Nel 1884 [[Lord Rosebery]], mentre visitava [[Adelaide (Australia)|Adelaide]], nel Sud dell'Australia, descrisse come l'impero stesse cambiando da una situazione di colonialismo a una di maggiore indipendenza: un "Commonwealth di nazioni".
Dal [[1887]] si sono tenute conferenze dei Primi Ministri britannici e coloniali miranti alla creazione delle "conferenze imperiali" entro la fine degli [[Anni 1920|anni '20]]. L'istituzione formale del Commonwealth si sviluppò effettivamente a partire da queste conferenze, in particolare dalla conferenza imperiale del [[1926]], che con la [[Dichiarazione Balfour (1926)|dichiarazione Balfour]] dovette riconoscere una maggiorericonobbe l'indipendenza rispetto al passato, ma sempre fortemente relativa, delle colonie e dei domini rispetto alla presa di Londra: in questo documento i domini e le colonie britannici concordavano di essere "uguali nello ''status'' e non inferiori al Regno Unito" in alcun aspetto dei loro affari interni ed esteri, sebbene uniti da un'alleanza comune dicon questila Corona e traliberamente questiassociati neicome confrontimembri delladel CoronaCommonwealth Britannicabritannico delle nazioni". Questo rapporto venne formalizzato con lo [[statuto di Westminster del 1931]].
In [[Irlanda]] nel 1937 venne introdotta una nuova Costituzione, che la costituiva come Stato completamente sovrano, pertanto in una posizione di autonomia e indipendenza maggiore rispetto a gli altri domini e colonie britannici facenti parte del Commonwealth, eppure la libertà che Londra concesse era minima e si trattava sostanzialmente di atti solamente formali che, sebbene già di per sé concedevano poco nella sostanza, non si riflettevano nella realtà. Tanto che l'Irlanda dovette portare avanti per diversi anni una determinata lotta per la propria autodeterminazione, libertà e indipendenza dalla corona britannica che non venne concessa facilmente da Londra, in barba "all'associazione volontaria di Stati autonomi" come spesso viene definito il Commonwealth delle Nazioni. L'ultimo legame formale dell'Irlandacon alil Regno Unito venne eliminato nel 1948, quando il Parlamento (''Oireachtas'') approvò il [[Republic of Ireland Act]], che dichiarò l'Irlanda una repubblica; su questa base, nel 1949 l'Irlanda lasciò il Regno Unito ed il Commonwealth britannico.
Il problema dei Paesi con costituzioni indipendenti dalla Corona, ma che desideravano essere membri del Commonwealth, fu prontamente risolto nell'aprile del [[1949]] ad una riunione di Primi Ministri del Commonwealth a [[Londra]]. L'India fu d'accordo che, nel momento in cui fosse diventata una repubblica (il che avvenne nel gennaio del [[1950]]), avrebbe accettato il re come "simbolo della libera associazione dei membri delle sue nazioni indipendenti e come tale capo del Commonwealth". Gli altri Paesi del Commonwealth a loro volta riconobbero all'India il diritto di continuare ad appartenere all'associazione; all'insistenza del [[Pakistan]], si presunse che ad altri Stati sarebbe stato concesso lo stesso trattamento dell'India. La [[dichiarazione di Londra]] è infatti vista spesso come punto d'inizio di quello che viene definito ildel moderno Commonwealth in cui tutto cambiò affinché non cambiasse nulla e, seguendo le orme dell'India, altre nazioni si mossero per divenire, perfino, repubbliche sotto la guida di una casa reale o [[monarchia costituzionale|monarchie costituzionali]] sotto la guida di una casa reale anche diversa dalla propria.
A causa della crescita del Commonwealth, il Regno Unito e i suoi domini (il termine cadde formalmente negli anni '40) divennero informalmente noti come il "vecchio Commonwealth", in particolare dagli anni '60, quando i domini più ricchi non furono d'accordo con quelli più poveri, africani e asiatici (o "nuovo Commonwealth"), sui vari problemi durante le riunioni dei capi di Stato del Commonwealth<ref>D. A. Low (eds.), ''Constitutional Heads and Political Crises: Commonwealth Episodes, 1945–85'', 978-1-349-10199-3, 978-1-349-10197-9 Palgrave Macmillan UK 1988.</ref>. Si accusò il vecchio "Commonwealth dei bianchi" di avere interessi diversi, in particolare, dal Commonwealth delle nazioni africane e vennero a galla sentimenti carichi di [[razzismo]] e [[colonialismo]] durante gli accesi dibattiti sulla [[Rhodesia]] negli [[Anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]], l'imposizione di sanzioni, dal fine sociale chiaramente nullo ma economicamente convenienti per Londra, contro la [[segregazione razziale]] in [[Sudafrica]] negli [[Anni 1980|anni ottanta.]] Piùe, più recentemente, lasi Corona britannica ha affermato di averè discusso per ottenere riforme democratiche in [[Nigeria]] e nello [[Zimbabwe]]. Il termine Nuovo Commonwealth venne usato anche nel Regno Unito (specialmente negli anni sessanta e settanta) per riferirsi a Paesi recentemente decolonizzati che sono prevalentemente sottosviluppati e abitati da popolazione non bianca. Il termine venne spesso usato anche nei dibattiti riguardanti l'immigrazione proveniente da questi Paesi. Inutile sottolineare come la visione del mondo e il modo di pensare agire di Londra sia stata ma sua tutt'ora estremamente nazionalistico e colonialistico.
