Sistema eliocentrico: differenze tra le versioni

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L''''eliocentrismo''' ({{lang-grc|ἥλιος|hḕlios|sole|testo2=κέντρον |traslitterazione2=kèntron|traduzione2=centro|da=si|nopunti=si|parentesi=si}}) è una teoria [[astronomia|astronomica]] che ipotizza che il [[Sole]] sia al centro del [[sistema solare]] e dell'[[universo]] (la distinzione fra [[sistema solare]] ed [[universo]] non è stata chiara fino a tempi recenti, ma estremamente importante nelle controversie [[cosmologia (filosofia)|cosmologiche]] e [[religione|religiose]]), e che i [[pianeta|pianeti]] vi girino intorno. L'eliocentrismo è opposto al [[geocentrismo]], che pone invece la [[Terra]] al centro dell'universo.
[[File:Iconographic Encyclopedia of Science, Literature and Art 014.jpg|thumb|upright=1.3|Illustrazione che raffigura il Sole al centro di un universo circolare, dal ''[[Dizionario Enciclopedico Brockhaus ed Efron]]'' (1890-1907)]] L'eliocentrismo è opposto al [[geocentrismo]], che pone invece la [[Terra]] al centro dell'universo.
 
In realtà secondo la visione moderna della fisica non ha significato parlare del moto di un corpo senza aver prima fissato un sistema di riferimento: la scelta del sistema di riferimento è del tutto arbitraria e scelte diverse implicano descrizioni diverse del moto dei pianeti. La scelta di far coincidere l'origine del sistema di riferimento con l'osservatore terrestre è la più naturale e spontanea, d'altra parte la descrizione del moto dei pianeti e del [[Sole]] attorno alla [[Terra]] è decisamente più complicata, ragione per la quale l'eliocentrismo viene ormai universalmente accettato per descrivere i moti del [[sistema solare]].
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=== Dopo Copernico ===
[[File:Acta Eruditorum - IX astronomia, 1695 – BEIC 13358210.jpg|thumb|Il sistema eliocentrico negli [[Acta Eruditorum]] del 1695]]
La teoria eliocentrica di Copernico fu in seguito rivisitata da [[Galileo Galilei]]. Verso la fine del [[1610]] padre [[Cristoforo Clavio]] scrisse a Galilei per informarlo che i suoi colleghi gesuiti avevano confermato le sue scoperte. Galileo fu ricevuto da [[Papa Paolo V|Paolo V]] mentre i gesuiti del Collegio Romano organizzarono una giornata di studio per celebrare le scoperte dello scienziato toscano<ref>{{Cita libro|autore=Thomas E. Woods, Jr|titolo=Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale|anno=2007|editore=Cantagalli|città=Siena|p=|pp=76-78|ISBN=9788882723040}}</ref>. Lo studio di Galileo del [[1612]] sulle macchie solari fu salutato dalle congratulazioni del cardinal Maffeo Barberini, futuro Papa [[Papa Urbano VIII|Urbano VIII]]<ref>{{Cita libro|autore=J.J. Langford|titolo=Galileo, Science and the Church|url=https://archive.org/details/galileosciencech0000lang|anno=1966|editore=Desclee|città=New York|p=|pp=45-52|ISBN=}}</ref>. La Chiesa considerava l'eliocentrismo una teoria interessante ma ancora da dimostrare pienamente, dal momento che ancora fino alla prima metà del [[XVIII secolo]] avrà avuto solo conferme indirette. Infatti, Galileo ancora non sapeva rispondere alla critica della mancata evidenza degli spostamenti del parallasse terrestre e non sapeva dare fondamento alla sua certezza che le maree fossero una prova del movimento della terra (idea infondata). Il [[Sant'Uffizio]] inquisì Galileo Galilei perché egli affermava la validità scientifica dell'eliocentrismo quando ancora non erano stati sciolti tutti i dubbi. Lo scontro passò dal piano scientifico a quello dottrinale e politico e per questo fu condannato al carcere a vita, che poi fu trasformata in una condanna agli arresti domiciliari, che dovette scontare nella propria villa di [[Arcetri]]. Inoltre fu condannato a recitare preghiere quotidiane per tre anni e dovette pronunciare un [[atto di abiura]], ovvero una dichiarazione scritta in cui disconosceva la "falsa opinione" della teoria: i [[Libertà di manifestazione del pensiero|reati di opinione]], soprattutto quando avevano implicazioni politiche, furono sostanzialmente annullati in [[Europa]] solo dopo la [[seconda guerra mondiale]].
 
