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<div class="usermessage" style="background:#808080;border-color:#293133;text-align:center"></div>
[[Assorbimento del ferro alimentare]]
</div>
 
{{Disclaimer|medico}}
[[Image:Metabolismo del ferro.jpg|thumb|Metabolismo del Ferro]]
L''''assorbimento del ferro alimentare''' è il processo con cui l'organismo, durantein seguito laalla [[digestione]], [[Assorbimento (chimica)|assorbe]] il [[ferro]] presente negli alimenti. L'organismo non è in grado di controllare l'escrezione del ferro<ref name=robbins650 >{{cita|Robbins|pag. 650|Robbins}}</ref>, quindi per poter regolare la quantità di ferro presente, il corpo deve operare una stretta supervisione del suo assorbimento, il quale ricopre una fondamentale importanza fisiologica.
 
== Ferro nell'organismo normale ==
Il ferro libero è tossico per l'organismo, quindi il suo stoccaggio deve essere accuratamente controllato<ref name=robbins650 /><ref name=core50 />. Normalmente il contenuto totale di ferro presente nell'organismo varia dai 2g per le donne eai 6g per gli uomini<ref name=robbins649 >{{cita|Robbins|pag. 649|Robbins}}</ref>. Di questa quantità il 15-20% si trova nei depositi cellulari (costituiti da emosiderina e ferritina) che fungono da riserva; il resto costituisce il ferro funzionale ed è contenuto per la maggior parte nell'[[emoglobina]]<ref name=robbins649 />.
 
Le riserve di ferro sono costituite da un complesso proteico legante il ferro, la [[ferritina]]. Essa è in grado di legare il ferro e di determinare, nel citoplasma delle cellule, degli agglomerati di [[emosiderina]]. La ferritina è presente all'interno delle cellule di fegato, milza, muscolo scheletrico, midollo osseo e intestino. A livello di quest'ultimo svolge il ruolo di accumulo del ferro che non deve essere assorbito in attesa che la cellula che la contiene venga perso durante il normale turn-over intestinale.
L'escrezione del ferro non è controllata dall'organismo, ma è stimata intorno ai 1-2 mg al giorno<ref name=robbins650 />.
 
L'escrezione del ferro non è controllata dall'organismo, ma è stimata intorno ai 1-2 mg al giorno<ref name=robbins650 /> (0,1 mg sono persi con le urine, 0,5 mg tramite desquamazione intestinale, 0,5-1 mg con la sudorazione<ref name=core4950 >{{cita|Core Curriculum Ematologia|pagg. 49 e 50|Core}}</ref>), ai 20 mg in un normale flusso mestruale, mentre la gravidanza con sei mesi di allattamento comporta una perdita aggiuntiva di 700 mg<ref name=core50 />. L'eliminazione del ferro avviene quasi esclusivamente per desquamazione dell'epitelio della mucosa intestinale, che si unisce al cibo non digerito per costituire le feci. In una donna in gravidanza o in menopausa, le perdite di ferro sono maggiori.
 
=== Patologia ===
Il ferro è rilasciato in gran parte a livello del [[midollo osseo]] per l'incorporazione negli [[eritrocita|eritrociti]]; una parte è contenuta nella [[ferritina]] della mucosa intestinale e nel fegato; ed è presente anche nella milza, dove gli eritrociti vengono degradati. In caso di carenza di ferro, l'organismo ricorre alle proprie riserve e non compaiono particolari sintomi. Successivamente, quando le riserve si stanno esaurendo, la ferritina nel sangue diminuisce ed è sempre meno satura e diminuiscono i livelli di emoglobina; di conseguenza, si hanno alterazioni a livello degli eritrociti. In casi di grave carenza, gli enzimi che contengono ferro come [[gruppo prostetico]] diminuiscono la propria efficienza e si riscontrano gravi effetti a livello metabolico.
 
