Lega araba: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 135511580 di 199.7.157.101 (discussione) Vandalismo
Etichette: Annulla Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione Android
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(3 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate)
Riga 63:
[[File:Emblem of the Arab League.svg|thumb|Stemma della Lega araba]]
 
La '''Lega araba''' o '''Lega degli Stati arabi''' o '''Società degli stati arabi'''<ref>{{Cita libro|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/lega-araba_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=Enciclopedia Italiana, II appendice|capitolo=Araba, Lega|autore=Francesco Gabrieli|sito=www.treccani.it|data=1948|lingua=it-IT|accesso=2020-04-02|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190819104026/http://www.treccani.it/enciclopedia/lega-araba_%28Enciclopedia-Italiana%29/|dataarchivio=19 agosto 2019|urlmorto=sì}}</ref> ({{Arabo|جامعة الدول العربية|Jāmiʿat al-Duwal al-ʿArabiyya }}) è un'[[organizzazione internazionale]] [[politica]] di [[stato|stati]] del [[Nordafrica]] e della [[penisola arabica]], nata il 22 marzo [[1945]].

I primi 6 stati membri furono:
* {{SAU}}
* {{EGY 1922-1952}}
Line 92 ⟶ 94:
=== Il trattato ===
Il trattato fu quindi sottoscritto quando ancora era in corso la [[seconda guerra mondiale]].
Il primo segretario generale della Lega fu [['Abd al-Rahman 'Azzam|ʿAbd al-Raḥmān ʿAzzām]] Bey, un medico, diplomatico e [[deputato]] egiziano che aveva partecipato al sorgere del [[nazionalismo arabo]] in Egitto, Tunisia e soprattutto in Libia (dove era stato consigliere di [[Ramadan al-Suwayhili]])<ref>Rashid Khalidi, ''The origins of Arab nationalism'', Columbia University Press, 1993 - ISBN 0-231-07435-2</ref> e che fu uno dei maggiori sostenitori del [[panarabismo]] ede insieme oppositore alla spartizione della [[Palestina]]<ref name="louis">W. R. Louis, ''British Empire in the Middle East, 1945-1951: Arab Nationalism, the United States, and Postwar Imperialism'', Oxford: Oxford University Press, 1986 - ISBN 0-19-822960-7</ref>.
 
=== Le caratteristiche della Lega araba ===
Line 101 ⟶ 103:
Infine, sempre secondo Boutros-Ghali, la costituzione della Lega contribuì a diffondere l'opzione politica del "[[non allineamento]]"<ref>Intendendosi per questa il non schieramento a favore né del blocco occidentale anglo-americano, né del blocco orientale russo.</ref>
 
== Scopi ede organizzazione ==
[[File:ArabLeague Diagram-it.svg|thumb|upright=2|Schema dei vari partenariati tra i paesi della Lega araba.]]
 
Line 110 ⟶ 112:
Organizzata con un ''Consiglio'' composto di rappresentanti dei paesi membri, la Lega perviene alle sue determinazioni attraverso il voto consiliare (ogni paese ha diritto ad un voto, qualunque sia il numero dei suoi rappresentanti<ref>Art. 3 del Trattato</ref>); nelle decisioni prese a maggioranza, le decisioni del Consiglio sono vincolanti soltanto per i paesi che le accettino, mentre le decisioni prese all'unanimità vincolano alla loro osservanza tutti i paesi membri<ref>Art. 7 del Trattato</ref>.
 
Le finalità della Lega sono perseguite anche con enti ede istituzioni da essa dipendenti, ad esempio dall'[[ALECSO]]<ref>[[Acronimo]] in [[lingua inglese]] per "''Arab League Educational, Cultural and Scientific Organization''"</ref>, che ha competenza in materie di Istruzione, Cultura e Scienza<ref>[http://portal.unesco.org/culture/en/ev.php-URL_ID=36214&URL_DO=DO_PRINTPAGE&URL_SECTION=201.html Definizione] dell'[[UNESCO]].</ref>, oppure dal [[Consiglio dell'Unità Economica Araba]] (CAEU<ref>Acronimo in lingua inglese per "''Council of Arab Economic Unity''"</ref>) che ha funzioni di coordinamento delle politiche economiche degli stati membri (e che, in quanto tale, agisce talora anche in loro rappresentanza, come nel [[1982]] quando siglò un accordo di cooperazione con la [[Comunità europea|Comunità Europea]]<ref>[https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:21982A0607%2801%29:IT:NOT Testo del trattato di cooperazione CAEU-CEE]</ref>).
 
