Caravaggio: differenze tra le versioni
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Formatosi a [[Milano]] e attivo per gran parte della sua vita artistica a [[Roma]]
Animo particolarmente irrequieto, nella
== Biografia ==
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[[File:Boy with a Basket of Fruit by Caravaggio.jpg|thumb|left|upright|''[[Fanciullo con canestro di frutta]]'', 1592 ca. Olio su tela, 70 × 67 cm. [[Roma]], [[Galleria Borghese]].]]
Prima del ritrovamento dell'atto di [[battesimo]] del pittore, si credeva che fosse nato
{{citazione|Adi 30 ditto [in margine superiore del foglio: " + Setembre 1571"] fu Bap[tiza]to Michel Angelo f[iliol]o de D[omino] Firmo Merixio et D[omina] Lucia de Aratoribus / compar D[omino] Fran[cesc]o Sessa }} I genitori del pittore, Fermo Merisi e Lucia Aratori, erano comunque nativi di Caravaggio<ref name=jbartgallery>{{cita web|url=http://www.jb-artgallery.com/caravaggio-michelangelo-merisi|titolo=Caravaggio: Michelangelo Merisi|accesso = 23 gennaio 2022}}</ref>. Il cognome, a volte trascritto in alcuni documenti come ''Merigi'', ''Amerighi'' o ''Merighi''<ref name=jbartgallery/>, viene più spesso confermato come ''Merisi'' e, più tardivamente, anche nella variante ''Merisio''<ref name=swissinfo/>.
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Un'altra opera comunemente ed erroneamente ritenuta rifiutata è la prima versione della ''Conversione di San Paolo'', dipinta su legno di cipresso per la Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo. Come dimostrato da Luigi Spezzaferro, la pala non fu rifiutata ma sostituita con l'attuale in seguito a nuovi accordi intervenuti tra l'artista e gli eredi del committente Tiberio Cerasi<ref>Luigi Spezzaferro, "La Cappella Cerasi e il Caravaggio", in ''Caravaggio, Carracci, Maderno. La Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo a Roma'', Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2001, pp. 9-34.</ref>.
Nel caso invece della ''[[Morte della Vergine (Caravaggio)|Morte della Vergine]]'', commissionata per la [[Chiesa di Santa Maria della Scala (Roma)|chiesa di Santa Maria della Scala]] a Roma, si trattò senza dubbio di un rifiuto<ref>Per ulteriori letture su questo dipinto, si rimanda alla scheda del Louvre: {{cita web|url=http://www.louvre.fr/en/oeuvre-notices/death-virgin|titolo="The Death of the Virgin" of Caravaggio|editore=Musée du Louvre|lingua=fr|accesso=9 ottobre 2013|dataarchivio=13 febbraio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230213112932/https://www.louvre.fr/en/oeuvre-notices/death-virgin|urlmorto=sì}}</ref>. La figura della Vergine, rappresentata con il ventre gonfio e con i piedi in vista, fu ritenuta indecente dai Carmelitani Scalzi che rifiutarono il dipinto. Oltre alla posa indecorosa, Baglione e Bellori scrivono che la Vergine era stata raffigurata addirittura come "morta gonfia". Scrive Spezzaferro<ref>Luigi Spezzaferro, ''Caravaggio'', Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2010, p. 202.</ref>:
{{Citazione|[…] per chi è romano e in modi più o meno simili parli ancora la lingua in cui scriveva il Baglione, ["morta gonfia"] significa semplicemente che la Vergine era un'umanissima donna gravida, morta di parto. Con buona pace dei tanti esegeti che su questo quadro si sono esercitati, forse si possono comprendere meglio le sacrosante ragioni [all'origine del rifiuto] dei Carmelitani scalzi […]}}
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Tra il maggio e l'ottobre del 1604 il pittore fu arrestato varie volte per possesso d'armi e ingiurie alle guardie cittadine; inoltre, fu querelato da un garzone d'osteria per avergli tirato in faccia un piatto di carciofi<ref>{{cita|Calvesi 1986|p. 8|calvesi1986}}.</ref>.
Nel 1605 fu costretto a scappare a Genova per circa tre settimane, dopo aver ferito gravemente un notaio, Mariano Pasqualone di [[Accumoli]],<ref>o Pasqualini notaio presso il Tribunale</ref>
Il fatto più grave però si svolse a [[Campo Marzio]], la sera del 28 maggio 1606 (anno successivo all'elezione di papa Paolo V, zio di Scipione Borghese, grande estimatore di Caravaggio): a causa di una discussione causata da un ''fallo'' nel gioco della [[pallacorda]] (una sorta di tennis) il pittore fu ferito e, a sua volta, ferì mortalmente il rivale, tal [[Ranuccio Tomassoni]] da [[Terni]], con il quale aveva avuto già in precedenza discussioni spesso sfociate in risse. Anche questa volta c'era di mezzo una donna, [[Fillide Melandroni]], le cui grazie erano contese da entrambi. Probabilmente, dietro l'assassinio di Ranuccio c'erano anche questioni economiche, forse qualche debito di gioco non pagato dal pittore, o addirittura questioni politiche: la famiglia Tommasoni infatti, era notoriamente filo-spagnola, mentre Michelangelo Merisi era un protetto dell'ambasciatore di Francia<ref>{{cita|Papa|pp. 127-128|papa}}.</ref>.
