Septemviri epulones: differenze tra le versioni
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Il collegio era costituito da sette uomini, incaricati di occuparsi dei banchetti pubblici e dei giochi offerti secondo il rito in occasione di alcune festività religiose (in latino il termine ''epulones'' significa banchettatori).<ref>Tina Squadrilli, ''Vicende e monumenti di Roma'', Staderini Editore, 1961, Roma, p.26.</ref> L'appartenenza al collegio era un onore che entrava a far parte del ''[[cursus honorum]]'' dei personaggi pubblici.
Il loro compito era inizialmente svolto dai pontefici. Al momento della sua prima istituzione, nel [[196 a.C.]], il collegio comprendeva solo tre membri, ed era quindi detto ''Tresviri epulones''. Con [[Gaio Giulio Cesare]], il numero fu portato temporaneamente a dieci,<ref>Cassio Dione, XLIII, 51.9.</ref> ma scese a sette dopo la sua morte. Sin dall'inizio fu aperto anche ai [[Plebeo|plebei]].
==Note==
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