Teatro romano (Bologna): differenze tra le versioni

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Scavi archeologici: refuso, sistemo
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Il teatro venne scoperto per caso quando nel 1977 iniziarono i lavori di ristrutturazione in un edificio privato, in via de'Carbonesi, destinato ad un uso commerciale e residenziale. Durante l'esecuzione dei lavori emersero i resti del teatro, di cui si supponeva l'esistenza senza aver certezze, sulla base di alcune tracce storiche e scarsi indizi.
 
I primi rinvenimenti risalgono al 1978, quando le opere di scavo per la bonifica dei sotterranei e l'abbassamento dei vecchi scantinati portarono a ritrovare un pezzo di strada romana acciottolata e una pavimentazione di laterizi, non riconducibili per all'edificio teatrale. I lavori proseguirono e la rimozione degli intonaci svelò alcuni tratti di strutture murarie di origine antiche e di una estensione tale da richiedere l'intervento di [[Archeologia|archeologi]]. Gli scavi proseguirono dal 1982 al 1984 (ulteriori verifiche vennero compiute nel 1989). L'esplorazione era molto difficoltosa in quanto si doveva operare su un cantiere sotterraneo di circa 1500mq, interrotto dai muri di stretti cantinati e attraversato da fogne e condutture idriche.
 
I ruderi si presentavano distrutti fino al livello delle fondazioni e in pessimo stato di conservazione. I rilievi planimetrici permisero di individuare i resti di un sistema di murature di sostegno a raggiera, chiaramente riferibile ad un emiciclo destinato ad accogliere gli spettatori ([[cavea]]) in un [[Teatro romano (architettura)|complesso teatrale romano]]. I rilievi permisero anche di definire l'area in cui il complesso si trovava, allargandola ad un intero isolato compreso tra le via de' Carbonesi, [[Via d'Azeglio|d'Azeglio]] e Val d'Aposa.