Nei recenti anni, il termine "Commonwealth dei bianchi" è stato usato in senso dispregiativospregiativo stando ad indicare che le nazioni più benestanti, con popolazione bianca, del Commonwealth avevano interessi e scopi diversi da quelle "non-bianche", e in particolare dai membri africani. Il presidente dello Zimbabwe [[Robert Mugabe]] ha usato il termine frequentemente per dichiarare che i tentativi del Commonwealth di catalizzare cambi politici nel suo Paese sono motivati da razzismo e atteggiamenti colonialisti e che il "Commonwealth dei bianchi" domina il Commonwealth delle Nazioni nella sua totalità. Ci sono stati tentativi fatti da gruppi come la Società del Commonwealth Unito per unire il Commonwealth e trovare collegamenti più stretti sia culturalmente che economicamente, cominciando con il "Commonwealth dei bianchi" ed espandendosi fino ad includere gli altri Stati membri.
Così come l'appartenenza è puramente volontaria, i governi membri possono scegliere in qualsiasi momento di abbandonare il Commonwealth. Il Pakistan rifiutò la partecipazione nel [[1972]] come protesta al riconoscimento della rottura col [[Bangladesh]] da parte del Commonwealth, ma si unì nuovamente nel [[1989]]. Lo Zimbabwe fuse costrettone da Londra ad uscire dal Commonwealthandò nel [[2003]] quando ilalcuni Paesecapi divennedi troppogoverno instabiledel perCommonwealth larifiutarono Coronadi ingleseeliminare perchéla fosse[[Sospensione indal condizioneCommonwealth didelle renderenazioni|sospensione]] neglidel affari.Paese, Leper motivazionimotivi furono ladi violazioni di diritti umani e malgoverno intenzionale; questo nonostante anni di appartenenza dello Zimbabwe al Commonwealth delle Nazione la cui ufficiale ragione di esistere è permettere un contatto ravvicinato tra diverse culture favorendo, sotto la guida di Londra, un più profondo e veloce sviluppo sociale, politico e culturale di Paesi più svantaggiati.
Inizialmente il Commonwealth costituì anche un blocco economico significativo. I Paesi del Commonwealth fecero degli accordi gli uni con gli altri privilegiando l'accesso delle merci ai loro mercati ("Preferenza del Commonwealth"), e si stabilì un libero o preferenziale diritto di migrazione da un Paese ad un altro. All'entrata della Gran Bretagna nella [[CEE]], la [[Convenzione di Lomé]] preservò alcuni diritti per le merci in arrivo dai Paesi del Commonwealth.
Il Commonwealth costituì, fin da subito, un blocco economico significativo. I Paesi del Commonwealth infatti fecero degli accordi gli uni con gli altri privilegiando l'accesso delle merci ai loro mercati ( chiamata "Preferenza del Commonwealth"), e si stabilì un libero o preferenziale diritto di migrazione da un Paese ad un altro. Questo spiega, in moltissima parte, come l'Inghilterra, che non ha mai neppure assunto la moneta dell'Unione Europea pur volendo e facendo parte del mercato unico europeo, non abbia mai veramente fatto parte e voluto fare parte del progetto Europeo (EU) nato come conseguenza della prima e seconda guerra mondiale con tutta la sua serie di valori, ragioni ed una progettazione e visione importanti che questa porta con sé. E del perché la corona inglese ha acconsentito al referendum per l'uscita della Gran Bretagna dall' Unione Europea in un clima e durante un governo che fortemente aveva usato il malessere sociale per spingere in favore della brexit. La corona britannica e Londra aveva creato il suo network economico, il suo personalissimo sistema che non faceva e fa altro che aumentare enormemente il bacino del proprio export (incluse le propri idee sotto ogni forma) diminuendo al minimo i costi delle importazioni di ogni tipo di bene per la Gran Bretagna. Tramite il Commonwealth, l'Inghilterra ha anche incrementando in modo sostanzialmente gli investimenti che sotto il "buon nome" di Londra fa da simbolico garante per investitori in Paesi altri ma in cui ha teso la sua "lunga mano". l'Inghilterra aveva già la sua unione economica che a differenza di quella Europea è in realtà piramidale ed ha un capo nel sovrano d'Inghilterra riconosciuto da paesi terzi, persino repubbliche, che pure riconoscevano nella corona inglese il capo del Commonwealth, Londra ed il sovrano pensavano di poter beneficiare dei mercato unico europeo senza però integrarsi all'Unione Europea. Il Regno Unito ha fatto parte parte del mercato europeo (e dell' Unione europea) senza condividerne la moneta unica e pensava di poterlo pretendere