Nacque nei pressi dia Bologna in seno ad una famiglia nobile e politicamente attiva; il padre Andrea Lovello (da cui il soprannome Andalò) apparteneva alla consorteria dei Carbonesi; suoi fratelli erano Castellano, [[Loderingo degli Andalò|Loderingo]] e [[Brancaleone degli Andalò]]. Non vi sono informazioni sulla sua infanzia, se non che era bella, allegra e intelligente<ref name=sqpn/>. Ammiratrice del beato [[Reginaldo d'Orléans]], lo aiutò nel marzo [[1219]] nell'acquisto della località di Vigne (dove sorgeva il convento di San Nicolò, e dove sorge l'attuale [[Basilica di San Domenico (Bologna)|Basilica di San Domenico]])<ref name=santi/>. Nell'agosto dello stesso anno si unì ai [[ordine domenicano|domenicani]], accolta da [[Domenico di Guzmán]] in persona<ref name=sqpn/><ref name=santi/>, ma la famiglia era contraria e la costrinse a restare a casa<ref name=sqpn/>. Il [[22 luglio]] [[1221]] si unì allora alle monache [[agostiniani|agostiniane]] dell'[[Eremo di Ronzano]]: anche stavolta i familiari cercarono di impedirglielo, arrivando perfino a rapirla (evento durante il quale si ruppe una costola)<ref name=santi/>; Domenico le inviò delle lettere per consolarla, oggi perdute<ref name=santi/>. La giovane, comunque, poi fuggì e fece ritorno a Ronzano<ref name=sqpn/>, dove rimase fino al giugno [[1223]]<ref name=santi/>.
Il beato [[Giordano di Sassonia]] incontrò dunque la famiglia di Diana, e li convinse che l'unico modo per averla vicino era quello di fondare un convento: nel [[1222]] così, Diana, aiutata dalla famiglia e da Giordano, fondò il [[monastero di sant'Agnese]] di [[Bologna]], su un appezzamento di terra di proprietà del padre<ref name=sqpn/><ref name=santi/>. Diana passò il resto della sua vita nel monastero, di cui divenne superiora, assieme ad altre monache oggi venerate come beate come [[beata Cecilia|Cecilia]] e [[Amata di Bologna]]<ref name=sqpn/><ref name=santi/>.