La dodicesima notte: differenze tra le versioni

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Il titolo allude alla festa della dodicesima notte (corrispondente all'[[Epifania]]) chiamata in questo modo per il numero dei giorni che trascorrono dal [[Natale]] fino alla festività. Fu rappresentata con certezza il 2 febbraio [[1602]] al Middle Temple Hall, ma è stato ipotizzato<ref name=Hotson>{{cita|Hotson|p. 176 e p. 190}}.</ref> che la prima assoluta sia avvenuta l'anno precedente proprio il giorno dell'Epifania, il 6 gennaio 1601. Le sue origini letterarie derivano da ''[[Gl'ingannati]]'', una commedia italiana allestita a [[Siena]] dall'[[Accademia degli Intronati]] nel 1531.
 
Ambientata nell'antica regione [[balcaniPenisola balcanica|balcanica]]ca dell'[[Illiria]], racconta una storia di amori e inganni, nella quale i gemelli Viola e Sebastian, a seguito di un naufragio, si trovano a conoscere il Duca Orsino e la dama Olivia. Orsino ama Olivia che ne ignora la corte, ma quando si trova davanti al messaggero di Orsino (la giovane Viola che dopo la perdita del fratello si è camuffata da uomo per entrare al servizio del Duca), se ne innamora, scatenando una serie di eventi e imprevisti che condurranno al lieto fine. Una [[Sub-plot|sottotrama]], importante ai fini dello svolgimento della trama, vede [[protagonista|protagonisti]] i [[personaggio|personaggi]] che popolano la corte di Olivia: il giullare Feste, il maggiordomo [[Malvolio]], la cameriera Maria, lo zio Sir Toby, il servo Fabian e Sir Andrew Aguecheek. Il maggiordomo Malvolio viene beffato dagli altri cinque che, falsificando una lettera, gli fanno credere di essere oggetto di attenzioni da parte della padrona Olivia.
 
Il metro utilizzato è il [[pentametro giambico]], sciolto o rimato, misto a prosa: più di metà della commedia è scritta in prosa. Le scene drammatiche sono in versi, mentre le scene comiche sono in prosa; i personaggi di alto livello parlano in versi, mentre i personaggi di basso livello parlano in prosa.<ref>{{cita|Dolan|pp. 50-52}}.</ref>