Cancellieri (famiglia): differenze tra le versioni

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{{quote|Queste due parti, Neri e Bianchi, naquono d'una famiglia che si chiamava Cancellieri, che si divise: per che alcuni congiunti si chiamarono Bianchi, gli altri Neri; e così fu divisa tutta la città|[[Dino Compagni]], ''[[Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi]]'', Libro I, 25}}
 
I '''Cancellieri''' furono una delle più influenti famiglie di [[Pistoia]] durante il [[medioevo]].
 
[[Dino Compagni]] e [[Giovanni Villani]] raccontano come nella seconda metà del Duecento all'interno della famiglia fosse nata una lite tra cugini a causa dell'alcol. Non senza sottolineare la proverbiale litigiosità dei Pistoiesi, i due storici fiorentini raccontano come da questione privata si arrivò a una scissione familiare in due rami e due partiti, ai quali si aggregarono gradualmente (tramite il sistema delle [[consorterie]]) altre famiglie fino ad avere la città schierata in due partiti che si facevano una strenue lotta: i [[guelfi bianchi|Bianchi]] e i [[guelfi neri|Neri]].
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Politicamente la scissione verteva su chi, pur difendendo il Pontefice, non precludeva il ritorno o la necessità dell'imperatore (cioè i guelfi Bianchi) e chi invece trovava indispensabile che il governo debba essere affidato al Papa perché "misso domenici" (mandato dal signore). Nella pratica poi erano gli ineterssi commerciali e gli odi personali a dettare i veri andamenti di quella che divenne una vera e propria guerra civile.
 
Anche il [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] citò l'episodio nelle sue ''[[Istorie Fiorentinefiorentine]]''.
 
==Voci correlate==