Cesare Viel: differenze tra le versioni
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Tra le performance si segnalano ''Lost in meditation'' del 1999, eseguita per la prima volta a Torino a [[Palazzo Nervi]], durante un festival dedicato alla performance, curato da [[Franz Bernardelli]], in collaborazione con Artissima e il [[Museo d'arte contemporanea del castello di Rivoli]]. Una performance sulla memoria, e sulla questione della dislocazione spazio-temporale. Importante in questa azione, come in molte altre successive di Cesare Viel, è la relazione tra il corpo dell'artista, la situazione evocata e ri-contestualizzata e l'intervento sonoro diffuso nell'ambiente. Tra il testo “detto” dalla voce dell'artista, a volte scritto da lui, a volte scelto dalla produzione di altri autori, e la scena performativa si instaura un vero e proprio feed-back, che contribuisce a creare una profonda relazione di condivisione emotiva con il pubblico presente. Questo elemento della condivisione è parte integrante dell'azione stessa, non solo un ingrediente tra gli altri. Così è con l'azione ''Aladino è stato catturato'', eseguita per la prima volta a ''Fuori Uso'' a [[Pescara]], nel 2000. L'artista restava rinchiuso in una gabbia per circa 4 ore, leggendo i tarocchi a se stesso, ma in realtà leggendoli, in una condizione quasi “medianica”, al pubblico presente, senza creare però una relazione diretta.
Un’altra performance centrale nel percorso di Cesare Viel è ''Infinita'' ricomposizione, realizzata nel 2015 alla [https://www.pinksummer.com/ Galleria Pinksummer] di Genova. Qui, con l’aiuto di quattro assistenti, l’artista collocava e ricollocava sul pavimento nero della galleria feltri colorati che riprendevano forme ingrandite tratte da alcuni dipinti di [[Henri Matisse]], considerato da Viel un “artista capace di annullare le gerarchie dei piani compositivi e creare nuovi sistemi di senso attraverso il loro costante divenire”<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paola Valenti|titolo=Identità plurali per la costruzione di un autoritratto: immagine, scrittura, corpo e voce come sistema relazionale nell’opera di Cesare Viel|rivista=biancoenero|volume=|numero=582-583 maggio-dicembre 2015}}</ref>. Questo processo di creazione e immediato stravolgimento delle forme trova un importante riferimento nei concetti di deterritorializzazione, di divenire e di piano, sviluppati da [[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]] in saggi come ''Millepiani'' e ''L’Anti-Edipo''.
Sulla scia di questa performance e all’interno di questo orizzonte concettuale si colloca l’azione ''Verso Jorn,'' eseguita nell’autunno del 2016 all’interno di [http://www.museodiffusoalbisola.it/index.php/it/sedi-museo/50-casa-museo-asger-jorn Casa Museo Jorn], sulle alture di [[Albissola Marina|Albisola Marina]]: nel salotto dell’abitazione in cui l’artista danese [[Asger Jorn]] abitò dal 1957 a poco prima della sua morte, Viel, attraverso il movimento a pavimento di alcuni cocci di ceramica trovati nella cantina, tentava di delineare una geografia emotiva che lo orientasse all’interno del flusso di suggestioni artistiche, riferimenti teorici (il situazionismo di [[Guy Debord]], per esempio) e ricordi personali evocati dal luogo (egli stesso visse ad [[Albissola Marina|Albisola Marina]] dai 7 ai 22 anni e si trasferì a [[Genova]] per laurearsi in Storia dell’Arte con una tesi proprio su [[Asger Jorn]] e il gruppo [[CO.BR.A.|Co.Br.A]]).
Lo spostamento degli oggetti, questa volta utili a imbandire una tavola, era protagonista anche di ''Mrs. Dalloway. Apparecchiare la cena'', azione eseguita il 20 maggio 2017 al [http://www.teatrosocialecamogli.it/index.php/it/ Teatro Sociale di Camogli]: mentre Viel e altri tre performer portavano e muovevano in scena un tavolo, alcuni piatti, bicchieri, posate e tovaglioli, una voce registrata univa le vicende di Clarissa Dalloway, Septimus Smith, Peter Walsh a riflessioni sulle tematiche più diverse (sulla guerra, la verità e la solitudine), rivestendo gli oggetti maneggiati dai performer della tensione scaturita da questa sorta di ''stream of consciousness'' e manifestando, così, la potenza performativa presente nella scrittura di [[Virginia Woolf]].
