Posta (comune): differenze tra le versioni
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→La nascita di Posta: Erano riportate due ipotesi sulla possibile origine del nome del paese come se fossero due discorsi a sé stanti. Ho modificato il testo rendendo più coeso il discorso. Non esistono prove matematicamente certe per entrambe le tesi riportate e bisogna fare in modo che il testo permetta ai lettori di comprendere meglio questo fatto. Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
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Gli abitanti del castello ottennero l'autorizzazione a fondare un nuovo centro abitato a debita distanza dal precedente insediamento fortificato: fu così che, nello stesso territorio dove sorgeva il castello, venne eretto l'attuale paese di Posta. Tra le ipotesi su come sia nato il nome del comune, infatti, vi è proprio "Lapposita", ossia «al posto di», ad indicare la ricostruzione dell'abitato sul luogo del castello distrutto.
Secondo l'unico riferimento bibliografico scritto sul comune di Posta ([http://www.comunediposta.it/2-non-categorizzato/6-posta-nell-alta-valle-del-velino.html Posta Nell'Alta Valle del Velino] di Don Giulio Mosca), un'altra ipotesi sull'origine del nome del paese è riconducibile alla funzione che incarnò dopo la distruzione di Forum Decii, quindi quella di mercato dove si riscuoteva il dazio, la posta; come veniva definita la tassa da pagare per poter poter accedere al mercato che si trovava nel foro del paese. Questa tesi è stata avvalorata dalla presenza di un affresco nell'antico ingresso della città fortificata, raffigurante i prezzi da pagare per l'introduzione delle merci nella piazza situata dietro l'ingresso stesso. (vedere il paragrafo sottostante "Il Palazzo delle Gabella")
[[File:Affresco Dazio 2.jpg|sinistra|thumb|Affresco situato all' ingresso dell' antica città di Posta quando questa era fortificata. Nella porta sottostante veniva riscosso il pedaggio (anche detto "dazio" o "posta") per il mercato che si teneva oltre quello stesso ingresso.]]
Posta entrò a far parte del contado dell'Aquila nel [[1302]]; nel [[XVI secolo]] passò ai domini di [[Margherita d'Austria]] negli [[stati mediceo farnesiani]]. Fu poi inserita nell'[[Abruzzo Ultra II]] (all'interno del [[Regno di Napoli]]), e dopo l'unità d'Italia confermata nella [[provincia dell'Aquila]] in [[Abruzzo]], dove rimase sino al [[1927]]. In tale data Posta venne ceduta alla nuova [[provincia di Rieti]] ed entrò a far parte del [[Lazio]].
L'antico Castrum: gli edifici storici dentro le mura del nuovo abitato
Questo complesso, è composto da tre edifici a sé stanti. Dall’alto verso il basso, Il convento di San Francesco, la chiesa con il campanile ed infine, il palazzo che in epoca moderna fu adibito a caserma dei Carabinieri. Le tre parti nascono in momenti storici differenti e non sempre perfetta-mente definiti.
La chiesa di San Francesco (San Matteo)
L ’edificazione è ricondotta alla prima metà del 1200, tra il 1210 ed il 1225. La lapide che si trova alla destra del coro della chiesa, riporta la dicitura: “...la chiesa fu costruita in onore di Dio e dedicata al S. Apostolo di Cristo Matteo per volontà del Serafico Patriarca Francesco”. Da questo comprendiamo come all’epoca della costruzione, questa fosse un oratorio dedicato a San Matteo e non al Santo di Assisi come è comune definirla oggi. È naturale pensare che con il passare degli anni, la gente abbia desiderato chiamarla impropriamente “di San Francesco” per tramandare la consapevolezza che la sua edificazione, sia probabilmente avvenuta per volere del Santo.
L’antico oratorio si trovava addossato alla struttura del convento, in fondo a sinistra osservando l’edificio dinanzi il portone d’ingresso principale, ed era sicuramente molto più piccolo rispetto alle dimensioni attuali della chiesa. Avendo subito numerosi ampliamenti, specialmente dal XVI al XVIII secolo, ne è stata mutata la forma originale. A questo periodo risale anche la fusione e la collocazione della campana più grande che riporta sul corpo la data 1349. Sempre del 1300 è l’opera più preziosa che sia stata rinvenuta all’interno di San Francesco, la croce processionale lignea che ora è collocata nel Museo Civico di Rieti, lì dislocata poco dopo il suo ritrovamento, non potendo essere custodita in quello stesso luogo in rovina.
ll Convento
Il vero e proprio convento è probabilmente sorto in epoca più moderna rispetto alla struttura che alla nascita, ne incarnava la funzione e che non poteva essere definita propriamente come un convento. Infatti, nello stesso posto dove attualmente troviamo questo edificio, all’epoca in cui era ancora attivo il Castello di Machilone (1200), vi si trovava già il Mercato (del castello) . Risulta logico, credere che vi fosse anche un luogo che fungesse da riparo e ricovero, non solo per i frati e gli uomini di chiesa, così che la piazza del mercato, potesse offrire sia un luogo per la preghiera che per il riparo. Non vi è quindi una data esatta per quanto riguarda l’edificazione del convento anche se era sicuramente già presente ai primi tempi del francescanesimo e apparteneva alla custodia del Regno di Napoli di cui faceva parte insieme a Machilone. Il convento rimase sempre abitato e ristrutturato dopo eventi di devastazione quali il terremoto del 1294 e quello del 1703. I frati furono costretti ad abbandonarlo solo dopo il 1811 a causa delle leggi napoleoniche.
Il Palazzo della Gabella
Questo edificio probabilmente trova motivo di nascere conseguentemente alla distruzione del castello di Machilone e degli altri centri abitati limitrofi, in seguito ai terremoti e gli assedi che si verificarono alla fine del 1200. Le genti che vi vivevano dapprima si dispersero, per poi riunirsi nel luogo volgarmente detto l’Apposta che si trovava sul colle antistante quello dove sorgeva il castello. Non ci volle molto perché il nuovo nucleo abitato sentisse l’esigenza di difendersi dalle aggressioni. Si attesta così, intorno alla metà del 1300, la costruzione delle mura che circondavano la terra di Posta con due porte di ingresso: una di Favischio sopra il fiume Tascino e quella della gabella, verso la Salaria. Così, vedendo le vecchie immagini del palazzo della gabella, si capisce come questo componga la porta di ingresso della nuova fortificazione e possiamo ipotizzare intorno a quel periodo l’edificazione dello stesso, unitamente alla cinta muraria. La struttura ricevette inoltre funzione e titolo nobiliare nel penultimo giorno di agosto del 1572 quando Margherita D’Austria, figlia di Carlo V, imperatore di Spagna e Re di Napoli, firmò la presa in possesso del Feudo di Posta all’interno di questo stesso “Palazzo della Serenissima Madama Margherita D’Austria sito a confine dei beni di S. Francesco...”. Il palazzo del dazio divenne la residenza signorile della Madama a Posta.
==Società==
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