[Umberto I di Savoia|Umberto I]]
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|firma = Firma di Francesco Crispi.jpg|
}}
{{militare
|Nome =
|Immagine = Crispi giovane.jpg
|Didascalia = Crispi a metà Ottocento
|Data_di_nascita = 4 ottobre 1818
|Nato_a = [[Ribera]]
|Data_di_morte = 11 agosto 1901 (82 anni)
|Morto_a = [[Napoli]]
|Luogo_di_sepoltura = [[Chiesa di San Domenico (Palermo)]]
|Etnia = [[Arbëreshë|Italo-Albanese]]
|Nazione_servita = {{
|Forza_armata = {{Bandiera|ITA}} [[I Mille]]
|Arma = [[Fanteria]]
|Comandanti = [[Giuseppe Garibaldi]]
|Campagne =
|Guerre = [[Rivoluzione siciliana del 1848]]<br />[[Spedizione dei Mille]] |Battaglie = [[Battaglia di Calatafimi]]<br />[[Insurrezione di Palermo (1860)]]
|Azioni = Soccorso ai feriti nella Battaglia di Calatafimi
|Altre_cariche = Presidente del Consiglio dei ministri<br />Ministro dell'interno<br />Ministro degli Esteri<br />Presidente della Camera dei deputati
|Note =
|Ref =
|Anni_di_servizio = 1860
}}
{{Bio
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|AnnoMorte = 1901
|Epoca = 1800
|Attività =
|Attività2 =
|Nazionalità = italiano
}}
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In politica estera coltivò l'amicizia con la [[Impero tedesco|Germania]], che apparteneva con l'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] e l'[[Impero austro-ungarico|Austria]] alla [[Triplice alleanza (1882)|triplice alleanza]]. Avversò quasi sempre la [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]], contro la quale rinforzò l'[[Regio Esercito|esercito]] e la [[Regia Marina|marina]].
I suoi governi si distinsero per importanti riforme sociali (come il [[Codice penale italiano del 1889|codice Zanardelli]] che abolì la [[Pena di morte in Italia|pena di morte]] e introdusse la [[libertà di sciopero]]) ma anche per la lotta agli [[anarchia|anarchici]] e ai [[socialismo|socialisti]], i cui moti dei [[Fasci siciliani]] furono repressi con la [[legge marziale]]. In campo economico il suo [[Governo Crispi IV|quarto governo]] migliorò le condizioni del Paese. Crispi sostenne tuttavia una dispendiosa [[colonialismo italiano|politica coloniale]] in [[Africa]] che, dopo alcuni successi, portò alla [[Battaglia di Adua|disfatta di Adua]] del 1896
== Biografia ==
=== Le origini e la gioventù (fino al 1847) ===
La famiglia di Francesco Crispi proveniva da [[Palazzo Adriano]], presso [[Palermo]], comunità appartenente alla minoranza albanese (''[[Arbëreshë di Sicilia|arbëreshe]]'') di Sicilia. La cittadina era stata fondata sul finire del [[XV secolo]] da esuli [[albanesi]] in fuga dai [[Impero ottomano|turco-ottomani]] e il nonno paterno di Crispi, anch'egli Francesco (1763-1837), era un [[presbitero|sacerdote]] cattolico di rito orientale del clero italo-albanese<ref>Ai preti di rito bizantino (''papàs-priftërat'') della [[Chiesa cattolica italo-albanese]] (vedi [[Eparchia di Piana degli Albanesi]]), per antica tradizione canonica, è permesso l'uxorato.</ref><ref>{{Cita|Duggan|pp. 4-6}}.</ref>.
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==== Cospiratore antiborbonico ====
[[File:Italia 1843.svg|miniatura|sinistra|L'Italia al tempo in cui Francesco Crispi era giovane. In arancio il Regno delle Due Sicilie, dove nacque.]]▼
Fra il 1838 e il 1839, prima della tragedia familiare che lo avrebbe colpito, Crispi fondò un proprio giornale, ''L'Oreteo''.<ref>Come precisato sul 1º numero del giornale, il suo nome si rifaceva al piccolo fiume palermitano [[Oreto]]. Una breve analisi della rivista si trova nella relazione di Simonetta La Barbera, "Linee e temi della stampa periodica palermitana dell'Ottocento", al convegno torinese del 2002 ''Percorsi di critica'', Milano, Vita e Pensiero, 2007, pp. 99-100. ISBN 978-88-343-1432-6. Consultabile anche su [http://books.google.it/books?id=WHyYVHCyj0sC&printsec=frontcover&dq=Percorsi+di+critica:+un+archivio+per+le+riviste+d'arte+in+Italia&hl=it&ei=jGp3TYT6IYG38QPtxpCgDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=oreteo&f=false Google libri].</ref> Questa esperienza lo mise in contatto con una serie di personaggi politici fra cui il liberale napoletano [[Carlo Poerio]]. Già nel 1842 Crispi scriveva della necessità di istruire i poveri, del danno procurato dalla eccessiva ricchezza della Chiesa e della necessità che tutti i cittadini, donne incluse, fossero uguali davanti alla legge<ref>{{Cita|Duggan|pp. 26-27, 32}}.</ref>.
