Legio V Alaudae: differenze tra le versioni
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{{Vedi anche|Conquista della Gallia|Guerra civile tra Cesare e Pompeo}}
La V ''Alaudae'' o V ''Gallica'' di [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], fu la prima legione romana composta da soldati provinciali, arruolati tra i nativi della Gallia transalpina. Inizialmente Cesare pagò i legionari con i suoi averi, ma la legione fu poi riconosciuta dal [[Senato]] romano. Prima di venire trasferita in [[Spagna]],<ref>''[[Bellum Alexandrinum]]'', 53.</ref> la V ''Alaudae'' partecipò alle [[guerre galliche]] fino al [[49 a.C.]], dando prova di essere una delle legioni più coraggiose di Cesare. Si racconta, infatti, che nel corso della [[battaglia di Tapso]] nel [[46 a.C.]], <ref>''[[Bellum Africum]]'', 81.</ref> dopo aver sostenuto e respinto con grande coraggio una carica di grandi pachidermi africani, alla stessa fu dato come simbolo, proprio l'[[elefante]].<ref>Appiano, ''Guerre civili'', II, 96.</ref>
La V ''Alaudae'' si trovava in Italia al momento della morte di Cesare ed era previsto il suo scioglimento; dopo il [[cesaricidio]] [[Marco Antonio]] la radunò lungo la [[via Appia]] e si congiunse con altre due legioni provenienti dalla Macedonia per prendere parte, agli ordini del luogotenente di Cesare, alla [[Guerra di Modena]]. La V ''Alaudae'' divenne la formazione più affidabile di Marco Antonio e si distinse nella [[battaglia di Modena|battaglia del 21 aprile 43 a.C.]]; successivamente venne trasferita in Grecia e prese parte alla [[battaglia di Filippi]] contro i cesaricidi e alle campagne di Antonio in Oriente fino al [[31 a.C.]]; probabilmente, partecipò anche alla [[battaglia di Azio]]. Dopo il suicidio di Antonio, la legione entrò a far parte dell'esercito di [[Augusto]] ([[30 a.C.]]).
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