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{{nota disambigua||Anfibio (disambigua)|Anfibio}}
{{Tassobox
|nome=Anfibi
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|immagine=Amphibians.png
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|intervallo={{Intervallo geologico|336|0|[[Mississippiano]] - recente}}
|dominio=[[Eukaryota]]
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* † [[Labyrinthodontia]]
* † [[Lepospondyli]]
* [[Lissamphibia]]
}}
Gli '''anfibi''' ('''Amphibia''' {{Maiuscoletto|[[Henri Marie Ducrotay de Blainville|Blainville]]}}, [[1816]]) sono una [[classe (tassonomia)|classe]] di [[animali]] [[Vertebrata|vertebrati]] appartenente al ''[[phylum]]'' [[Chordata]].
Sono stati i primi [[Vertebrata|vertebrati]] a colonizzare l'ambiente terrestre ([[Tetrapoda|tetrapodi]]) e come tali hanno avuto in passato una notevole espansione e diversificazione. Rimangono però nella maggior parte dei casi ancora estremamente legati all'[[acqua]]; lo stesso nome della classe deriva dalla fusione delle due parole [[greco antico|greche]] ''ἀμφί'', con il significato di "doppio", e ''βίος'', con il significato di "[[vita]]". Tale nome è dovuto sia al fatto che il ciclo vitale degli anfibi prevede che almeno una parte della vita dell'[[Animalia|animale]] venga trascorsa nel mondo [[acqua]]tico sia al fatto che la maggior parte delle specie presenta una fase [[larva]]le dall'aspetto piuttosto dissimile da quello della fase [[Adulto|adulta]], alla quale l'[[Animalia|animale]] giunge tramite [[metamorfosi (zoologia)|metamorfosi]].
== Origini ed evoluzione ==
L'origine degli anfibi è ancora avvolta nel mistero. La maggior parte dei [[paleontologi]], in ogni caso, pensa che essi discendano direttamente da [[dipnoi]] primitivi in grado di respirare utilizzando la [[vescica natatoria]] oppure il [[polmoni|polmone]] e pertanto in grado di vivere per periodi più o meno lunghi sulla terraferma.
La diversificazione fra i due gruppi sarebbe avvenuta fra i 416 ed i 360 milioni di anni fa nel periodo [[Devoniano]].
[[File:Australian-Lungfish.jpg|thumb|left|''[[Neoceratodus forsteri]]'', un [[pesce]] polmonato diffuso in [[Australia]]: la somiglianza con gli anfibi è evidente.]]
I candidati più accreditati come progenitori degli anfibi sono i [[Sarcopterigi]]. Il rinvenimento di specie fossili come ''Coelacanthus'' ed ''[[Eusthenopteron]]'', infatti, mostra che già molto tempo prima della comparsa degli anfibi esistevano [[pesci]] muniti di appendici simili a [[Zampa|zampe]]; inoltre, osservando [[Fossile|fossili]] di anfibi primitivi, come ''[[Ichthyostega]]'' e ''[[Acanthostega]]'', appaiono numerosi punti in comune con questi [[Pesce|pesci]] [[Fossile|fossili]], così come sono riscontrabili numerose omologie a livello biologico, scheletrico ed embrionale fra gli anfibi attuali ed i [[dipnoi]], assieme ai quali vengono raggruppati a formare il [[clade]] degli Anamnia.
Attorno ai 300 milioni di anni fa, nel [[Carbonifero]], gli anfibi si diffusero in tutto il mondo e si diversificarono in un gran numero di forme, divenendo gli organismi dominanti sulla terraferma. Gli anfibi primordiali erano tuttavia abbastanza differenti da quelli attuali.
Tra questi, il più diversificato era il gruppo dei [[temnospondili]], che comprendeva forme: minuscole, gigantesche, acquatiche, terrestri, corazzate e munite di "vela" dorsale. Molti scienziati ritengono che alcune piccole forme di temnospondili poco specializzati possano aver dato origine alle odierne [[Anura|rane]] e [[Bufo|rospi]]. Il gruppo dei [[lepospondili]], invece, comprendeva solo [[Animalia|animali]] di piccola taglia, alcuni dei quali dall'aspetto serpentiforme.
