Guglielmo Buccheri: differenze tra le versioni

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|morto= [[Scicli]], [[4 aprile]] [[1404]]
|venerato da= Chiesa cattolica
|canonizzazionebeatificazione= [[9 aprile]] [[1537]]
|santuario principale= Chiesa Madre di san Guglielmo in [[Scicli]]
|ricorrenza= [[4 aprile]]
}}
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|Nome = Guglielmo
|Cognome = Buccheri
|PostCognomeVirgola = detto "'''''Guglielmo Cuffitedda"''''', anche noto come '''Guglielmo da Noto''', '''Guglielmo eremita''' o '''Guglielmo di Scicli'''
|PreData =
|Sesso = M
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|Attività = religioso
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , condusse vita eremitica, è considerato beato per la [[Chiesa cattolica]],
|Immagine =
|Didascalia =
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Discendente dalla nobile famiglia Buccheri, fu scudiero del [[Regno di Sicilia|re di Sicilia]] [[Federico III di Sicilia|Federico II]] che difese dall'attacco di un cinghiale durante una battuta di caccia, restandone ferito alla gamba destra.
 
Secondo la sua biografia, in seguito ad una visione di [[sant'Agata]] decise di diventare eremita. Ebbe in regalo dal re un cavallo e del denaro, che cedette ada un povero mendicante in cambio dei suoi vestiti e di una "cuffitedda" (sacchettino di stoffa), dalla quale prese un altrouno dei nomi con i quali era conosciuto, "Guglielmo Cuffitedda". Ritiratosi in eremitaggio presso Noto, fu raggiunto da [[Corrado Confalonieri]], che proveniva da [[Piacenza]] e divenne successivamente patrono di Noto<ref>Gabriele Andreozzi, "''Il movimento penitenziale francescano in Sicilia nei secoli XIII-XIV"'', in ''Francescanesimo e cultura in Sicilia (secc. XIII-XVI)''. (''Atti del convegno internazionale di studio nell'ottavo centenario della nascita di San Francesco d'Assisi'', Palermo 1982) (''Schede medievali'', 12XII-13XIII, 1987), p. 139.</ref>.
 
In seguito all'apparizione della Madonna, si ritirò quindi a [[Scicli]] presso la chiesetta di Santa Maria della Pietà, oggi [[chiesa di Santa Maria La Nova (Scicli)|chiesa di Santa Maria La Nova]].
 
==Culto==
Gli vennero attribuiti diversi [[Miracolo|miracoli]]: la guarigione del nipote di Paolo Guccione, la trasformazione in ricotta della crusca del raviolo di Grazietta e lo scampanio il giorno della sua morte, il 4 aprile del 1404, venerdì santo. I cittadini di Scicli decisero di seppellirlo nella chiesa dell'Annunziata, ma lungo il tragitto si riporta che la bara divenne tanto pesante da costringere i portatori a sostare e facendo capire che il defunto voleva essere sepolto altrove. Alla recitazione delle [[Litania|litanie]] dei santi la bara si fece nuovamente più leggera quando venne nominato san Matteo e quindi l'eremita venne sepolto nella [[chiesa di San Matteo]] in Scicli.
 
==Culto==
Fu beatificato con rito breve del 9 aprile [[1537]] da [[papa Paolo III]].