L'eccesso di assorbimento di ferro è caratteristico dell'[[emocromatosi]] [[idiopatico|idiopatica]], frequente negli uomini, mentre nelle donne si presenta in forma più lieve a causa delle mestruazioni (ed eventualmente della gravidanza), che eliminano in parte il ferro in eccesso. L'accumulo di ferro in alcuni organi del corpo può portare a [[cirrosi epatica]], insufficienza cardiaca, diabete mellito e favorire alcuni tipi di [[neoplasia|neoplasie]].
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Il ferro non eme si trova sia nella carne, sia negli alimenti di origine vegetale. Tra gli alimenti più ricchi di ferro ci sono il [[tuorlo]] d'uovo, i [[legumi]], il [[fegato]]<ref name="emocromatosi.it_assorbimento">[http://www.emocromatosi.it/articoli/assorbimento.htm L'assorbimento del ferro<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, le carni rosse. Gli spinaci, seppur contengano ferro, non costituiscono un buona fonte (a differenza di quanto affermano le credenze popolari) perché il ferro è legato all'[[ossalato ferroso|ossalato]] che lo rende non assorbibile dal corpo umano<ref name="noonan">{{cita pubblicazione|autore=Food Group, Division of Animal and Food Sciences, Lincoln University, Canterbury, New Zealand|anno=1999|volume=8|numero=1|pp=64-74|titolo=Oxalate content of foods and its effect on humans|coautori=Noonan SC, Savage GP|pmid=24393738|url=http://apjcn.nhri.org.tw/server/APJCN/8/1/64.pdf}}</ref> e al [[Acido fitico|fitato]] (l'inositolo esafosfato), che ne inibisce la dissociazione ad opera delle reazioni chimiche gastrointestinali, e quindi l'assorbimento.<ref>{{cita web|url=http://jn.nutrition.org/content/133/9/2973S.long|titolo=Influence of Vegetable Protein Sources on Trace Element and Mineral Bioavailability|editore=The American Society for Nutritional Sciences}}</ref><ref>{{cita web|url=http://books.google.com/?id=lIsrAAAAYAAJ&pg=PA363|titolo=Toxicants Occurring Naturally in Foods|autore=Committee on Food Protection, Food and Nutrition Board, National Research Council|editore=National Academy of Sciences|isbn=978-0-309-02117-3}}</ref>
 
== Fasi dell'assorbimento ==
=== Assorbimento ===
=== Stomaco ===
Gli alimenti ricchi di ferro vengono attaccati all'interno dello stomaco dai [[succhi gastrici]], che facilitano la dissociazione degli ioni del ferro dal resto del cibo (dissociazione che è peraltro favorita dalla cottura). Con l'aiuto dell'[[acido ascorbico]], tali ioni vengono subito ridotti a ioni ferrosi Fe<sup>2+</sup>; è per questa ragione che per assorbire meglio il ferro presente nei vegetali è consigliabile il consumo contemporaneo di alimenti ricchi di vitamina C. L(l'assorbimento aumenta fino a 2-3 volte <reF>11.Teucher B, Olivares M, Cori H. (2004). Enhancers of iron absorption: ascorbic acid and other organic acids. International Journal of Vitamin and Nutrition Research 74(6):403-419</ref>). Non tutti i composti possono essere dissociati dal ferro che contengono e questa porzione del ferro alimentare, di cui costituisce la maggior parte, non viene assorbita.
 