La maggior parte degli studiosi è d'accordo nel classificare tutti gli anfibi attuali come parte di un unico gruppo evoluto, i [[lissanfibi]], separato dai due precedenti. La [[monofilia]] del gruppo, tuttavia, è tutta da dimostrare poiché mancano del tutto forme fossili intermedie che possano essere definite "antenati" del gruppo. Alcuni pongono i [[Lissamphibia|lissanfibi]] come discendenti dei temnospondili (in particolare del piccolo gruppo degli [[anfibamidi]]), altri avvicinano gli anfibi attuali ai [[Lepospondyli|lepospondili]]. La posizione degli attuali [[Apoda|apodi]], poi, è ancora tutta da chiarire.
== Anatomia ==
L'anatomia degli anfibi ne fa distinguere tre tipi principali: gli [[anuri]] (greco 'senza coda') come rane, raganelle e rospi, gli [[urodeli]] (greco 'coda visibile') come tritoni e salamandre e i [[gimnofioni]] (greco 'nudi serpenti') anche detti apodi (greco 'senza zampe') come i cecilidi.
Gli anfibi appartengono ad un gruppo di [[Tetrapoda|tetrapodi]] il cui [[orecchio]] si è evoluto in modo da percepire i [[Suono|suoni]] che viaggiano nell'[[aria]]. A questo proposito, infatti, la [[Staffa (anatomia)|columella]] è diventata un [[osso]] più sottile rispetto a quello dei tetrapodi più ancestrali ed è a contatto con una [[Membrana cellulare|membrana]] di [[pelle]] detta Timpano, ben evidente sulla [[testa]] delle [[Anura|rane]]. Nell'[[orecchio]] interno, inoltre, è presente una peculiare struttura sensoriale detta Papilla anfibiorum. La [[Pelle|cute]] degli anfibi è ricca di ghiandole ed altamente vascolarizzata. Sono presenti numerose ghiandole mucipare, a volte velenifere, queste spesso associate ad una colorazione vivace della cute ([[Aposematismo]]). La [[bocca]] degli anfibi è munita di piccoli denti che servono per trattenere la [[preda]], che viene inghiottita intera.
La [[pelle]] periodicamente si stacca durante il periodo della [[Muta (biologia)|muta]] e spesso viene ingerita dall'animale stesso. La pelle degli anfibi adulti è umida e ben vascolarizzata ed ha una funzione protettiva per l'[[Animalia|animale]] ma anche coadiuvante i [[Polmone|polmoni]] nella respirazione. Essa permette una buona perdita d'[[acqua]] per evaporazione, che comunque è compensata dagli [[habitat]] umidi in cui vivono gli anfibi. Gli arti degli anfibi sono quattro, due anteriori e due posteriori, poco sviluppati ma ben adattati al salto, soprattutto negli anuri. Il tronco corto, la parte posteriore allungata e la mancanza della coda nell'adulto, infatti, fanno sì che essi siano in grado di compiere balzi anche di un certo rilievo.
I [[polmone|polmoni]] non sono molto suddivisi all'interno, quindi lo scambio di [[gas]] non è molto efficiente, ed essi [[Respirazione esterna|respirano]] quasi solo con la [[pelle]] ([[respirazione cutanea]] ) che quindi deve essere tenuta umida grazie a ghiandole specializzate o con continue immersioni in acqua.<ref>{{Cita libro |titolo=Piante, animali, microbi |autore=C. Longo| autore2=G. Longo| autore3=M. Filippini |p=206 |editore=MINERVA ITALICA Editrice, Bergamo |anno=1974 |città=BERGAMO}}
</ref>Nella famiglia delle [[Salamandra (zoologia)|salamandre]], i [[Polmone|polmoni]] sono non concamerati e allungati. Alcuni urodeli possono non avere [[Polmone|polmoni]] del tutto ma solo branchie esterne. L'[[apparato circolatorio]] ha come centro il [[cuore]] che ha 2 [[Atrio (anatomia)|atri]] e un solo ventricolo, il [[sangue]] si mescola parzialmente. Il [[cuore]] degli anfibi è a tre tempi, prima il [[sangue]] arterioso ossigenato viene sospinto nell'aorta direttamente all'[[encefalo]], il secondo battito spinge nell'[[aorta]] sangue misto che va agli organi, il terzo contenente [[sangue]] "sporco" va verso la [[pelle]] e gli eventuali polmoni o [[Branchia|branchie]] esterne. Dunque la [[circolazione sanguigna]] è doppia, perché il sangue passa due volte per il cuore durante un ciclo completo, e incompleta, perché nell'unico ventricolo del cuore il [[sangue venoso]] (ricco di [[anidride carbonica]] / deossigenato) proveniente dai [[Tessuto (biologia)|tessuti]] del corpo si mescola con quello [[arterioso]] (ricco di [[ossigeno]] / ossigenato) che arriva dagli [[organi respiratori]].
