Piramidi egizie: differenze tra le versioni

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==== La piramide di Userkaf ====
Figlio dell'ultimo re della IV dinastia, [[Shepseskaf]], e della regina Khentkhaus, figlia di re [[Djedefhor]], e perciò stesso pienamente legittimato ad assumere il potere reale, Manetone indica in [[Userkaf]] il primo re della V dinastia che, avendo regnato tra i 7 e i 10 anni, scelse, per la costruzione del suo complesso funerario l'area di Saqqara e, segnatamente, l'area più prossima al complesso di Djoser<ref name="cita-Lehner-2003-p140">{{cita|Lehner 2003|p. 140}}.</ref><ref>{{cita|Cimmino 1998|p. 220}}.</ref>. Dopo la breve parentesi degli ultimi re della IV dinastia che avevano privilegiato màstabe come loro sepolture, Userkaf ritornò alla piramide perfetta, "''Puri sono i luoghi di Userkaf''"<ref group="N">Meglio nota agli abitanti del luogo, ai tempi della scoperta (1831-1832) e dell'unica visita nota agli appartamenti funerari (1839) da parte di [[John Shae Perring]], come ''el-Haram el-Merkabesh'', ovvero "la piramide crollata". Ad oggi, dopo quella di Perring, non è stato possibile visitare nuovamente l'appartamento funerario, scavato nella roccia del pianoro,a causa di un enorme blocco di calcare che incombe precariamente sull'ingresso.</ref><ref name="cita-Cimmino-1998-p222">{{cita|Cimmino 1998|p. 222}}.</ref>. Per costruire la piramide venne spianata un'area in forte pendenza e, in questa fase, proprio sfruttando i lavori di livellamento, venne scavato il corridoio discendente che adduceva all'appartamento<ref group="N">Secondo la descrizione di Perring si tratta due camere disposte ad angolo retto: un'anticamera di 4,12 m x 3,11, e la camera funeraria di 7,78 m. x 3,11, alta 4,30 m con soffitto a "V" rovesciata, all'interno della quale Perring rinvenne un sarcofago di basalto incastrato nel pavimento.</ref><ref name="cita-Cimmino-1998-p222"/><ref name="cita-Lehner-2003-p141">{{cita|Lehner 2003|p. 141}}.</ref>. Benché la forma fosse del tutto simile alle piramidi della IV dinastia, quella di Userkaf presentava un nucleo costituito da blocchi grossolanamente squadrati molti dei quali, come testimoniato da scritte in ocra rossa, prelevati da altri monumenti e riutilizzati<ref name="cita-Cimmino-1998-p223">{{cita|Cimmino 1998|p. 223}}.</ref>; l'asportazione totale del rivestimento nei secoli, e specialmente nel medio evo, comportò il crollo totale della piramide di cui non resta, oggi che un informe cumulo di blocchi<ref name="cita-Lehner-2003-p140"/>. [[Jean-Philippe Lauer]] rilevò un lato di 73,30 m, per un'altezza di circa 49 m, ma data l'assenza totale di rivestimento e le dimensioni di alcuni blocchi spezzati rinvenuti alla base, si ritiene che tali misure siano da aumentare fortemente<ref name="cita-Cimmino-1998-p223"/>. Alcune tracce di iscrizione sui blocchi di calcare del rivestimento hanno lasciato supporre che la piramide e l'appartamento funerario possano aver subito un restauro nel corso della [[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]]<ref name="cita-Cimmino-1998-p223"/>.
 
Nessuna traccia è stata rilevata del Tempio a Valle e poche le tracce della Via Processionale; poche tracce restano anche del Tempio Funerario<ref name="cita-Lehner-2003-p141"/> che venne smantellato, fino alle fondamenta, in epoca [[Sais|saitica]] ([[XXIV dinastia egizia|XXIV]] - [[XXVIII dinastia egizia|XXVIII dinastia]]) per la costruzione di quattro altre tombe<ref>{{cita|Cimmino 1998|pp. 224-225}}.</ref>