Aleksandr Porfir'evič Borodin: differenze tra le versioni

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La madre di Aleksandr, Evdokija Konstantinovna Antonova, ventiquattrenne, donna di notevole bellezza e intelligenza,<ref>{{cita|Tedeschi|p.70}}.</ref> era l'amante del principe che, essendo già sposato, diede ordine di registrare il fanciullo come legittimo figlio del suo servo di casa Porfirij Ionivič Borodin. In tale modo Aleksandr risultò servo della gleba, proprietà del vero padre. Tuttavia, poco prima della morte, Luka, per assicurargli un futuro, lo riconobbe in qualità di proprio figlio naturale.<ref>{{cita|Dianin|p.26}}.</ref>
 
Borodin crebbe con sua madre in un piccolo villaggio a pochi chilometri a sud di [[San Pietroburgo]] in un ambiente familiare abbastanza agiato. Significativo fu il contributo del padre che, facendo sposare Evdokija con un medico militare in pensione, assicurò loro una condizione economica stabile.<ref name="Dianin">{{cita|Dianin|p.27}}.< /ref> La madre, da lui chiamata “zietta”, si dedicò energicamente all'educazione ed istruzione del figlio che si distinse sin da piccolo per la sua straordinaria diligenza e memoria, mostrando al contempo i primi segni del talento musicale.<ref name="Dianin">{{cita|Dianin|p.27}}.</ref>
 
All'età di nove anni imparò diverse lingue (come il {{nomelingua|tedesco}}, il {{nomelingua|francese}}, l'{{nomelingua|italiano}} e l'{{nomelingua|inglese}}) e iniziò a suonare da autodidatta il [[pianoforte]], il [[flauto]] e il [[violoncello]] dando vita così alla sua prima composizione, ''Pol'ka'' in Re minore.<ref>{{cita|Dianin|p.29}}.</ref> Parallelamente all'inclinazione verso la musica, si profilò in Aleksandr la passione per gli esperimenti chimici, che cominciarono con la fabbricazione di fuochi d'artificio ed altri divertimenti.<ref>{{cita|Dianin|p.30}}.</ref>
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L'esercizio della professione medica gli provocò non pochi momenti sgradevoli: un giorno dovette estrarre un osso inghiottito da un cocchiere ma, durante l'operazione, lo strumento arrugginito con cui operava si spezzò nella gola del paziente. Senza perdersi d'animo, il giovane Borodin, dopo alcuni tentativi non riusciti, tirò fuori sia l'osso, sia il resto delle pinze.<ref name="Dianin 35" /> Un altro episodio particolarmente grave risale al primo anno di servizio ordinario, quando gli capitò di estrarre delle schegge dalle schiene di alcuni servi della gleba, passati tra le righe dell'esercito: Borodin perse i sensi ben tre volte.<ref name="Dianin 36" />
 
Durante gli anni di servizio presso l'[[ospedale]], Aleksandr condusse le sue prime ricerche in campo chimico, i cui risultati furono enunciati durante la seduta del Reparto Fisico-matematico presso l'accademia Russa delle Scienze.<ref name="Dianin 36">{{cita|Dianin|p.36}}.</ref> Nel 1857 Borodin compì il suo primo viaggio all'estero: si trattò di una trasferta in qualità di medico, come accompagnatore dell'[[oculista]] di corte [[Ivan Ivanovič Kabat]], al congresso internazionale di [[oftalmologia]] tenutosi a [[Bruxelles]]<ref name="Dianin 38">{{cita|Dianin|p.38}}.< /ref>
 