Espone dalla fine degli anni Ottanta in mostre personali e collettive in gallerie, fondazioni e musei in Italia e all'estero come: Museo d'Arte Contemporanea, Castello di Rivoli, Torino; PAC, Padiglione d'Arte Contemporanea, e la Fabbrica del Vapore, Milano; Palazzo delle Esposizioni, Villa Medici, Auditorium Parco della Musica, Roma; MART di Trento e Rovereto; Palazzo delle Papesse, Siena; Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Trento; Museion, Bolzano; MAN di Nuoro; Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova; GAMeC, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo; Galleria d'Arte Moderna, Bologna; Museo della Rocca Sforzesca, Imola; CIAC, Castello Colonna di Genazzano: La Galerie, Noisy-le-Sec (F); MAMCO, Ginevra (CH); Le Magasin, CNAC, Grenoble (F); Galerie der Künste, Berlino (D); Warwick Arts Centre, Coventry (UK); Urban Planning Exhibition Center, Shanghai; Millenium Art Museum, Pechino; e presso le Fondazioni: Teseco, Pisa; Palazzo Bricherasio, Torino; Baruchello, Roma; Pietro Rossini, Briosco (MB).
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=== Principali esposizioni personali ===
* 2017, ''Mrs. Dalloway. Apparecchiare la cena'', Teatro Sociale di Camogli, Camogli (GE)
* 2015, ''Infinita ricomposizione'', Galleria Pinksummer, Genova.▼
*2016, ''Verso Jorn'', Casa Museo Jorn, Albisola Marina (GE)
* 2014, ''Virginia ai panni vecchi'', a cura di Antonio Leone, Palazzo Branciforte, Palermo.
''Nel nome del Padre'' (con [[Luca Vitone]]), Istituto Italiano di Cultura, Montevideo (Uruguay)<ref>[http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/approfondimenti/2014/08/20140825_montevideo.html Ministero del Affari Esteri, ''Montevideo - Inaugurata l'opera "Nel nome del Padre"'']</ref>.
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==Bibliografia==
* Francesca Gallo, ''Le corps imparfait dans les pratiques performatives italiennes, des annes Soixante-dix au nouveau siècle'', in “Connexions”, 2018, n.2, pp. 167-182.
* ''Anna Detheridge, Scultori della speranza. L'arte nel contesto della globalizzazione'', Einaudi, Torino 2012.▼
*Paola Valenti, ''«You can’t see yourself»: su alcuni presupposti teorici della funzione dello specchio nella ricerca artistica tra performance e videoarte'', in “L’immagine riflessa”, 24, n. 1-2, gennaio-dicembre 2017.
*Alessandra Piatti, ''Il ritorno al centro: la cultura come motore di crescita per la città di Genova'', in “On the w@terfront”, vol. 54, maggio 2017.
*Paola Valenti, ''Se la modernità dimentica: interventi nello spazio urbano e pratiche d'archivio come antidoti all'oblio nella ricerca artistica contemporanea'', “Quaderno degli annali di Ferrara”, vol. XI, 1, 2016, pp. 99-135.
*Cesare Viel, ''Talvolta solo nel buio…'' intervista di Viviana Siviero, “Espoarte”, n. 94, trimestre n.4 2016.
*Paola Valenti, ''Identità plurali per la costruzione di un autoritratto: immagine, scrittura, corpo e voce come sistema relazionale nell'opera di Cesare Viel'', “biancoenero” 582-583 maggio-dicembre 2015.
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* ''Carla Subrizi, Azioni che cambiano il mondo'', Postmedia, Milano 2012.
* ''Bartolomeo Pietromarchi, Italia in opera. La nostra identità attraverso le arti visive'', Bollati Boringhieri, Torino 2011.
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* Paola Valenti, ''Cesare Viel'', in AA.VV, ''L'arte del XX secolo. 2000 e oltre. Tendenze della contemporaneità'', Skira, Ginevra-Milano 2009.
* Francesco Lucifora, ''Cesare Viel. La soglia minima'', intervista, “Arte e Critica”, n. 58, Marzo-Maggio 2009.
*Paola Valenti, ''Cesare Viel'', in “Juliet Art Magazine”, n. 140, dic. 2008- gen 2009, Trieste 2009
* Giovanna Canzi, ''Azioni di Cesare Viel'', 30-12-2008, "Il Sole 24 Ore"
* Giorgio Verzotti, ''Cesare Viel-Pinksummer and Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce'', “Artforum”, n. 3, New York, November 2008.
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* {{cita web|url=http://www.italianarea.it/artista.php?artista=VIEC&let=V|titolo=Italian Contemporary Art Archive, Cesare Viel}}
* {{cita web|http://www.radicate.eu/cesare-viel/|Videointervista a Cesare Viel}}
*''[http://www.arteecritica.it/onsite/Cesare%20Viel%20-%20A%20un%20passo%20dal%20vuoto.html A un passo dal vuoto].'' Conversazione con Roberto Lambarelli, in “ArteeCritica”.
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