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=== La rivoluzione siciliana (1848-1849) ===
{{vedi anche|Rivoluzione siciliana del 1848}}
[[File:
▲[[File:Italia 1843.svg|miniatura|sinistra|L'Italia al tempo in cui Francesco Crispi era giovane. In arancio il Regno delle Due Sicilie, dove nacque.]]
La sommossa antiborbonica scoppiò a Palermo il 12 gennaio 1848. Crispi partì da Napoli per la Sicilia il giorno dopo e il 14 era a Palermo. Il Comitato generale (un governo provvisorio), diretto dal liberale [[Ruggero Settimo]], fu articolato in quattro comitati, a Crispi fu assegnato quello della Difesa, con una speciale responsabilità per l'allestimento delle barricate<ref>{{Cita|Duggan|pp. 60-61}}.</ref>.
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=== L'esilio in Europa (1849-1858) ===
[[File:Crimea Cernaia DeStefani.JPG|miniatura|upright=1.3|I piemontesi alla battaglia della Cernaia durante la [[guerra di Crimea]]. Per il loro autoritarismo Crispi definì "barbari" sia i russi che i turchi.]]▼
A Marsiglia Crispi conobbe la donna che sarebbe diventata la sua seconda moglie: [[Rosalia Montmasson|Rose Montmasson]], nata cinque anni dopo di lui nell'[[Alta Savoia]] (che a quel tempo apparteneva al Regno di Sardegna) in una famiglia di agricoltori<ref>{{Cita|Duggan|pp. 85-86}}.</ref>.
==== A Torino e a Malta ====
[[File:Rivolta di Palermo 1848.jpg|miniatura|left|upright=1.2|Francesco Crispi fu uno degli organizzatori della sommossa di Palermo del 1848 e una delle personalità del governo provvisorio antiborbonico che si costituì.]]
▲[[File:Crimea Cernaia DeStefani.JPG|miniatura|upright=1.3|I piemontesi alla battaglia della Cernaia durante la [[guerra di Crimea]]. Per il loro autoritarismo Crispi definì "barbari" sia i russi che i turchi.]]
Nel settembre del 1849 Crispi si trasferì da Marsiglia a [[Torino]], la capitale del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], l'unico stato italiano che avesse mantenuto la sua costituzione. Scoperto per un suo errore ad avere ancora contatti con i liberali siciliani, l'8 luglio 1850 fu bandito formalmente dal Regno delle Due Sicilie<ref>{{Cita|Duggan|pp. 87, 98-100}}.</ref>.
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{{citazione|Albanese di sangue e di cuore|Crispi a [[Girolamo De Rada]], in occasione del congresso albanese tenuto in [[Corigliano Calabro]] il 3 ottobre 1895<ref name=crispialb>{{cita web|url=http://www.unibesa.it/images/GiuseppeSchiroCennisullaorigineefondazionedellecoloniealbanesidiSicilia.pdf|titolo=Cenni sulla origine e fondazione delle colonie albanesi di Sicilia, p. 46-47|autore=[[Giuseppe Schirò (1865-1927)|Giuseppe Schirò]]|accesso=5 febbraio 2016}}</ref>.}}
Francesco Crispi andava fiero della sua origine [[Arbëreshë|albanese]] e amava l'[[Albania ottomana|Albania]]. Il cognome Crispi in [[Sicilia]] e [[Calabria]] è difatti un tipico cognome ''[[Arbëreshë|arbëresh]]'', in origine ''Kryeshpi'' (Capocasa), poi italianizzato<ref>[http://www.oresteparise.it/cognomi/cognomicz.htm Raffaele Patitucci D'Alifera Patitari, ''Casati albanesi in Calabria e Sicilia, estratto da "Rivista Storica Calabrese" N.S. X-XI (1989-1990) NN 1-4, APPENDICE VII, Cognomi Albanesi o italianizzati dei paesi albanesi del catanzarese e della Sicilia. Appartenenti specialmente all'emigrazione dei fratelli Reres (1448)'']</ref>. Per l'Albania, Crispi aveva preso posizione nella sua causa d'[[Indipendenza dell'Albania|indipendenza]] dall'[[Impero ottomano]]. Oltre alle varie lettere a [[Girolamo De Rada]], uno dei maggiori
Nel ''[[Giornale di Sicilia]]'' del 1º gennaio 1898 si accenna ad una visita che Francesco Crispi volle fare al ''Seminario Italo-Albanese'' di [[Palermo]], dove egli aveva ricevuta la sua prima [[educazione]], e fra l'altro ivi si leggono queste affermazioni del Crispi: {{citazione|Con nobili parole espresse la speranza che, al più presto, l'Albania scuota il giorno musulmano e raccomando agli alunni, in modo speciale, lo studio della lingua e della letteratura albanese; facendo voti che finalmente il Governo voglia istituirne la cattedra nel Regio Istituto Orientale di Napoli<ref name=crispialb/>.}}
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*{{cita pubblicazione |nome=Ambra |cognome=Boldetti |titolo=La repressione in Italia: il caso del 1894 |rivista=Rivista di storia contemporanea|editore= |città= |numero= 4|anno=1977 |mese=ottobre |pp=|id= |cid =Boldetti|pmid= |url= |lingua=it |accesso= |abstract= }}
*{{cita libro|autore= Pier Carlo Masini||wkautore = Pier Carlo Masini|titolo=Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati |città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1981|cid=Masini}}
==Voci correlate==
* [[Rosalia Montmasson]]
== Altri progetti ==
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