Fra le funzioni della Lega araba, c'è anche quella di [[mediazione]] e di composizione delle dispute fra i paesi membri qualora i contrasti non riguardino questioni di sovranità, indipendenza, o integrità territoriale. Resta inoltre disponibile per la devoluzione ad essa di contenziosi fra paesi membri, con modalità di [[arbitrato]] ad effetti obbligatori e vincolanti per i contendenti<ref>Art. 5 del trattato.</ref>.
Line 131 ⟶ 133:
Già nel testo del trattato, all'articolo 3, la Lega faceva riferimento alla possibile futura creazione di enti internazionali per la [[pace]], la sicurezza e le relazioni socio-economiche fra stati, e la menzione era nella prospettiva di una collaborazione con questi. Come detto, infatti, l'ONU nacque ufficialmente solo un mese dopo la Lega, pertanto il trattato, sottoscritto quando se ne dava già per certa la nascita a breve, ma non si poteva darne per certi i termini, conteneva una formulazione generica, da meglio precisare eventualmente in seguito a seconda dei caratteri definitivi che le Nazioni Unite avrebbero effettivamente assunto; fra i diversi a confermare che la ragione di questa specifica formulazione<ref>Da taluni, riferisce [[Boutros Boutros-Ghali]] (''op. cit.''), ritenuta una "imprecisione".</ref> risiedeva nell'incertezza sulla futura concreta configurazione del creando ente, [['Abd al-Hamid Badawi|ʿAbd al-Ḥamīd Badawī]], all'epoca ministro degli Esteri egiziano<ref>''Rivista egiziana di diritto internazionale'', 1945, Vol. 1</ref>.
 
Il 17 giugno [[1950]] alcuni dei paesi membri della Lega<ref>Inizialmente Egitto, Libano, Arabia Saudita, Siria e Yemen; nel [[1969]] vi aderirono anche Algeria, Tunisia, Libia e Sudan</ref><ref name="petropol">Abdulaziz H. Al-Sowayegh, ''Arab petropolitics'', Taylor & Francis, 1984 - ISBN 0-7099-0540-8</ref> sottoscrissero il [[Trattato Congiunto di Cooperazione Economica e Difensiva]] (MDECT<ref>Acronimo in lingua inglese di ''Mutual Defense and Economic Co-operation Treaty''</ref>)<ref>{{en}} [http://avalon.law.yale.edu/20th_century/arabjoin.asp Testo del trattato MDECT]</ref>, un patto di difesa collettiva e di cooperazione economica in cui, oltre ad espandere la competenza della Lega a funzioni di solidarietà per casi di difficoltà militari o economiche dei paesi sottoscrittori, si faceva più esplicito riferimento, già direttamente nel preambolo e poi in diversi articoli, alla conformità dei patti alle previsioni della [[Statuto delle Nazioni Unite|Carta delle Nazioni Unite]]: il MDECT sanciva che i patti che venivano a stipularsi fra i paesi contraenti avrebbero dovuto informarsi ai principi dello statuto ONU, ede in particolare menzionava<ref>Art.2 del MDECT</ref> l'art. 51 di questo, relativo al diritto di autodifesa<ref>{{en}} [http://avalon.law.yale.edu/20th_century/unchart.asp#art51 Art. 51 Carta Nazioni Unite]</ref>. Più generalmente, nessuna delle previsioni del MDECT andava a ledere, né intendeva farlo, alcun diritto od obbligo spettante ai paesi membri in ragione di previsioni dello statuto ONU o di Risoluzioni del suo [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di Sicurezza]]<ref>Art. 11 del MDECT</ref>.
 
Il rilievo storico del MDECT fu individuato dagli studiosi in due aspetti principali: da un lato la cooperazione economica si adattava in modo ottimale alla gestione della produzione di [[petrolio]], la risorsa caratteristica di alcuni dei paesi membri<ref>Non però tutti: secondo una [http://www.senato.it/documenti/repository/lavori/affariinternazionali/approfondimenti/Dossier%20100.pdf relazione del Centro Studi Internazionali (Ce.S.I.) per il Senato italiano] (XVI legislatura), il petrolio non era determinante nelle economie di Egitto, Siria,
Libano, Palestina, Marocco, Yemen e ''La Lega quindi non può essere un'OPEC solo araba, né vuole esserlo.''</ref> che si andava scoprendo strategica proprio in quegli anni, ede il cui sfruttamento i nazionalisti arabi cercavano di politicizzare, strumentalizzandolo agli interessi arabi ede accelerando quel processo che poi avrebbe dato vita, dieci anni dopo, all'[[OPEC]]<ref name=petropol/>. Del resto, era stata proprio la Lega araba ad utilizzare l'"oro nero" come arma di pressione internazionale nel giugno [[1946]] (Risoluzione di [[Bludan]], Siria), obbligando, secondo alcuni osservatori<ref name=petropol/>, alcuni paesi come gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a tener almeno conto di questa minaccia nell'appoggio del [[1947]] al piano di partizione della Palestina.
 
