Portovenere: differenze tra le versioni

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Dal X secolo Portovenere fu possedimento feudale dei [[De Nobili di Vezzano|Signori di Vezzano]]<ref name="Touring">Fonte dalla {{cita libro|||Guida d'Italia-Liguria del Touring Club Italiano|2007|Mondadori|Milano}}</ref> (vassalli dei [[Diocesi di Luni|Vescovi di Luni]]) che poi, verosimilmente nel 1139<ref name="Touring" /> lo cedettero, insieme alle isole prospicienti, alla [[Repubblica di Genova]] che intendeva farne un proprio caposaldo fortificato nell'estremo levante ligure.
[[File:Portovenere, mura.JPG|miniatura|Le mura e la porta del borgo storico <br>[[XII secolo]]]]
[[File:'Porto Venere, Spezia, Italy' by William Stanley Haseltine, Dayton Art Institute.JPG|thumb|''Porto Venere'' <br>[[William Stanley Haseltine]] (1878)<br>[[Dayton Art Institute]]]]
Come testimoniano alcuni documenti, già nel 1113<ref name="TurismoSP" /> [[Repubblica di Genova|Genova]], per arginare l'espansione di [[Repubblica di Pisa|Pisa]], aveva inviato una colonia di suoi cittadini<ref>''La colonia genovese mandata in quell'anno a Portovenere era composta di alcune nobili famiglie, fra cui i Demarini, i Di Negro, i Defornari, gli Interiana, i Dona e altri.'' [[Ubaldo Mazzini|U.Mazzini]], Storia del golfo di Spezia</ref> ed aveva edificato il quadrangolare castello sulla punta meridionale del promontorio dell'Arpaia<ref name="Touring" />, accanto al luogo della chiesa di San Pietro. Sempre nello stesso periodo genovese vennero costruiti la [[Santuario della Madonna Bianca|chiesa di San Lorenzo]] e il borgo nuovo (''castrum novum''<ref name="TurismoSP" />)<ref>Le case-fortezza genovesi del borgo nuovo sono costruite in schiera contigua così da formare un sistema difensivo perfettamente integrato; solo poche e strette scalinate, facilmente controllabili, si aprono tra le case per consentire la discesa al mare.</ref>.
 
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In una notte del gennaio del 1340 divampò un incendio improvviso che distrusse il ''castrum vetus'' nel piazzale di fronte alla chiesa di San Pietro.
 
[[File:Portovenere, mura.JPG|miniatura|Le mura e la porta del borgo storico <br>[[XII secolo]]]]
Nel tardo XIV secolo le discordie interne nella Repubblica di Genova ne provocarono l'inevitabile declino e la fine dell'indipendenza: la base di Portovenere venne in possesso di [[Carlo VI di Francia]] e poi del [[Regno d'Aragona]], secolare nemico di Genova e dei suoi commerci.
 
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Il [[Ferdinando II di Napoli|re Ferdinando II]], minacciato dalle [[Discesa di Carlo VIII in Italia|pretese di conquista di Carlo VIII]] sul suo regno, aveva inviato, con un forte contingente navale di 35 galee e 14 navi, il fratello [[Federico I di Napoli|Federico]] allo scopo di occupare Portovenere e sbarrare così il passo alle navi del [[Carlo VIII di Francia|re francese]]. Le forze aragonesi cannoneggiarono ripetutamente il borgo e poi tentarono lo sbarco. Alla difesa di Portovenere parteciparono non solo la guarnigione di quattrocento armigeri comandata da Giacomo Balbi, ma anche le donne del borgo capitanate dal famoso corsaro portovenerese [[Jacopo Bardella]], il quale consigliò loro di spalmare di sego gli scogli a fior d'acqua. E lo sbarco si risolse in una catastrofica serie di cadute degli invasori che dovettero fuggirsene con gravi perdite ([[Battaglia di Portovenere]], 17 luglio 1494).<ref name="TurismoSP" />; le due chiese del borgo riportarono gravi danni dalle artiglierie nemiche. Dopo la vittoria nella battaglia, fu deciso di demolire completamente le macerie del ''castrum vetus'' e di lasciarne libero lo spazio per garantirsi una più facile difesa dai possibili assalitori.
[[File:'Porto Venere, Spezia, Italy' by William Stanley Haseltine, Dayton Art Institute.JPG|thumb|''Porto Venere'' <br>[[William Stanley Haseltine]] (1878)<br>[[Dayton Art Institute]]]]Al governo della [[Repubblica di Genova]] si devono le fortificazioni difensive nel contro incursioni dei [[corsari barbareschi]].
 
Al governo della [[Repubblica di Genova]] si devono le fortificazioni difensive nel contro incursioni dei [[corsari barbareschi]].
<br>Agli inizi del [[XVII secolo]], per il costante pericolo dei predoni turchi e anche per le nuove tensioni con il governo [[Spagna|spagnolo]], il Senato genovese dispone nuove difese nel territorio di Portovenere: la batteria di San Francesco ed il forte di Sant'Ambrogio e, nei pressi della [[Palmaria]], la fortezza di [[Torre Scola]] eretta nel 1606<ref name="TurismoSP" />. Nei primi anni del [[XVII secolo]] anche la porta del [[1161]] di accesso al borgo viene protetta da un potente bastione difensivo<ref>Il bastione del 1604 è stato quasi totalmente demolito nel [[XX secolo]].</ref>.