Architettura neogotica: differenze tra le versioni

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Il Neogotico italiano segue quello francese. Tra i primi suoi esempi, si ricorda il [[castello di Pollenzo]], nell'[[Pollenzo|omonima tenuta sabauda]]. Qui, in una iniziale residenza trecentesca, il re [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]] impiantò una moderna azienda agricola, ampliando l'originaria costruzione. Il risultato fu un castello in cui si assommano gli stili più svariati, dal neoromanico al neogotico, combinati tra loro nel rifacimento ottocentesco diretto da [[Pelagio Palagi]] ed [[Ernesto Melano]]: neogotica è pure la [[Castello di Pollenzo#Chiesa di san Vittore|chiesa di San Vittore]] ad esso collegata. La provincia di [[Cuneo]] custodisce un ricco patrimonio neogotico, non solo a [[Pollenzo]], ma a [[Busca]], [[Novello]], [[Envie]] e [[Dogliani]].
 
Altri importanti cantieri si aprono per il completamento delle maggiori chiese gotiche italiane, come quelli per la costruzione delle fredde facciate delle chiese fiorentine di [[Basilica di Santa Croce|Santa Croce]] (1857 - 1863) e [[Santa Maria del Fiore]] (1866 - 1887), disegnate rispettivamente da [[Niccolò Matas]] ed [[Emilio De Fabris]]. Ancora sul finire del secolo, si completa la facciata della [[Cattedrale di Napoli]], su progetto di [[Errico Alvino]], mentre ai primissimi anni del Novecento risale la facciata gotica del [[Duomo di Arezzo]]. Caso singolare è quello del [[Duomo di Milano]], la cui costruzione, avviata nel 1386, fu completata solo nell'Ottocento: gran parte delle guglie e delle decorazioni architettoniche risalgono al periodo a cavallo tra il XVIII secolo e il XIX secolo e riprendono, solo per coerenza con l'impianto originario, lo stile gotico.
 
[[File:Bigattiera villa roncioni pugnano.JPG|thumb|La [[Bigattiera di villa Roncioni]] a San Giuliano Terme (Pisa)]]