=== I viaggi all'estero (1859 - 1863) ===
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Verso la fine della sua vita Borodin soffrì più volte per le conseguenze di un'infezione di [[colera]] e per complicazioni [[cardiache]].<ref>{{cita|Dianin|p.210}}.</ref> Il 27 febbraio 1887 partecipò ad un ballo della sua accademia, e mentre danzava abbigliato con un costume da contadino, durante la festa, cadde a terra e morì improvvisamente a causa di un [[infarto]].<ref>{{cita|Tedeschi|p.73}}.</ref> Venne sepolto nel [[Cimitero Tichvin]] del Monastero di [[Aleksandr Nevskij]], a [[San Pietroburgo]]<ref>{{cita|Dianin|p.217}}.</ref> vicino alle tombe di Musorgskij e [[Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij|Dargomyžskij]]. La moglie Ekaterina gli sopravvisse per circa sei mesi.<ref name=Grove/>
 
Furono gli amici [[Aleksandr Glazunov]] e [[Nikolaj Rimskij-Korsakov]] a riordinare e soprattutto a completare di loro mano tutto il materiale dell'opera, e a far sì che nel 1890 [[Il principe Igor']] andasse in scena.<ref name="Dianin 216">{{cita|Dianin|p.216}}.< /ref> L'opera ebbe un tale successo che, dopo soli dieci anni dalla scomparsa del suo autore, i diritti raggiunsero la cifra di cinquantamila rubli che vennero interamente devoluti per una borsa di studio del Conservatorio di San Pietroburgo.<ref>{{cita|Tedeschi|p.77}}.</ref>
[[File:Alexander Borodin tomb full view, Tikhvin Cemetery St. Petersburg.jpg|thumb|Tomba di Borodin nel [[Cimitero Tichvin]] di San Pietroburgo]]
== Personalità ==
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Convinto che soltanto uno scienziato padrone della propria disciplina potesse diventare un buon insegnante, Borodin, ai tempi della permanenza in [[Europa]], cercò innanzitutto di imparare nella pratica quei metodi di ricerca chimica dei quali non ebbe occasione di occuparsi in Russia.<ref name="Dianin 364" />
 
A [[Heidelberg]] frequentò le lezioni di [[Robert Wilhelm Bunsen|Bunsen]], [[Emil Erlenmeyer|Erlenmeyer]], [[Hermann von Helmholtz|Helmholtz]] e [[Gustav Robert Kirchhoff|Kirchhoff]]. Visitò numerose fabbriche in [[Belgio]], [[Paesi Bassi]], [[Germania]].<ref name="Dianin 364">{{cita|Dianin|p.364}}.< /ref>
 
Durante l'inverno del 1860-1861 frequentò il laboratorio di [[Louis Pasteur]] all'[[École Normale]] ed un gran numero di lezioni di chimica e scienze naturali presso il [[Collège de France]], l'École de Medicine, l'École de Pharmacie, la [[Sorbona|Sorbonne]], il Jardin des Plantes e il [[Conservatoire national des arts et métiers]], con il solo scopo di conoscere il metodo di insegnamento orale dei professori francesi, a suo parere i migliori nel svolgere le lezioni con tanta chiarezza ed eleganza.<ref name="Dianin 364">{{cita|Dianin|p.364}}.< /ref>
 
Infine, in qualità di membro aggiunto frequentò le sedute della Società Parigina di Chimica presentando tra l'altro i propri lavori, realizzati in [[Germania]].<ref name="Dianin 364">{{cita|Dianin|p.364}}.< /ref>
 
Nella primavera del 1861, durante le vacanze partì per l'[[Italia]] allo scopo di conoscere sul posto i fenomeni vulcanici, il processo di formazione ed estrazione dello [[zolfo]] e dell'[[acido borico]]. Raccolse, inoltre, una collezione di lave dal [[Vesuvio]] e dal [[Monte Somma]] ed altri campioni di minerali mancanti nel museo accademico in Russia.<ref name="Dianin 364">{{cita|Dianin|p.364}}.</ref>
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== Riconoscimenti ==
Gli è stato dedicato un [[asteroide]], [[6780 Borodin]]<ref>{{en}} [https://www.minorplanetcenter.net/iau/ECS/MPCArchive/1996/MPC_19960305.pdf M.P.C. 26767 del 5 marzo 1996] </ref>.
 
== Note ==