Il ferro contenuto nel gruppo eme non viene intaccato in quanto, una volta rilasciata dalla matrice alimentare, la molecola eme agisce come un anello protettivo attorno all’atomo centrale di ferro, che protegge non dà luogo a reazioni con altri componenti alimentari, resta solubile nell’intestino ed è assorbito sulla superficie delle cellule intestinali.
Gli alimenti ricchi di ferro vengono attaccati all'interno dello stomaco dai [[succhi gastrici]], che facilitano la dissociazione degli ioni del ferro dal resto del cibo (dissociazione che è peraltro favorita dalla cottura). Con l'aiuto dell'[[acido ascorbico]], tali ioni vengono subito ridotti a ioni ferrosi Fe<sup>2+</sup>; è per questa ragione che per assorbire meglio il ferro presente nei vegetali è consigliabile il consumo contemporaneo di alimenti ricchi di vitamina C. L'assorbimento aumenta fino a 2-3 volte <reF>11.Teucher B, Olivares M, Cori H. (2004). Enhancers of iron absorption: ascorbic acid and other organic acids. International Journal of Vitamin and Nutrition Research 74(6):403-419</ref>. Non tutti i composti possono essere dissociati dal ferro che contengono e questa porzione del ferro alimentare, di cui costituisce la maggior parte, non viene assorbita.
 
=== Intestino ===
Il ferro viene assorbito principalmente nell'intestino, in particolare nel [[duodeno]]. Gli [[enterocita|enterociti]] sono in grado di assorbire il ferro ''eme'' direttamente, in quanto l'intera molecola che lo contiene può attraversare la membrana dell'enterocita (per poi rilasciare il ferro sotto forma di ione trivalente, in particolare dividendosi in [[protoporfirina IX]] e Fe<sup>3+</sup> libero). Il ferro eme deriva dalle molecole di emoglobina e mioglobina responsabili del trasporto di ossigeno e della conservazione nel sangue e nei muscoli, rispettivamente. Una volta rilasciata dalla matrice alimentare, la molecola eme agisce come un anello protettivo attorno all’atomo centrale di ferro, che protegge non dà luogo a reazioni con altri componenti alimentari, resta solubile nell’intestino ed è assorbito sulla superficie delle cellule intestinali. Al contrario, il ferro ''non eme'' può essere assorbito solo dopo essere stato separato dalla molecola originaria e legato ad altre molecole, come zuccheri o [[acido ascorbico]]<ref name="nutritionvalley.it_trasporto_ferro">[http://www.nutritionvalley.it/nutrienti/minerali/ferro/trasporto_ferro.html Assorbimento e trasporto del ferro<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. <br/>
==== Passaggio attraverso la membrana apicale ====
L'organismo è in grado di assorbire il ferro ''non eme'' bivalente, ma non quello trivalente<ref>[http://www.my-personaltrainer.it/salute/assorbimento-ferro.html Assorbimento del ferro<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, la cui formazione è favorita dal carattere basico dell'ambiente duodenale, dovuto ai succhi pancreatici. Di conseguenza, il ferro trivalente, per essere assorbito, deve prima essere [[Ossido-riduzione|ridotto]] nella forma bivalente. La riduzione può avvenire nello stomaco, favorita dall'acidità dovuta alla presenza dei [[succhi gastrici]], o nell'intestino, in cui viene ridotto dal ''[[citocromo]] duodenale B'' (o anche ''DCYTB''), presente sul dominio apicale delle cellule [[Duodeno|duodenali]]. Dopo la riduzione, un trasportatore di metalli divalenti (''DMT-1'') ne consente l'ingresso nella cellula intestinale tramite un [[simporto]] [[Ferro|Fe<sup>2+</sup>]]/[[Idrogeno|H<sup>+</sup>]]. <br/>
Il ferro viene assorbito principalmente nell'intestino, in particolare nel [[duodeno]], dove il ferro inorganico si trova come ione trivalente Fe<sup>3+</sup>. Gli [[enterocita|enterociti]] presentano trasportatori per l'eme e per il ferro bivalente, ma non per quello trivalente. Per ovviare a questa mancanza, il Fe<sup>3+</sup> viene prima ridotto ad opera dei [[citocromi b]] e di [[STEAP3]] prima di poter essere assorbito tramite DMT1 (Divalent Metal Transporter 1)<ref name=robbins650 />. Il ferro può entrare nelle cellule epiteliali duodenali, oltre che tramite la riduzione e il successivo trasporto da parte dello DMT-1, anche attraverso specifiche [[integrina|integrine]] collegate alla [[mobilferrina]].
 