L'[[apparato digerente]] finisce con un canale chiamato [[cloaca]] attraverso cui vengono espulsi anche gli scarti dell'[[apparato escretore]] e i [[gameti]] delle [[gonadi]] dell'[[apparato riproduttore]].
== Ciclo vitale ==
La [[riproduzione]] è legata all'[[acqua]] nella maggior parte delle specie. La riproduzione è sessuata. Negli anfibi a riproduzione acquatica, le uova sono prive di [[guscio (struttura)|guscio]] e avvolte da un materiale gelatinoso, quindi devono essere deposte in acqua; le uova, a contatto con l'acqua, aumentano di volume. La [[fecondazione]] è esterna: il [[maschio]] sale sul dorso della [[femmina]] e feconda le uova man mano che questa le depone; negli organismi più evoluti la riproduzione può essere anche interna. Le uova fecondate si sviluppano in seguito in larve acquatiche chiamate [[girino|girini]], attrezzate di una coda ondulante per la locomozione, [[branchia|branchie]] esterne, un lungo apparato digerente e un picco corneo con cheratinizzazione variabile a seconda della [[dieta (alimentazione)|dieta]] erbivora o carnivora del girino. La [[Metamorfosi (zoologia)|metamorfosi]] è graduale e comporta modificazioni nell'[[apparato digerente]], la comparsa di zampe e polmoni, la scomparsa delle branchie e, negli Anuri, della coda. In alcuni urodeli si è persa, durante l'[[evoluzione]], la metamorfosi.
L'[[axolotl]] è una specie di salamandra, in cui gli esemplari conservano caratteristiche larvali anche allo stato adulto. Questo fenomeno è chiamato [[neotenia]]. Se a questi animali viene iniettata [[tiroxina]], (l'[[ormone]] della [[crescita]] tipico di tutti i [[vertebrati]]), lo sviluppo si completa con la perdita delle caratteristiche larvali menzionate e l'adozione di una vita terrestre. Numerose salamandre sono neoteniche, e alcune lo possono essere facoltativamente quando le condizioni ambientali scoraggiano lo sviluppo completo degli animali.
Un altro caso di salamandra neotenica è il proteo (''[[Proteus anguinus]]''), il quale, anche se trattato con tiroxina, non completa la metamorfosi.
== Anfibi a rischio ==
Attualmente, nel mondo, gli anfibi sono la classe di animali con il più alto tasso di estinzioni<ref>https://it.mongabay.com/2019/05/una-malattia-fungina-mortale-ha-eliminato-piu-di-500-specie-di-anfibi/</ref>.
Si calcola che delle 85 specie europee il 60% circa sia in rapido declino come numero di esemplari e la situazione italiana sarebbe tra le più gravi dal momento che l'[[Italia]] ospita un maggior numero di specie complessivo<ref>[http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/ambiente/anfibi-rischio/anfibi-rischio/anfibi-rischio.html Jacopo Pasotti, ''Città, inquinamento e clima. Spariscono gli anfibi in Italia''], la Repubblica, 22 settembre 2009</ref>.
Recenti studi hanno scoperto una relazione stretta fra il calo dell'[[ozono]] nella [[stratosfera]] e la diminuzione di alcune specie di anfibi<ref name="Anf">{{cita pubblicazione|titolo=I mutamenti ambientali e la scomparsa degli anfibi|autore=Andrew R. Blaustein e David B. Wake|rivista=Le Scienze, 1995; 322: 22-28}}</ref>. I [[raggi ultravioletti]] B si sono rivelati notevolmente dannosi per gli esseri viventi visto che alterano il patrimonio genetico. Alcune specie viventi sono in grado di riconoscere e distruggere le strutture del [[DNA]] danneggiate.
