Posta (comune): differenze tra le versioni
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Questo complesso, è composto da tre edifici a sé stanti. Dall’alto verso il basso, Il convento di San Francesco, la chiesa con il campanile ed infine, il palazzo che in epoca moderna fu adibito a caserma dei Carabinieri. Le tre parti nascono in momenti storici differenti e non sempre perfetta-mente definiti.
La chiesa di San Francesco (San Matteo) ▼
▲=== La chiesa di San Francesco (San Matteo) ===
L ’edificazione è ricondotta alla prima metà del 1200, tra il 1210 ed il 1225. La lapide che si trova alla destra del coro della chiesa, riporta la dicitura: “...la chiesa fu costruita in onore di Dio e dedicata al S. Apostolo di Cristo Matteo per volontà del Serafico Patriarca Francesco”. Da questo comprendiamo come all’epoca della costruzione, questa fosse un oratorio dedicato a San Matteo e non al Santo di Assisi come è comune definirla oggi. È naturale pensare che con il passare degli anni, la gente abbia desiderato chiamarla impropriamente “di San Francesco” per tramandare la consapevolezza che la sua edificazione, sia probabilmente avvenuta per volere del Santo.
L’antico oratorio si trovava addossato alla struttura del convento, in fondo a sinistra osservando l’edificio dinanzi il portone d’ingresso principale, ed era sicuramente molto più piccolo rispetto alle dimensioni attuali della chiesa. Avendo subito numerosi ampliamenti, specialmente dal XVI al XVIII secolo, ne è stata mutata la forma originale. A questo periodo risale anche la fusione e la collocazione della campana più grande che riporta sul corpo la data 1349. Sempre del 1300 è l’opera più preziosa che sia stata rinvenuta all’interno di San Francesco, la croce processionale lignea che ora è collocata nel Museo Civico di Rieti, lì dislocata poco dopo il suo ritrovamento, non potendo essere custodita in quello stesso luogo in rovina.
=== ll Convento ===
Il vero e proprio convento è probabilmente sorto in epoca più moderna rispetto alla struttura che alla nascita, ne incarnava la funzione e che non poteva essere definita propriamente come un convento. Infatti, nello stesso posto dove attualmente troviamo questo edificio, all’epoca in cui era ancora attivo il Castello di Machilone (1200), vi si trovava già il Mercato (del castello) . Risulta logico, credere che vi fosse anche un luogo che fungesse da riparo e ricovero, non solo per i frati e gli uomini di chiesa, così che la piazza del mercato, potesse offrire sia un luogo per la preghiera che per il riparo. Non vi è quindi una data esatta per quanto riguarda l’edificazione del convento anche se era sicuramente già presente ai primi tempi del francescanesimo e apparteneva alla custodia del Regno di Napoli di cui faceva parte insieme a Machilone. Il convento rimase sempre abitato e ristrutturato dopo eventi di devastazione quali il terremoto del 1294 e quello del 1703. I frati furono costretti ad abbandonarlo solo dopo il 1811 a causa delle leggi napoleoniche.
=== Il Palazzo della Gabella ===
Questo edificio probabilmente trova motivo di nascere conseguentemente alla distruzione del castello di Machilone e degli altri centri abitati limitrofi, in seguito ai terremoti e gli assedi che si verificarono alla fine del 1200. Le genti che vi vivevano dapprima si dispersero, per poi riunirsi nel luogo volgarmente detto l’Apposta che si trovava sul colle antistante quello dove sorgeva il castello. Non ci volle molto perché il nuovo nucleo abitato sentisse l’esigenza di difendersi dalle aggressioni. Si attesta così, intorno alla metà del 1300, la costruzione delle mura che circondavano la terra di Posta con due porte di ingresso: una di Favischio sopra il fiume Tascino e quella della gabella, verso la Salaria. Così, vedendo le vecchie immagini del palazzo della gabella, si capisce come questo componga la porta di ingresso della nuova fortificazione e possiamo ipotizzare intorno a quel periodo l’edificazione dello stesso, unitamente alla cinta muraria. La struttura ricevette inoltre funzione e titolo nobiliare nel penultimo giorno di agosto del 1572 quando Margherita D’Austria, figlia di Carlo V, imperatore di Spagna e Re di Napoli, firmò la presa in possesso del Feudo di Posta all’interno di questo stesso “Palazzo della Serenissima Madama Margherita D’Austria sito a confine dei beni di S. Francesco...”. Il palazzo del dazio divenne la residenza signorile della Madama a Posta.
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