Slow Food: differenze tra le versioni
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'''Slow Food''' è un movimento culturale internazionale che opera sotto forma di un'[[associazione (diritto)|associazione]] [[senza scopo di lucro]], nato in [[Italia]], a [[Bra]], nel [[1986]], con il nome di '''Arci Gola''', emanazione della più ampia associazione legata alla sinistra e denominata [[ARCI]] (Associazione Ricreativa Culturale Italiana).
L'associazione fondata da [[Carlo Petrini (gastronomo)|Carlo Petrini]], attuale presidente di Slow Food, è coordinata da un Consiglio Internazionale e guidata da un Comitato Esecutivo che si adopera a livello globale coinvolgendo milioni di persone in oltre 160 paesi. Slow Food opera anche nell'ambito della formazione attraverso la creazione della casa editrice Slow Food Editore e il "Master in cultura del cibo e turismo sostenibile" di Slow Food presso l'Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
== Finalità ==
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Slow Food si è impegnata per la [[difesa della biodiversità]] e dei diritti dei popoli alla [[sovranità alimentare]], battendosi contro l'omologazione dei sapori, l'[[Agricoltura intensiva|agricoltura massiva]] e le [[manipolazione genetica|manipolazioni genetiche]].
L'associazione cerca di accresce l’interesse delle persone per il cibo, creando consapevolezza dell'ambiente e puntando su agricolture pulite in grado di produrre senza l'utilizzo di [[Organismo geneticamente modificato|OGM]], rispettando la stagionalità degli ingredienti. Slow Food cerca inoltre di riscoprire e pubblicizzare cibi dimenticati, valorizzando le tradizioni locali e portando alla luce conoscenze antiche custodite nei diversi territori. Il fine ultimo è quello di garantire a tutti l’accesso a un cibo "buono, pulito ed equo", capace di salvaguardare la terra, i produttori e infine i consumatori.
Slow Food si impegna a:
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È stato a questo proposito osservato che:
{{citazione|Slow Food non ha soltanto l'ambizione di promuovere nel mondo la buona cucina e il buon vino. Esso invece intende raggiungere un pubblico che, oltre ad essere abbiente, si sente in colpa per il fatto di essere tale e vuole così fare qualcosa per lenire questo disagio. Il colpo di genio di Slow Food sta proprio nell'aver trovato la sintesi tra il genuino desiderio di mangiare bene e l'ansia di "stare dalla parte giusta", insomma nell'aver conciliato il cibo e l'impegno. Ed ecco perché il movimento è costretto a rinnegare l'immagine del ghiottone, che è una figura intrinsecamente ''disimpegnata'' [corsivo in originale, n.d.r.]. Il programma "politico" di Slow Food – quello che dovrebbe consentire al suo pubblico di sentirsi in pace con la propria coscienza
Un'altra critica che viene mossa a Slow Food è quella di una contraddizione fra quanto predica e come si comporta. Uno dei cavalli di battaglia di Slow Food è il sostegno alle piccole realtà contadine che producono generi alimentari con mezzi tradizionali svolgendo attività in forma puramente artigianale. Tuttavia il movimento solleciterebbe pubblicità a pagamento sulle sue pubblicazioni e sui suoi siti o sponsorizzazioni alle partecipazioni del movimento a fiere e mostre, a tariffe che di solito solo aziende o consorzi a gestione industriale possono permettersi.<ref>Anne Meneley, ''Extra Virgin Olive Oil and Slow Food'', p. 173</ref>
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