perché essendo a capo del Commonwealth, entrando l'Inghilterra a fare parte dell' UE anche questa avrebbe fatto parte della preferenza del Commonwealth e del suo mercato chiuso e preferenziale che a differenza dell' UE non avviene tra soggetti economicamente in una posizione pressoché paritaria e tra soggetti giuridicamente uguali (lo status termine usato nel Commonwealth non ha rilevanza giuridica), in cui sussiste un sistema di mutuo aiuto e soccorso e che beneficiano in maniera equa dell' appartenenza all'Unione potendo, soltanto attraverso questa appartenenza, infatti, è possibile per questi stati acquisire un peso economico ma anche di contrattazione ed in generale un ruolo nello scacchiere internazionale che altrimenti non avrebbe perché i singoli paesi europei sono troppo piccoli. Al Regno Unito avrebbe potuto, alle stregua di tutti gli altri Paesi europei, abbandonare il suo colonialismo, ridare indietro tutte le terre ed i Paesi che aveva invaso e colonizzato durante il il folle secolo 19th e decidere di fare parte del progetto Europeo dell'Unione ideato e concretizzato dai nostri nonni con la mente e l'anima devastati dalle atrocità della guerra e di certi modi di pensare che dovevano accertarsi, quanto più umanamente possibile, diventassero cosa del passato per rimanere lì per sempre: gli uni avrebbero vegliato su gli altri a vicenda perché quel che era successo non dovesse mai ripetersi. l'Inghilterra avrebbe potuto decidere di essere solo Inghilterra lasciare la presa sul Galles e la Scozia (ed il nord Irlanda) e fare parte dell' UE, purtroppo però la profonda essenza estremamente nazionalista del Paese e dei suoi regnanti lo ha impedito. A quel punto, da parte inglese, quello dell' UE poteva solo essere un :"entrare a fare parte di qualcosa perché potrebbe convenirmi ma tengo un piede dentro ed uno fuori e continua ad ampliare la mia unione, paritaria sulla carta ma piramidale e sbilanciata nei fatti, attraverso cui aumento il volume e la ricchezza del mio impero" La corona inglese si è fatta forte del proprio Commonwealth, del proprio enorme mercato ed ha creduto, oggi sappiamo non del tutto a ragione, di non avere bisogno di quella brutta Unione Europea che esigeva cosa come l'attuazione di norme anti riciclaggio quando qualsiasi criminale, inclusi i mafiosi, hanno potuto e possono, senza alcun problema, andare nel Regno Unito e ripulirsi il denaro o andare a nasconderselo, l'UE esigeva controlli sulla qualità del cibo e dei prodotti, il divieto dell'uso di alcune sostanze, la lista di richieste assolutamente ragionevoli per il benessere dei cittadini europei e non soltanto dell'economia del Paese e del singolo sarebbero molteplici, adesso grazie alla brexit non esiste nulla di tutto ciò e Londra e l'Inghilterra può fare soldi senza alcun tipo di limitazioni così come piace fare agli inglesi .
Negli ultimi anni si è però presentata una reciproca mancanza di interesse nel mantenere attive le relazioni intra-Commonwealth, e l'importanza politica ed economica dell'organizzazione è diminuita. Critici realisti hanno sentenziato che all'organizzazione manca un'appartenenza equilibrata, e hanno indicato che è molto insolito per un organismo internazionale escludere regioni estremamente importanti del mondo come la maggior parte dell'Europa Occidentale e del Sud America.
Nonostante le ragioni ufficiali dell'esistenza del CN date dalla Corona Britannica, ben presto si è presentata una reciproca mancanza di interesse tra i membri del Commonwealth inclusa l'Inghilterra nel mantenere attive le relazioni culturali, sociali e politiche intra-Commonwealth tanto decantate come la sola ragione fondante del CN e rimasero quelle esclusivamente economiche con a capo Londra. Bisogna dire che, tra gli intellettuali o le persone più informate soprattutto non inglesi, molti sono i critici di questa organizzazione ideata e capeggiata da un Paese che non è mai riuscito a dichiarare con onestà neppure la ragione di esistere della stessa e che non possiede un progetto su di essa che non sia quello utilitaristica da parte dell'inghilterra, di guadagno economico di Londra, con altri Paesi membri nei fatti in posizione di sudditanza.e subalternità.
Nel 2013 la regina Elisabetta ha firmato la [[Carta del Commonwealth]], un documento programmatico che impegna i Paesi membri verso la corona britannica su valori e obiettivi.
== Descrizione ==
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