Infatti, Galileo ancora non sapeva rispondere alla critica della mancata evidenza degli spostamenti del parallasse terrestre e non sapeva dare fondamento alla sua certezza che le maree fossero una prova del movimento della terra (idea infondata). Il [[Sant'Uffizio]] inquisì Galileo Galilei perché egli affermava la validità scientifica dell'eliocentrismo quando ancora non erano stati sciolti tutti i dubbi. Lo scontro passò dal piano scientifico a quello dottrinale e politico e per questo fu condannato al carcere a vita, che poi fu trasformata in una condanna agli arresti domiciliari, che dovette scontare nella propria villa di [[Arcetri]]. Inoltre fu condannato a recitare preghiere quotidiane per tre anni e dovette pronunciare un [[atto di abiura]], ovvero una dichiarazione scritta in cui disconosceva la "falsa opinione" della teoria: i [[Libertà di manifestazione del pensiero|reati di opinione]], soprattutto quando avevano implicazioni politiche, furono sostanzialmente annullati in [[Europa]] solo dopo la [[seconda guerra mondiale]].
Le prime conferme dirette arrivarono dalla prima metà del [[XVIII secolo|secolo XVIII]], in particolare dal lavoro di [[James Bradley]]: dunque, nella seconda metà del settecento anche tra gli studiosi cristiani il sistema copernicano si affermò diffusamente, al punto che nel 1748 il divieto alla pubblicazione di tale teoria risultava ormai scomparsa dall'Indice del Sant'Uffizio, introdotto nel 1616. Tuttavia, un atto formale di conferma della piena legittimità della verità scientifica del sistema copernicano non solo come mera ipotesi arriverà solo nel [[1820]] con l'avallo di [[Papa Pio VII|Pio VII]] alla pubblicazione di un saggio di ottica e astronomia del P. [[Giuseppe Settele]], professore all'Archiginnasio romano. La dimostrazione definitiva della correttezza della teoria eliocentrica arrivò nel [[1851]] per opera del fisico [[Jean Bernard Léon Foucault]], attraverso l'esperimento del [[Pendolo di Foucault]].
 
Le prime conferme dirette arrivarono dalla prima metà del [[XVIII secolo|secolo XVIII]], in particolare dal lavoro di [[James Bradley]]: dunque, nella seconda metà del settecento anche tra gli studiosi cristiani il sistema copernicano si affermò diffusamente, al punto che nel 1748 il divieto alla pubblicazione di tale teoria risultava ormai scomparsa dall'Indice del Sant'Uffizio, introdotto nel 1616.
Le prime conferme dirette arrivarono dalla prima metà del [[XVIII secolo|secolo XVIII]], in particolare dal lavoro di [[James Bradley]]: dunque, nella seconda metà del settecento anche tra gli studiosi cristiani il sistema copernicano si affermò diffusamente, al punto che nel 1748 il divieto alla pubblicazione di tale teoria risultava ormai scomparsa dall'Indice del Sant'Uffizio, introdotto nel 1616. Tuttavia, un atto formale di conferma della piena legittimità della verità scientifica del sistema copernicano non solo come mera ipotesi arriverà solo nel [[1820]] con l'avallo di [[Papa Pio VII|Pio VII]] alla pubblicazione di un saggio di ottica e astronomia del P. [[Giuseppe Settele]], professore all'Archiginnasio romano. La dimostrazione definitiva della correttezza della teoria eliocentrica arrivò nel [[1851]] per opera del fisico [[Jean Bernard Léon Foucault]], attraverso l'esperimento del [[Pendolo di Foucault]].
 
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