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Napoleone, avendo deciso di allettare lo zar evocando possibili spartizioni dell'Oriente e delle Indie a scapito della Gran Bretagna, propose il 23 giugno ad Alessandro un incontro diretto e il sovrano russo, già irritato per il presunto egoismo britannico e invitato dalla stessa Prussia a ricercare un accordo a tre con la Francia per ridisegnare la carta europea, decise di accettare la proposta dell'imperatore. L'incontro ebbe luogo il 25 giugno su una zattera predisposta in mezzo al Niemen e si prolungò anche nei giorni seguenti con una serie di colloqui segreti tra i due senza testimoni, di cui non esistono resoconti attendibili<ref>G. Lefebvre, ''Napoleone'', pp. 275-276.</ref>.
 
Nonostante le speranze dei governanti prussiani e il tentativo il 6 luglio della regina Luisa di ammorbidire la posizione di Napoleone con un colloquio, la Prussia non fu ammessa alle trattative e subì le conseguenze della sconfitta e dell'accordo tra Francia e Russia. Gli [[Trattato di Tilsit|accordi di Tilsit]] furono conclusi il 7 luglio 1807 e prevedevano oltre al trattato di pace tra Russia e Francia, a cui si unì la Prussia il 9 luglio, un trattato di alleanza tra i due imperi e delle clausole segrete. Il trattato di pace prevedeva che la Prussia avrebbe ceduto tutti i territori a ovest dell'Elba ed anche le sue province polacche tranne uno stretto corridoio di collegamento tra Prussia orientale e [[Pomerania]]. I territori occidentali sottratti alla Prussia sarebbero stati uniti all'[[Assia-Kassel]], al [[Braunschweig]] e a parte dell'[[HannoverElettorato (stato)di Hannover|Hannover]] e avrebbero costituito il nuovo [[regno di Vestfalia]], assegnato da Napoleone al fratello minore Girolamo. Inoltre i territori restanti della Prussia per il momento sarebbero rimasti occupati dall'esercito francese fino al pagamento di una pesante indennità di guerra, regolata secondo una convenzione conclusa il 12 luglio<ref>G. Lefebvre, ''Napoleone'', pp. 276-277.</ref>.
[[File:Engelske flåde ud for København august 1807.jpg|thumb|upright=1.2|La [[Royal Navy|flotta britannica]] dell'ammiraglio [[James Gambier, I barone Gambier|James Gambier]] al largo di [[Copenaghen]]; il [[Battaglia di Copenaghen (1807)|bombardamento del porto danese]] fu la prima misura presa dalla [[Gran Bretagna]], il 2 settembre 1807, in risposta agli [[pace di Tilsit|accordi di Tilsit]].]]
Mentre Danzica sarebbe diventata città libera con una guarnigione francese al comando del generale [[Jean Rapp]], le province polacche della Prussia avrebbero costituito, tranne la regione di [[Białystok]] che sarebbe stata annessa dalla Russia, il [[Granducato di Varsavia]], formalmente assegnato al re di Sassonia, ma in realtà amministrato dalla nobiltà polacca, occupato dalle truppe francesi e diretto dal maresciallo Louis-Nicolas Davout, nominato governatore. Alessandro accettava quindi lo smembramento della Prussia e la minacciosa ricostituzione di uno stato polacco, alleato della Francia, ai suoi confini occidentali e inoltre cedeva a Napoleone anche le [[Isole Ionie]] e [[Cattaro]], conquistare dai russi ai tempi dello zar [[Paolo I di Russia|Paolo]], e prometteva di evacuare i [[Principati danubiani]], occupati dal suo esercito<ref>G. Lefebvre, ''Napoleone'', p. 277.</ref>.