==== Citoplasma dell'enterocita ====
L'assorbimento a livello della mucosa è influenzato dalla concentrazione di ferro già presente nell'organismo: una carenza di ferro porta ad un aumentato assorbimento intestinale, mentre un sovraccarico di ferro porta ad una diminuzione dell'assorbimento. Infatti:
All'interno del citoplasma il ferro dell'eme viene convertito in Fe<sup>2+</sup> e si unisce al ferro bivalente inorganico entrato con l'altro trasportatore<ref name=robbins650 />. Qui il ferro può andare incontro a due differenti destini:
*se vi è carenza di ferro, la sintesi di [[apoferritina]] è bassa, la proteina lega pochi atomi di ferro, e di conseguenza quest'ultimo è libero di circolare nel sangue, legato alla propria proteina di trasporto (la transferrina, oppure, nei granulociti, la lattoferrina);
* trasporto nel sangue;
*se vi è un sovraccarico di ferro nell'organismo, c'è una grande sintesi di apoferritina (che, nell'epitelio intestinale può legare sino a 4.500 atomi di ferro, anche se normalmente si trova legata a circa tremila atomi), impedendo, in questo modo, la circolazione di ferro libero nel sangue, dove si potrebbe legare ad altre proteine inattivandole o provocandone disfunzioni.
* stoccaggio come ferritina nella cellule mucosale, che poi verranno perse con il normale turnover intestinale<ref name=robbins651 >{{cita|Robbins|pag. 651|Robbins}}</ref>.
Un altro meccanismo di regolazione avviene attraverso la mobilferrina: quest'ultima, se c'è carenza di ferro, lo trasporta sino alla membrana basale dell'epitelio, ma, in condizioni di sovraccarico, lo lega alla ferritina.
 
==== Passaggio nel sangue ====
Giunto presso la membrana basale, il ferro è trasportato nei capillari sanguigni dal complesso efestina-ferroportina 1 che lo lega alla transferrina (la quale ha proprio il compito di trasportare il ferro nel sangue).
Nel caso l'organismo necessiti di ferro, lo ione viene trasportato ad opera della [[ferroportina|ferroportina-1]] fuori dall'enterocita, a cui poi segue l'ossidazione (nelle vicinanze delle membrana tramite [[efestina]] e [[ceruloplasmina]]) e il legame con la [[transferrina]]<ref name=robbins650 />
 
==== Ulteriori passaggi ====
I tannini di tipo idrolizzabile, e in particolare i gallotannini, legano i metalli come il rame ed il ferro non eme, riducendone l'assorbimento.
I trasportatori sopra descritti non sono presenti solo sugli enterociti, ma su tutte le cellule dell'organismo che necessitano di maneggiare il ferro. I precursori degli eritrociti nel midollo osseo presentano DMT 1 sulla loro membrana, per poter assorbire il ferro e di produrre emoglobina<ref name=robbins650 /> I macrofagi possiedono un duplice corredo: sulle membrane dei lisosomi possiedono DMT 1 (per poter recuperare il ferro), mentre sulla membrana citoplasmatica presentano ferroportina-1, in modo da rilasciare il ferro nel momento di bisogno da parte dell'organismo<ref name=robbins650 />.
 
=== Regolazione ===
L'assorbimento a livello della mucosa è influenzato dalla concentrazione di ferro già presente nell'organismo: una carenza di ferro porta ad un aumentato assorbimento intestinale, mentre un sovraccarico di ferro porta ada una diminuzionesua dell'assorbimentoriduzione. Infatti:
 
La regolazione dell'assorbimento del ferro avviene agendo sia a livello di blocco dei trasportatori DMT1 e ferroportina-1 sia controllando l'espressione di transferrina e ferritina.
 