Dall'altro lato, il ripetuto richiamo "deferente", di esplicita subordinazione all'ONU poneva le opportune premesse per lo stabilimento di rapporti e relazioni di vaglia con quell'organismo<ref name=ghali/>.
 
Il successivo 1º novembre, effettivamente, l'[[Assemblea Generale delle Nazioni Unite]] deliberò il riconoscimento della Lega ede invitò il suo segretario generale a partecipare alle sessioni come "osservatore"<ref>Risoluzione 477/5</ref>, ciò che effettivamente la Lega fece partecipandovi con regolarità<ref name=ghali/>; nel [[1953]] il riconoscimento fu esteso alla concessione dei privilegi e delle [[immunità (diritto)|immunità]] spettanti alle organizzazioni internazionali<ref name=cour />. Nel [[1954]] la Lega aprì a [[New York]] una prima rappresentanza permanente presso l'ONU e nel [[1956]] ne aprì una seconda a [[Ginevra]]<ref>Sede europea delle Nazioni Unite</ref>.
 
=== La posizione delle potenze ===
La nascita della Lega è sempre stata osservata tenendo ovviamente conto dei potenziali effetti sugli interessi delle potenze occidentali e dell'[[Unione Sovietica]].
 
Il ruolo della [[Gran Bretagna]], principalmente, ha rilevato sia per il coinvolgimento di questa potenza nelle aree nordafricane e [[Medio Oriente|mediorientali]], con il suo esercizio di mandati ede il suo dispiegamento di forze, sia nell'ottica dei suoi rapporti con le altre potenze. Se in molti riconoscono a [[Londra]] di essere stata ''sponsor'' della Lega<ref>Pressoché tutte le fonti concordi</ref>, taluni si spingono ad individuarne gli obiettivi anche, collateralmente, nella competizione con la [[Francia]], anch'essa mandataria e titolare di importanti interessi nell'area<ref>Al tempo infatti la Francia era ancora titolare di [[Mandato francese della Siria|mandato su Siria e Libano]]</ref><ref name="behbe">Hashim S. H. Behbehani, ''The Soviet Union and Arab nationalism, 1917-1966'', Routledge, 1986 - ISBN 0-7103-0213-4</ref>. Nel tempo, questi interessi britannici si sarebbero resi anche più complessi a causa dell'ispessimento delle distanze fra le fazioni dividenti i paesi membri.
 
L'Iraq del filo-britannico Nūrī al-Saʿīd, ad esempio, andò contrapponendosi progressivamente all'Egitto, e quando negli anni '50 [[Gamal Abd el-Nasser|Nasser]] con la sua visione "progressista" cominciò a suscitare preoccupazioni nei governi dei paesi più tradizionalisti, questi ultimi si ritrovarono pronti a scegliere per [[Baghdad]] nel caso l'alternativa fosse diventata inevitabile<ref name="ferro">Marc Ferro, ''1956, Suez: Naissance d'un Tiers-Monde'', Editions Complexe, 2006 - ISBN 2-8048-0100-4</ref>.
 
== La Lega ede il petrolio ==
La risorsa petrolifera, cruciale nelle economie di diversi fra i paesi aderenti e certamente non ultimo fra i motivi di interessamento al mondo arabo da parte dei paesi occidentali, fu oggetto di diretto intervento della Lega. Dopo la sottoscrizione del MDECT, si tennero diversi incontri sino a che, fra l'agosto e il settembre [[1951]], il Comitato Politico della Lega deliberò di dar vita all'[[AOEC]]<ref>Acronimo in lingua inglese per ''Arab Oil Exports Committee''</ref>, comitato per le esportazioni di petrolio arabo, poi effettivamente nato poco tempo dopo<ref name=petropol />. Uno dei suoi primi atti fu il coordinamento di un [[boicottaggio]] nei confronti di Israele che, ignorando (nell'ottica della Lega) la risoluzione delle Nazioni Unite del [[1952]] per la quale si doveva consentire il ritorno dei profughi palestinesi nei propri territori, fu dichiarato titolare di un "potere di aggressione" e la Lega impose che il petrolio non dovesse raggiungere Israele in alcun modo<ref>Risoluzione AOEC, citata in Abdulaziz H. Al-Sowayegh, ''op. cit.''</ref>.
 
