Giovanni Ajmone Cat: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Figlio del [[capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare]] generale [[Mario Ajmone Cat]] e della contessa Carla Angela Durini, si dedicò sin da piccolo alla vela sul [[lago di Como]] e nel [[Lazio]]. Fu ad [[Anzio]] ([[provincia di Roma|RM]]) che progettò la traversata antartica, commissionando una [[feluca (imbarcazione)|feluca]] di 16 metri al maestro d'ascia Antonio Palomba. L'imbarcazione, cui diede il nome "San Giuseppe Due" in onore della [[goletta]] "San José" a bordo della quale il tenente di vascello [[Giacomo Bove]] raggiunse [[Ushuaia]] e vi naufragò, era dotata di due [[vela latina|vele latine]], [[Fiocco (vela)|fiocco]], controfiocco e [[trinchettatrinchetto]].
=== Le spedizioni antartiche ===
L'imbarcazione salpò da [[Anzio]] il 27 giugno 1969 e vi fece ritorno il 21 novembre 1971. La spedizione attraversò l'[[Oceano Atlantico]] e, dopo uno scalo in [[Argentina]], raggiunse attraversando il [[Mar del Plata]] eed il [[Canalecanale di Drake]] la base antartica di Almirante Brown, in baia Paradiso, e vi piantò la bandiera italiana.
 
Fra il 1973 e il 1974 ripeté l'impresa con la "Prima spedizione antartica italiana", un'iniziativa con scopi più puramente scientifici supportata dalla [[Lega Navale Italiana]] e dalla [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare italiana]]. L'equipaggio, cui si erano aggiunti quattro sottufficiali della Marina italiana, salpò il 1º luglio 1973 da [[Torre del Greco]] ([[provincia di Napoli|NA]]) e sfiorò il [[circolo polare antartico]], raggiungendo la base della British Anctartic Survey ad [[Argentine Island]], senza dunque raggiungere l'Antartide. La spedizione fece ritorno ad Anzio il 27 giugno [[1974]].
 
=== Ultimi viaggi ===