[[File:Nunziatella chiesa.jpg|thumb|upright=1.4|Interno]]
La prima cappella di destra è la cappella ''In passione Domini''. Sulla parete sinistra è posto il ''monumento funebre a Don Giovanni Assenzio Goyzueta'',<ref name="T282" /> [[Maresciallo di campo]] degli [[Esercito delle Due Sicilie|eserciti di Sua Maestà]] e [[Segretario di Stato]] di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]]. Il monumento è scolpito in marmo bianco da [[Salvatore Di Franco]] nel 1783,<ref name="T282" /> allievo del [[Giuseppe Sammartino|Sammartino]], ed è caratterizzato da svariati elementi decorativi: oltre al ritratto del defunto, sono rappresentati infatti anche una donna scarmigliata e un amorino piangente che spegne la propria fiaccola; sul fronte del sepolcro è invece una un'iscrizione commemorativa.<ref>Iscrizione sul ''monumento funebre a Don Giovanni Assenzio Goyzueta'': {{citazione||''Al marchese Giovanni Assenzio de Goyzueta Cantabro, uomo a pochi comparabile in termini di religiosità, costumi ed amicizia, (che) seguita la sorte dell'invitto Carlo, figlio di Filippo V Re di Spagna, nella spedizione Napoletana e Siciliana, (e) provata la sua singolare abilità, fedeltà ed integrità allo stesso Carlo e a suo figlio Ferdinando, decorato dei più alti onori nella marina militare, chiamato nell'augusto Consiglio del Principe, e comandato in esso ad essere il primo per ben vent'anni negli affari sia Sacri che civili del Regno, condotto il Fisco con raro esempio così che una sollevazione popolare fosse appianata, per desiderio di tutti gli ordini la moglie Isidora Carpintera e liberi cittadini addoloratissimi posero a memoria futura nell'anno 1783. Visse più o meno settant'anni.''|''Marchioni Joanni Assentio de Goyzueta Cantabro viro religione, moribus, atque amicitia cum paucis comparando, in expeditione Neapolitana ac Sicula Invict. Caroli Philippi V. Hispaniarum Regis filii fortunam sequuto, propter singularem suam dexteritatem, fidem atque integritatem Carolo ipsi ac postea Ferdinando ejus filio Regibus adprobatam, in militari maritima praefectura summorum honorum insignibus decorato, in augustum Principis Consistorium adlecto, ac per ipsum ferme vicennium in utroque Regno Sacrarum privatarumque rerum summae praesse jusso, ob Fisci vero causam raro quidem exemplo cum populorum levamento conciliatam omnium ordinum desiderio diu futuro uxor Isidora Carpintera, atque communes liberi moerentissimi P. an. MDCCLXXXIII. Vixit plus minos annos LXX.''|lingua=la}}</ref> Sopra il monumento funebre è affrescata la scena della ''Deposizione'', datata 1646 e compiuta da [[Pacecco De Rosa]],<ref>Achille Della Ragione, Francesco De Rosa: opera completa, Napoli, 2006, cap.7</ref> dov'è rappresentata la scena della sepoltura, in cui appaiono le figure della ''Madonna'' e di ''san Giovanni'' con anche ''Maria Maddalena'', i quali confortano la Vergine mentre Giuseppe e Nicodemo depongono il corpo del Cristo nel sepolcro. Addossata alla parete destra è invece una ''Crocifissione'' di [[Ludovico Mazzanti]] nella quale sono rappresentate ancora le figure del ''Cristo'', della ''Madonna'' e di ''san Giovanni''. Alla parete frontale è invece raffigurata, sempre dal De Rosa e sempre datata 1646, un'altra scena della ''Passione di Cristo'', dov'è narrata la prima caduta durante l'andata al [[Calvario]] da parte del Cristo, ripreso con la croce in spalla. Il soffitto della cappella è infine decorato da un affresco di [[Girolamo Cenatiempo]]<ref name="T282" /> con quattro ''angioletti''.
La cappella di San Stanislao Kotska è la seconda di destra: l'altare è sormontato da un quadro allegorico, opera di [[Paolo de Matteis]] rappresentante il ''santo in gloria con la Madonna Assunta''.<ref name="T282" /> La scena è un'allusione diretta al 15 agosto, giorno della scomparsa del [[Stanislao Kostka|Kostka]], in cui la [[Chiesa cattolica]] festeggia l'Assunzione di Maria, e collega la cappella alle altre tramite il ciclo mariano della navata centrale. Sulle pareti laterali sono due quadri di Ludovico Mazzanti, la ''Gloria del Bambino in braccio al Santo'' e la ''Sacra Eucaristia consegnata al santo'', mentre il cupolino affrescato è opera di [[Giuseppe Mastroleo]].<ref name="T282" />
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