=== Controllo dei trasportatori ===
Il fegato, in caso di aumento di ferro all'interno degli epatociti, è in grado di produrre e rilasciare l'[[epcidina]], una piccola proteina dalla quale dipende tutto l'assorbimento del ferro<ref name=robbins651 />. Essa è in grado di inibire la [[ferroportina|ferroportina-1]] e DMT 1<ref name=core50 >{{cita|Core Curriculum Ematologia|pag. 50|Core}}</ref> bloccando quindi sia l'assorbimento intestinale sia il trasporto ematico<ref name=robbins651 />. Il blocco della ferroportina porta anche a un'inibizione del rilascio di ferro da parte dei macrofagi, che quindi continueranno a fungere da riserva<ref name=robbins651 />
 
=== Controllo dell'espressione di transferrina e ferritina ===
Le due proteine che fungono da sensore delle variazioni della concentrazione di ferro nel citoplasma delle cellule epiteliali duodenali sono le proteine regolatrici del ferro e prendono rispettivamente il nome di IRP1 (che corrisponde alla forma apoenzimatica dell'[[Aconitato idratasi|aconitasi]]) e IRP2 (il nome ''IRP'' viene dall'[[Lingua inglese|inglese]] ''iron regulatory proteins''). La proteina IRP1 si lega ad alcuni [[mRNA]] coinvolti nel metabolismo del ferro e se la concentrazione di ferro è elevata assembla un [[gruppo prostetico]] formato da cubi con 4 atomi di ferro e 4 atomi di zolfo, alternati ai vertici. Tale [[gruppo prostetico]] fornisce all'IRP [[Aconitato idratasi|attività aconitasica]]. Se la concentrazione di ferro è bassa, il gruppo prostetico si dissocia e l'IRP1 si lega a sequenze specifiche di alcuni mRNA, noti come sequenze IRE (''iron response elements''). Sono stati identificati sette mRNA provvisti di sequenze IRE, cinque ne contengono solo una presso l'estremità 5' (tra questi quello che codifica per il [[DMT-1]]), due ne contengono numerose presso l'estremità 3' (tra questi quello che codifica per la [[transferrina]]). <br/>
In caso di carenza di ferro IRP1 si lega alla sequenza IRE dell'mRNA codificante per la transferrina e lo stabilizza, favorendone la traduzione e quindi aumentando la sintesi di questa proteina che permette un rapido trasporto di ferro nel sangue, necessario in condizioni di carenza. Quando le IRP si legano alla sequenza IRE dell'mRNA per la ferritina (presso l'estremità 5') invece determinano una diminuzione della velocità di traduzione e quindi una minor sintesi di ferritina, coerentemente alla scarsità di ferro. Se la concentrazione di ferro è troppo elevata le IRP sono inibite e il ferro viene immagazzinato nel fegato e nella ferritina, la cui sintesi non è più ostacolata dalle IRP.
 
IRP1 e IRP2 differiscono per la loro modalità di regolazione. IRP1 è regolata dalla concentrazione di ferro, che ne determina modificazioni che le permettono o meno di legarsi alle sequenze IRE sugli mRNA che le possiedono; invece, IRP2 è regolata attraverso un aumento della sua sintesi in caso di carenza di ferro o una sua più elevata degradazione nel [[proteasoma]] in caso di elevata concentrazione di ferro. Un notevole indicatore della concentrazione di ferro nel sangue è l'ormone epatico [[epcidina]], il quale aumenta in caso di sufficiente quantità di ferro e diminuisce in caso di insufficiente quantità di ferro nell'organismo. Mutazioni nel gene per l'epcidina portano a [[emocromatosi]] ereditaria. L'epcidina si lega alla [[ferroportina]] e tale legame pare essere un segnale per la sua degradazione; pare inoltre che sia il principale responsabile della sua regolazione, {{chiarire|sostituendo, in un certo senso, le IRP|quando e come?}}.
 
