Quarta coalizione: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m WPCleaner v2.05 - redirect che deve rimanere orfano - Blocco Continentale |
m fix |
||
Riga 153:
La Russia di Alessandro, mentre sosteneva quasi da sola la guerra contro Napoleone, era inoltre sempre in guerra con la [[Persia]] e soprattutto con l'[[Impero ottomano]] del [[sultano]] [[Selim III]]; il generale Ivan Michelson aveva conquistato la [[Moldavia]] e occupato [[Bucarest]], mentre il [[pascià]] di [[Ruse (Bulgaria)|Rustciuk]], [[Alemdar Mustafa Pascià|Mustafà Bairaqdar]] difendeva con il suo esercito la linea del [[Danubio]]; nel frattempo erano insorti i serbi che avevano liberato [[Belgrado]] il 12 settembre 1806. Nel marzo 1807 essi distrussero l'esercito turco del pascià Solimano e si allearono con la Russia, mentre Napoleone cercava di portare aiuto al sultano, inviando istruttori e proponendo anche, senza successo, l'intervento dell'armata di [[Dalmazia]] del generale Auguste Marmont sul Danubio. A maggio 1807 i russi ripresero l'avanzata per congiungersi con i serbi che marciavano attraverso la [[Krajina (Croazia)|Krajina]] e, dopo uno scacco iniziale dovuto all'intervento di Mustafà Bairaqdar oltre il Danubio, il 17 luglio 1807 russi e serbi si collegarono a [[Negotin]]. Nel frattempo il 25 maggio 1807 a [[Costantinopoli]] si erano verificati eventi che avevano indebolito la resistenza ottomana: una sanguinosa insurrezione degli [[giannizzeri]] depose Selim III che venne sostituito con suo cugino [[Mustafa IV]]<ref>{{cita|Lefebvre|pp. 272-273}}.</ref>.
[[File:Duckworth's Squadron forcing the Dardanelles.jpg|thumb|La squadra navale britannica dell'ammiraglio [[John Thomas Duckworth]] penetra nello stretto durante la [[operazione Dardanelli|spedizione nei Dardanelli]].]]
Lo zar Alessandro era intralciato da queste impegnative campagne militari nei [[Penisola balcanica|Balcani]] ed inoltre era irritato dalla scarsa risolutezza dell'alleato prussiano, dalle indecisioni austriache e in particolare dall'egoismo e dalla modesta collaborazione della Gran Bretagna che non partecipava attivamente alle operazioni sul continente e non aveva nemmeno effettuato manovre diversive sulle coste per allentare la pressione francese sulla Russia. Il governo del primo ministro Grenville, concentrato sulla politica coloniale e in particolare sulle vicende in [[America meridionale]], non aveva nemmeno rinforzato le truppe del generale [[Henry Edward Fox]] in Sicilia che quindi non si mossero. Infine il 7 marzo 1807 il governo cadde sulla questione cattolica; dopo le elezioni, venne formato un nuovo governo conservatore con [[William Henry Cavendish-Bentinck, III duca di Portland|William Portland]] primo ministro e con una serie di energici uomini nuovi, decisi a contrastare l'egemonia francese in Europa: [[Spencer Perceval]], allo scacchiere, [[Charles Bathurst]] al commercio, [[George Canning]] agli esteri e [[Robert Stewart, II marchese di Londonderry|Robert Castlereagh]] alla guerra; essi per il momento tuttavia non ebbero modo di dimostrare subito le loro capacità<ref>{{cita|Lefebvre|pp. 271-272}}.</ref>.
[[File:Santiago de Liniers.jpg|thumb|left|upright=0.5|[[Santiago de Liniers]], l'emigrato francese che guidò le milizie locali del [[Rio della Plata]] alla vittoria contro i britannici nelle [[invasioni britanniche del Río de la Plata|battaglie di Buenos Aires]].]]
In realtà le iniziative della Gran Bretagna in Oriente e nelle Americhe in questa fase terminarono tutte con una serie di gravi e umilianti fallimenti. La spedizione principale britannica fu diretta contro l'Impero Ottomano per costringerlo a rompere le relazioni con la Francia ed entrare in guerra accanto a Gran Bretagna e Russia; fu organizzata un'[[operazione Dardanelli|operazione navale nei Dardanelli]] al comando dell'ammiraglio [[John Thomas Duckworth]] che penetrò nello stretto il 19 febbraio 1807 ma che venne respinta dalle artiglierie turche sotto la direzione del generale francese [[Horace Sébastiani]], inviato da Napoleone. La flotta britannica il 3 marzo si ritirò con perdite dallo stretto. Si concluse con un'altra sconfitta anche [[spedizione di Alessandria (1807)|spedizione in Egitto]], organizzata per ripristinare l'influenza britannica e sconfiggere [[Mehmet Ali]], il capo delle truppe albanesi arruolate nell'esercito ottomano, che aveva battuto i mamelucchi e assunto il potere nel paese. L'ammiraglio Duckworth sbarcò un corpo di truppe al comando del generale [[Alexander Mackenzie-Fraser]] che inizialmente raggiunsero [[Rosetta (città)|Rosetta]] e [[Alessandria]]; ma il 22 aprile 1807 Mehmet Alì bloccò con il suo esercito le truppe nemiche ad Alessandria e alla fine il 15 settembre 1807 i britannici furono costretti a concludere una convenzione di evacuazione e abbandonare l'Egitto<ref>{{cita|Lefebvre|p. 273}}.</ref>.
|