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[[File:Caravaggio - Sette opere di Misericordia.jpg|thumb|upright|''[[Sette opere di Misericordia]]'', 1606-1607. Olio su tela, 390 × 260 cm. [[Napoli]], [[Pio Monte della Misericordia]].]]
[[File:Caravaggio - La Flagellazione di Cristo.jpg|thumb|left|upright|''[[Flagellazione di Cristo (Caravaggio)|Flagellazione di Cristo]]'', 1607 ca. Olio su tela, 134,5 × 175,5 cm. [[Napoli]], [[Museo di Capodimonte]].]]
Dei molti dipinti eseguiti durante il primo periodo napoletano, solo due sono ancora in città.
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==== Il soggiorno a Malta e in Sicilia ====
Nel luglio 1607 Michelangelo Merisi partì per [[Stato monastico dei Cavalieri di Malta|Malta]], sempre per intercessione di Costanza Colonna, su una galea del figlio, [[Fabrizio Sforza di Caravaggio]] e qui entrò in contatto con il
{{citazione|questo pittore Michelangelo… al parlare tengo sia milanese.}}
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L'attività di pittore del Merisi proseguì, dipingendo nel 1608 la ''[[Decollazione di san Giovanni Battista (Caravaggio)|Decollazione di san Giovanni Battista]]'', il suo quadro più grande per dimensioni, conservato nella [[Concattedrale di San Giovanni]] di [[La Valletta]]. Nella stessa chiesa si trova un'altra opera del pittore, il ''[[San Girolamo scrivente]]''<ref name=riarte/>.
Dopo un anno di noviziato, il 14 luglio 1608 Caravaggio fu investito della carica di "cavaliere di grazia" dell'[[Sovrano Militare Ordine di Malta|Ordine di Malta]], rango inferiore rispetto ai "cavalieri di giustizia", di origine aristocratica. Anche qui ebbe dei problemi: fu arrestato per un duro litigio con un cavaliere del rango superiore e perché si venne a sapere che su di lui pendeva una condanna a morte. Fu rinchiuso nel carcere di Sant'Angelo a
A Siracusa, Caravaggio fu ospite di Mario Minniti, l'amico conosciuto durante gli ultimi anni romani. Nella città siciliana s'interessò molto all'archeologia, studiandone i reperti ellenistici e romani: durante una visita assieme allo storico [[Vincenzo Mirabella]] coniò il nome "[[Orecchio di Dionisio|orecchio di Dionigi]]" per descrivere la "[[Grotta delle Latomie]]"[senza fonte]. Durante questo soggiorno dipinse, per la [[Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro]], una pala d'altare raffigurante il ''[[Seppellimento di santa Lucia]]'', la patrona della città siciliana, la cui ambientazione sembra proprio quella delle grotte da lui ammirate<ref name=huff/>.
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==== Ultimi giorni di vita ====
[[File:Mappa Caravaggio.JPG|thumb|left|upright|Mappa dei viaggi di Caravaggio.]]
Da Roma gli fu inviata la notizia che [[papa Paolo V]] stava preparando una revoca della condanna a morte. Da Napoli
L'ipotesi più certa racconta che l'arrivo a Palo di Ladispoli, disatteso dalla sorveglianza costiera, ne causò il suo fermo per accertamenti. Tuttavia la feluca, non potendo aspettare, sbarcò il Merisi e continuò la rotta a nord, presso Porto Ercole, dove effettivamente doveva giungere, tuttavia portandosi dietro il bagaglio dell'artista. Quelle casse, però, contenevano anche il prezzo concordato dal Merisi col cardinale [[Scipione Caffarelli-Borghese|Scipione Borghese]] per la sua definitiva libertà, e in particolare tre sue tele: una ''[[Maria Maddalena in estasi]]'', che dopo la sua morte fu invece restituita alla marchesa Colonna, un ''[[San Giovanni Battista (Caravaggio)|San Giovanni Battista]]'' (conosciuto anche come il ''Buon Pastore''), questo successivamente consegnato a Scipione Borghese, e un altro ''[[San Giovanni Battista disteso]]'' ora conservato in una collezione privata. Il bagaglio, letteralmente vitale, andava assolutamente recuperato: la versione ufficiale affermerebbe che gli Orsini gli avrebbero offerto un'imbarcazione per raggiungere Porto Ercole e recuperare il prezioso carico. L'artista quindi raggiunse Porto Ercole via mare, approdando lungo la spiaggia del [[tombolo della Feniglia]], ma non è chiaro se la precedente feluca-traghetto stesse invece già ritornando a Napoli, coi suoi bagagli a bordo. Provato, affaticato e malato di febbre alta, probabilmente a causa di un'infezione intestinale trascurata, restò a Porto Ercole, quindi curato inutilmente nel sanatorio ''Santa Maria Ausiliatrice'' della allora Confraternita locale di ''Santa Croce'', che alloggiava presso il retro della [[Chiesa di Sant'Erasmo (Porto Ercole)|chiesetta di Sant'Erasmo]], situata nel borgo alto, e che assistette al suo decesso, a soli 38 anni, il 18 luglio 1610<ref name=italiani/>.
==== Il dibattito post-mortem ====
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=== Letteratura===
* 2002 - ''La Course à l'abîme'' (''[[La corsa all'abisso]]''), romanzo di [[Dominique Fernandez]].
* 2007 - ''Il colore del sole'', romanzo di [[Andrea Camilleri]]
=== Cinema ===
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