=== EliminazioneRuolo dei cibi e regolazionedella cottura ===
L'assorbimento del ferro inorganico dipende anche dai cibi che vengono assunti<ref name="emocromatosi.it_assorbimento"/>. Oltre a cambiare la sua biodisponibilità (cioè la capacità dell'organismo di poterlo estrarre dai cibi e quindi renderlo disponibile agli enterociti), alcune molecole presenti degli alimenti possono influenzare anche l'assorbimento.
 
Tra le molecole che favoriscono l'assorbimento si citano l'[[acido citrico]] e [[acido ascorbico]]<ref name="emocromatosi.it_assorbimento"/>: le persone che hanno bisogno di limitare la quantità di ferro assorbita, dovrebbero cercare di assumere queste sostanze lontano dai pasti<ref name="talassemicitorino.it_sezione91"/>.
L'eliminazione del ferro avviene quasi esclusivamente per desquamazione dell'epitelio della mucosa intestinale, che si unisce al cibo non digerito per costituire le feci. Un uomo adulto elimina in questo modo circa 1 mg di ferro al giorno. In una donna in gravidanza o in menopausa, le perdite di ferro sono maggiori. Le mestruazioni influenzano il fabbisogno di ferro, che cresce fino a 4-5 volte rispetto ad un uomo adulto, durante la gravidanza, mentre è pari a quello di un maschio adulto per una donna in menopausa. Sono richieste maggiori quantità di ferro anche nei pazienti che hanno subito forti emorragie.
 
ComeTra già visto, uno dei fattori principali che influiscono sulla quantità di ferro assorbito durante la digestione è la regolazione operata dall'organismo stesso. Infatti, questa regolazione permette all'organismo di mantenere costante la quantità di ferro presente al suo interno. L'assorbimento del ferro non eme è influenzata dalla presenza di altrele sostanze che vengonolimitano digerite assieme ad esso. Esse, invece, ''non'' hanno effetto sulll'assorbimento delci ferrosono eme<refi name="emocromatosi.it_assorbimento"/>.<br/>tanniti Alcunecontenuti dinel queste sostanze sono l'[[acido citricocaffè]] e nel [[acido ascorbico]], chei favorisconofitati l'assorbimento<refpresenti name="emocromatosi.it_assorbimento"/>.nella Allecrusca personedei checereali hannoe bisognonegli di limitare la quantità dispinaci, ferroi assorbitapolifenoli, siun consigliaapporto talvoltaeccessivo di assumere queste sostanze ''lontano dai pasti''<ref name="talassemicitorino.it_sezione91"/>.<br/> Tra le sostanze che limitano l'assorbimento, ci sono il [[caffè]], il [[tè]], alcune speziecalcio<ref name="talassemicitorino.it_sezione91">[http://www.talassemicitorino.it/pagina.asp?sezione=91 Talassemia - Associazione Talassemici di Torino<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. LaAnche la cottura dei cibi in pentolame di ghisa può portare ad un aumento della quantità di ferro presente nei cibi stessi (perché rilasciato dalla ghisa)<ref name="talassemicitorino.it_sezione91"/>.
 
Sono fattori inibenti o limitanti l’assorbimento del ferro: <br />
*tannini contenuti in tè, caffè;
*fitati, presenti nella crusca dei cereali e negli spinaci;
*un apporto eccessivo di calcio;
*polifenoli, presenti nel vino rosso.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Bibliografia|Core|Castoldi, Liso et al., ''Core Curriculum Ematologia'', McGraw Hill, 2014, ISBN 9788838639807}}
* {{Bibliografia|Robbins|Kumar, Abbas, Fausto, Aster, ''Robbins e Cotran - Le basi patologiche delle malattie'', Edra-Masson, 2010, ISBN 9788821431753}}
 
== Voci correlate ==
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*[[Sideremia]]
*[[Transferrina]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sull'}}
 
== Collegamenti esterni ==