Line 159 ⟶ 161:
=== La crisi giordana ===
 
Nel [[1970]], mentre i palestinesi intensificavano il ricorso alle armi in attentati ede altre azioni<ref>È dello stesso anno il [[Massacro di Monaco]]</ref>, alcuni dei paesi membri manifestarono un raffreddamento nei confronti dei [[fedayyin]] e degli altri [[guerriglia|guerriglieri]] di quella causa. Fu il caso della [[Giordania]], il cui territorio era spesso teatro delle loro azioni, sino a che il governo di [[Amman]], temendo di poterne essere anche rovesciato, dovette inviare l'esercito contro i palestinesi ed espellerli nelle operazioni rimaste note come "[[Settembre nero in Giordania|Settembre nero]]". L'[[Iraq]] chiese l'espulsione della Giordania dalla Lega.
L'[[Iraq]] chiese l'espulsione della Giordania dalla Lega.
 
=== La crisi egiziana ===
Nel [[1979]] fu sospesa la partecipazione dell'Egitto, paese il cui ruolo era stato importante nella stessa ideazione della Lega e che le aveva fornito la prima sede ede il primo segretario generale, a causa della sottoscrizione del [[Trattato di pace israelo-egiziano del 1979|trattato di pace israelo-egiziano]]<ref>Siglato il 26 marzo [[1979]] a [[Washington]] ([[USA]]), come effetto degli [[Accordi di Camp David]] del [[1978]]</ref>; alcuni dei paesi membri interruppero le relazioni diplomatiche con [[Il Cairo]].
 
La sede della Lega fu spostata a [[Tunisi]] e l'Egitto non sarebbe rientrato nell'organizzazione se non nel [[1989]], dopo che un po' alla volta erano stati ricuciti i rapporti diplomatici con gli altri membri.
 
=== La crisi libica ===
In seguito alle [[prima guerra civile libica|sommosse in Libia]] del [[2011]] e alle violenze sui civili da parte del regime di [[Gheddafi]], il Segretario generale della Lega araba, [[ʿAmr Mūsā]], decise di sospendere la [[Libia]] dalle riunioni del Consiglio e da tutte le Commissioni della Lega araba a partire dal 22 febbraio [[2011]].<ref name=autogenerato1>[http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/22/dirette/libia_22_febbraio-12751095/ Libia, parla Gheddafi ma ancora caos]</ref> Con la vittoria del [[Consiglio nazionale di transizione|CNT]] nel conflitto, la partecipazione della Libia è stata ripristinata il 27 agosto 2011.
Segretario generale della Lega araba, [[ʿAmr Mūsā]], decise di sospendere la [[Libia]] dalle riunioni del Consiglio e da tutte le Commissioni della Lega araba a partire dal 22 febbraio [[2011]].<ref name=autogenerato1>[http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/22/dirette/libia_22_febbraio-12751095/ Libia, parla Gheddafi ma ancora caos]</ref> Con la vittoria del [[Consiglio nazionale di transizione|CNT]] nel conflitto, la partecipazione della Libia è stata ripristinata il 27 agosto 2011.
 
=== La crisi siriana ===
Riga 178:
== L'Iniziativa araba di pace del 2002 ==
Una fra le più importanti azioni di politica estera di questa organizzazione è avvenuta il 28 marzo [[2002]] al summit annuale della Lega araba.
Fu infatti adottato col nome di "Iniziativa araba di pace", un piano suggerito ede ispirato dall'[[Arabia Saudita]], per la ricomposizione del [[conflitto israelo-palestinese]].
 
Questa iniziativa offre ad [[Israele]] la piena normalizzazione dei rapporti diplomatici da parte degli altri 21 appartenenti alla Lega (poiché l'[[Egitto]] già riconosce diplomaticamente [[Israele]]) in cambio del ritiro israeliano da tutti i [[Territori Occupati]], incluse le [[Alture del Golan]], viene richiesto inoltre "il riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente con [[Gerusalemme]] Est capitale" comprendente la [[Striscia di Gaza]], la [[Cisgiordania]] ed una proposta di soluzione per i rifugiati palestinesi e i loro discendenti.
Riga 374:
|-
| 32º || [[Riad]] || {{SAU}} || 19 maggio 2023
|-
| 33º || [[Manama]] || {{BHR}} || 16 maggio 2024
|}
<sup>*</sup> Incontro d'emergenza