Altre specie di anfibi, invece, sono in pericolo di estinzione perché non producono sufficienti quantità di fotoliasi e quindi godono di una minore protezione all'esposizione dei raggi solari.
I raggi UV incidono negativamente, sulle possibilità di sopravvivenza degli anfibi, attraverso varie modalità<ref name="Anf"/>:
* possono diminuire le difese immunitarie
* possono diminuire la quantità di insetti acquatici di cui si nutrono gli anfibi
Oltre a questa nuova causa di pericolo per la sopravvivenza degli anfibi, questi ultimi sono minacciati prevalentemente dalle seguenti cause di alterazione ambientale<ref name="Anf"/>:
* la bonifica delle zone acquatiche
* la deforestazione
* l'inquinamento e l'immissione di una lunga serie di prodotti chimici
* la diffusione di malattie batteriche
* la caccia dell'uomo ed il loro utilizzo come piatto prelibato
* l'inserimento di una nuova specie nell'habitat che alteri gli equilibri con comportamenti invasivi e distruttivi
In [[Italia]], i due rospi più diffusi, il ''[[Bufo bufo]]'' e il ''[[Bufotes viridis]]'' si possono considerare a rischio a causa della loro abitudine di ritornare al sito riproduttivo. Questo trasferimento li porta ad attraversare strade e quindi a venire investiti dagli automobilisti. Si sono attivati gruppi di volontari per rimediare a questo problema.
== Tassonomia ==
La sottoclasse [[Lissamphibia]], che comprende gli anfibi viventi, viene suddivisa in tre [[ordine (tassonomia)|ordini]], per un totale di 8637 [[specie]]:<ref name="ASW">{{ASW|url=http://research.amnh.org/vz/herpetology/amphibia/Amphibia|accesso=06 maggio 2023}}</ref>
* [[Anura]] {{Maiuscoletto|Fischer von Waldheim}}, 1813 - senza [[coda (anatomia)|coda]], [[Anura|rane]], [[Bufonidae|rospi]] e [[Hylidae|raganelle]] (7603 sp.)
* [[Caudata]] {{Maiuscoletto|Fischer von Waldheim}}, 1813 - altrimenti noti come [[Urodela]]: dotati di coda, tra cui [[Caudata|salamandre]], [[Tritone (anfibi)|tritoni]], [[Speleomantes|geotritoni]], [[Proteidae|protei]] (813 sp.)
* [[Gymnophiona]] {{Maiuscoletto|Müller}}, 1832 - altrimenti noti come [[Apoda]]: piccolo gruppo di anfibi sotterranei privi di arti (221 sp.).
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
=== Origine ed evoluzione ===
* ''At the Water's Edge: Fish with Fingers, Whales with Legs, and How Life Came Ashore but Then Went Back to Sea'' (1999), di [[Carl Zimmer]]
* ''The Rise of Amphibians: 365 Million Years of Evolution'' (2009) di Robert Carrol
* ''How Vertebrates Left the Water'' (2010), di Michel Laurin
* ''Your Inner Fish: A Journey into the 3.5-Billion-Year History of the Human Body'' (2009) di Neil Shubin
* ''Gaining Ground: The Origin and Evolution of Tetrapods'' (2012, seconda edizione aggiornata) di Jennifer A. Clack
== Voci correlate ==
* [[Anfibi in Italia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|etichetta=anfibio|wikt=anfibio|wikispecies=Amphibia}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{ASW|url=|accesso=}}
* {{cita web |1=http://www.rettilieanfibi.it |2=NicolaNitti - Tutto su rettili e anfibi |accesso=16 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170725100259/http://www.rettilieanfibi.it/# |dataarchivio=25 luglio 2017 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.tutoristagni.it/wp-content/uploads/2010/04/amphibiantreeoflife.pdf|THE AMPHIBIAN TREE OF LIFE}}
*{{cita web|titolo=Amphibian Diversity|url=http://www.clarku.edu/faculty/pbergmann/herpetology/t06_wrksht.pdf|lingua=en|accesso=29 aprile 2016|dataarchivio=18 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160418094251/http://www2.clarku.edu/faculty/pbergmann/herpetology/t06_wrksht.pdf|urlmorto=sì}}
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