Parco di Capodimonte: differenze tra le versioni

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Il parco di Capodimonte si estende per una superficie di centoventiquattro ettari<ref name="Capodimonte10"/>, protetto in parte da una cinta muraria realizzata negli [[Anni 1820|anni '20]] del [[XIX secolo]]: dello stesso periodo sono anche due porte d'ingresso, Porta Grande, lungo la [[via Ponti Rossi]], con due garitte di guardia laterali<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=68|titolo=La Porta Grande|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>, e Porta Piccola, con le garitte costruite nel 1835 e rimaneggiata fortemente nel corso del tempo<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=72|titolo=La Porta Piccola|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>; una terza porta, Porta Caccetta, viene creata nel 1816, ampliata nel 1834, demolita durante la metà del [[XX secolo]] e ripristinata agli inizi degli [[anni 2000]]<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=241|titolo=La Porta Caccetta|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>. Prima dell'ingresso al cuore centrale del parco si passa dinanzi ai giardini della reggia, così chiamati perché posti intorno alla struttura che ospita il museo di Capodimonte, e conosciuti anche con il nome di Spianato: si tratta di ampie aiuole a prateria, realizzate alla fine del [[XVIII secolo]], arricchite poi a partire dal tardo ottocento con [[Phoenix canariensis|palme delle Canarie]], [[Washingtonia]], gruppi di [[Phoenix reclinata]], [[Chamaerops humilis]], [[Cycas revoluta]] e [[Livistona chinensis]]; sono andate perdute invece le bordature della aiuole fatte da piante da fiori, in particolare [[Rosa (botanica)|rose]]<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=246|titolo=I giardini della reggia|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>.
 
L'accesso al parco vero e proprio, quello dove si sviluppa il bosco, è consentito da tre porte: la principale è la Porta di Mezzo, con cancello in ferro battuto, ritenuto essere uno dei più eleganti esempi di opere del [[rococò]] napoletano<ref name="Guida361"/>, completata nel 1736 ed originariamente ornata con stemmi ed effigi [[Borbone di Napoli|borboniche]], oltre ad essere affiancata da corpi di guardia ed abitazione del custode, realizzato da [[Antonio Canevari]] e portati a termine da [[Ferdinando Fuga]]<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=291|titolo=La Porta di Mezzo|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>, la Porta di Miano, realizzata tra il 1837 ed il 1840<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=391|titolo=La Porta di Miano|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>, e la Porta di Santa Maria dei Monti, costruita o allealla fine del XVIII secolo o dai francesi, in seguito caduta in disuso e così chiamata per mezzo di un antico monastero posto nelle vicinanze<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=456|titolo=La Porta di Santa Maria dei Monti|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>. Nel parco si contano oltre quattrocento varietà di alberi secolari come [[Quercus|querce]], [[Quercus ilex|lecci]], [[Ulmus|olmi]], [[Tilia|tigli]] e [[Castanea|castagni]]<ref name="Sapio13"/>: accanto a queste, in passato, erano presenti coltivazioni di [[Albero da frutto|alberi da frutta]], in particolar modo [[Agrume|agrumi]]; inoltre, quando la zona era adibita a riserva di caccia reale, si incontravano [[Streptopelia turtur|tortore]], [[Sylvia borin|beccafichi]], [[Turdidae|tordi]], [[Phasianidae|fagiani]] di importazione [[Boemia|boema]], [[Lepus (genere)|lepri]], [[Coniglio|conigli]] e [[Cervidae|cervi]]<ref name="Sapio13"/>. Superata quindi la Porta di Mezzo si accede ad una spianata dalla forma ellittica da cui partono a ventaglio cinque vialoni, decorati originariamente con panchine, finte rovine, come il cosiddetto Grottino in ''[[Opera listata|opus listatum]]''<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=464|titolo=Il Grottino|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>, e statue, alcune sistemate da Ferdinando Fuga, andate in larga parte perdute: tra le poche superstiti sono la statua del ''Gigante'', realizzata con frammenti di marmo antico ed i ''Mesi''<ref name="Sapio13"/>. Dei cinque viali, quello centrale, detto anche di Mezzo, ha una lunghezza di centoventicinque metri ed è costeggiato da lecci, i quali, tramite la potatura dei rami, formano una sorta di galleria; da ogni viale inoltre si dipartono numerosi sentieri che si addentrano nel bosco<ref name="Sapio13"/>.
[[File:Scultura nel verde.jpg|thumb|left|Statua nel parco]]
All'interno del parco si riscontrato diversi edifici utilizzati nel corso del tempo per i più svariati motivi: il Casino dei Principi, è stato nel 1826 la residenza dei figli di [[Francesco I delle Due Sicilie]]<ref>{{Cita|Sapio|pp. 13-14}}.</ref>, la Real Fabbrica della Porcellana, restaurata da Ferdinando Sanfelice nel 1743 e divenuta in seguito sede di un istituto professionale per la lavorazione della [[ceramica]]<ref name="Guida361"/>, la [[Chiesa di San Gennaro (Napoli)|chiesa di San Gennaro]], voluta da Carlo di Borbone per tutti gli abitanti del parco e realizzata nel 1745, l'eremo dei Cappuccini, costruito tra il 1817 ed il 1819 con forme [[Architettura neogotica|neogotiche]], come voto da parte di Ferdinando per la riconquista del regno dopo l'invasione francese e divenuto sede nel 1950 dell'Opera per la salute del fanciullo, il Casino della Regina, originariamente luogo di riposo durante le battute di caccia e donato successivamente, intorno al 1840, da [[Ferdinando II delle Due Sicilie]] alla madre [[Maria Isabella di Borbone-Spagna]]<ref name="Sapio14">{{Cita|Sapio|p. 14}}.</ref> e il fabbricato Cataneo, utilizzato per diverse mansioni fino a diventare il luogo dove gli operai ricevano le mansioni per la cura del bosco<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=460|titolo=Il fabbricato Cataneo|sito=Boscodicapodimonte.it|accesso=11 aprile 2015}}</ref>. La maggior parte di questi edifici era circondata, fino ai restauri del XIX secolo, da orti e frutteti, in modo da creare una sorta di giardino delle delizie; tra i pochi superstiti il cosiddetto giardino Torre: restaurato nel 1999, è posto nell'ultima parte del viale di mezzo e si distinguono al suo interno le parti dedicate alle colture, in particolar modo agrumi, o comunque alberi da frutta, tant'è che una zona prendeva il nome di frutteria<ref name="Sapio14"/>. Altri giardino sono la Purpignera, adibito probabilmente alla riproduzione di essenze aromatiche, e il giardino segreto, con vasca centrale circolare, nel quale erano coltivate piante da frutta rare, [[Morus (botanica)|gelsi]] e [[ananas]]<ref name="Sapio14"/>. Nel 2012 è stato avviato un progetto di recupero dell'orto, esteso per oltre duemila metri quadrati e di piccolo vivaio con coltivazioni tipiche della zona del napoletano come il [[Pomodoro di San Marzano dell'agro sarnese-nocerino|pomodoro di San Marzano]], il [[Fagiolo|fagiolo cannellino]] di [[Acerra]], la [[papaccella napoletana]]<ref name="Sapio14"/>. Tra le strutture dedicate alla custodia degli animali: il maneggio, la fagianeria, in origine una polveriera, la capraia, la vaccheria e diversi colombari per la riproduzione degli uccelli, questi ultimi creati nelle aree dei valloni<ref>{{cita web|url=http://www.boscodicapodimonte.it/?page_id=288|titolo=Il Grottino|sito=Strutture dell'area di mezzo|accesso=11 aprile 2015}}</ref>.