Amido: differenze tra le versioni

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dove <math>n</math> è un numero variabile da circa un centinaio fino ad alcune migliaia e che sta ad indicare i residui di unità di glucosio [[monomero|monomeriche]] che sono unite tra loro per formare i polimeri, da cui derivano i vari tipi di amidi presenti in natura (es. l'amido di riso, l'amido di mais, etc.).
 
Anticamente l'amido si otteneva in genere dalla terza ora macerazione del frumento avanzato e non macinato al [[mulino]], motivo per cui si chiama così, dal [[Lingua greca antica|greco]] ἄμυλον (ἄ-μυλον, alfa privativo) ''amylon'', passato in [[Lingua latina|latino]] come ''amylum'' e poi a quello [[Latino medievale|medievale]] come ''amidum'' = senza mulino, non macinato).<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/amido|titolo=àmido in Vocabolario - Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2021-12-09}}</ref> Restava sul fondo un residuo, chiamata ''fecola'', da cui si ricavava una polvere granulosa bianca, scarsamente idrosolubile e scarsamente liposolubile, per via dell'[[amilopectina]]. Oggi si usa ancora come sinonimo di amido il nome "[[fecola di patate|fecola]]", ma per indicare solo quello derivato dalle patate, poiché usato soprattutto come addensante in [[gastronomia]].
 
Insieme a [[glicogeno]] e [[cellulosa]] è uno dei più noti [[polisaccaridi]] presenti nei vegetali, che lo sintetizzano naturalmente a partire dal [[glucosio]]. Un grammo di amido apporta circa 4,2 kcal.